Brown-Sarkozy, un'amicizia nel nome del nucleare
Nucleare, immigrazione, difesa. E' la ricetta della nuova alleanza Parigi-Londra. Secondo la stampa britannica saranno questi i temi dell'incontro previsto giovedì tra il Presidente francese Nicolas Sarkozy ed il Premier britannico Gordon Brown. Secondo il quotidiano The Guardian, il nuovo piano di cooperazione franco-britannico per il nucleare, prevede la costruzione di nuove centrali e la loro vendita a Paesi terzi. Brown guarda al modello energetico francese, che ricava il 79% dell'energia da centrali nucleari tecnologicamente avanzate. Nel Regno Unito il nucleare fornisce attualmente il 20% delle risorse energetiche. A gennaio scorso, il governo britannico ha approvato la costruzione di centrali nucleari "di nuova generazione". L'impiego di tecnologia francese offrirebbe un contributo significativo alla realizzazione del piano di Londra.
I dettagli sull'accordo tra Londra e Parigi non sono ancora stati annunciati, ma la lobby ambientalista ha già risposto alla formula nucleare che il Governo Brown vorrebbe far passare come il connubio perfetto per ridurre le emissioni di Co2 e allo stesso tempo alleggerire la bolletta energetica del paese. Mettere in relazione la lotta al cambiamento climatico con l'incrementare delle centrali nucleari, coinvolgendo nell'affare come acquirenti paesi terzi, «non ha senso». E' questo il messaggio inviato ieri al governo britannico dall'organizzazione "Friends of the Earth", che ha sottolineato i rischi della produzione di energia atomica e la questione delle scorie prodotte. La sola scelta sostenibile sul lungo periodo sono le fonti di energia rinnovabile, sostengono gli ambientalisti. Un governo che si presenta come paladino della lotta al cambiamento climatico dovrebbe concentrarsi sulla sviluppo di queste ultime. Oltre alle intenzioni motivate dallo spirito ambientalista dell'amministrazione Brown, un'ulteriore ragione dell'interesse di Londra verso il nucleare di Parigi è la necessità di ridurre il volume di gas naturale importato dalla Russia, in un momento in cui le relazioni diplomatiche tra Mosca e Londra è al livello più basso dai tempi della guerra fredda.
Anche nel capitolo "immigrazione" del nuovo corso di cooperazione Sarkozy-Brown, si potrebbe trovare qualche spunto di matrice ambientalista. Giovedì dovrebbe essere presentato un piano che prevede l'utilizzo di "joint charter" per rispedire a casa i migranti. In questo modo i "passeggeri" sarebbero imbarcati a Londra sui voli per Baghdad (il governo britannico ha recentemente negato il rinnovo del visto a circa 1400 iracheni richiedenti asilo), Teheran o destinazione altra, per effettuare successivamente uno stop-over a Parigi, dove salirebbero a bordo altri "passeggeri".
Su questo fronte Sarkozy cerca in Brown un alleato per spingere in ambito Ue politiche maggiormente restrittive in materia di immigrazione, da proporre durante il prossimo periodo di presidenza francese. Sarko discuterà con Brown, infine, di questioni militari. Secondo The Times Parigi si sarebbe impegnata con Londra ad inviare altri mille soldati nell'est Afghanistan. L'annuncio formale potrebbe tuttavia essere rimandato al prossimo vertice dell'Alleanza Atlantica a Bucarest il mese prossimo.
Durante gli incontri tra Sarkozy e Brown, le rispettive "First Lady", Carla, che non ha bisogno di presentazioni e Sarah, pressoché sconosciuta al pubblico internazionale, perché non particolarmente mondana, né dotata del "physique du rôle" dell'omologa francese, saranno impegnate in un banchetto in onore delle 150 delle donne britanniche di maggior successo. Tra le invitate a pranzo a Lancaster House, figurano la cantante Annie Lennox, Sabrina Guinness, rampolla della famiglia che produce l'omonima birra e la scrittrice Antonia Fraser. La stampa popolare sarà dominata dal gossip sulla First-Lady da copertina in trasferta. I commenti apparsi sui tabloid riguardano lo stile con il quale, dietro opportuno consiglio, il presidente francese si presenterà a cospetto di Sua Maestà: senza occhiali Ray-ban, né Rolex al polso.
fonte: Liberazione
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