Cile - Comunicato della CELULA ANTIAUTORITARIA INSURRECCIONAL JHONNY CARIQUEO YAÑEZ

Domenica, 18 maggio 2008
In vendetta della morte di Jhonny Caiqueo Yañez: Abbiamo attaccato gli aguzzini del 26° commissariato

Un tubo riempito di polvere ed un sistema ad orologeria è quello che abbiamo utilizzato oggi per attaccare il 26° commissariato di Pudahuel, uno dei tanti centri di tortura e vigilanza per gli sfruttati, ponendo in evidenza la sua vulnerabilità. Abbiamo mostrato la fattibilità dell'attacco. Abbiamo concretizzato la repulsione verso i guardiani dell'ordine dei ricchi.

Il motivo dell'attacco ha nome e cognome: Jhonny Caiqueo Yañez, giovane anarchico arrestato pochi minuti dopo l'inaugurazione della piazza 29 marzo a Pudahuel. Piazza dedicata a combattenti popolari caduti sia nella dittatura che nella democrazia.

Jhonny, assieme ad altri compagni, era stato intercettato da un cellulare del GOPE (gruppo di operazioni speciali dei Carabineros cileni - ndt). Dopo un pestaggio lui e gli altri sono stati fermati e condotti al 26° commissariato, a Pudahuel. Lì hanno subito aggressioni fisiche e verbali. Per via dei pestaggi, Jhonny ha iniziato ad avvertire dolori cardiaci. Ma alla richiesta di assistenza medica, ha ricevuto solo altre botte. E' morto d'infarto lunedì 31 marzo 2008. I responsabili della sua morte si nascondono dietro le mura che attacchiamo oggi.

Uniti dall'affinità nel riconoscere il nemici e i materiali da impiegare, abbiamo adottato l'organizzazione informale per vendicarlo. Questa forma è dinamica, mobile e instabile nelle sue singole componenti, ma costante e inamovibile nel progetto insurrezionale, ovvero nell'attacco permanente e costante contro il capitale, lo Stato e i suoi complici.

Concordiamo con altri compagni che hanno realizzato diversi attacchi contro istituzioni del capitale. Il bisogno di operare direttamente contro la classe dirigente nei suoi quartieri, nelle sue case! Ci riconosciamo e comunichiamo con questi compagni di classe per mezzo delle azioni. Ma stavolta l'urgente vendetta non può attendere e assumiamo come prioritario il fatto di far traballare la sicurezza di questi criminali in uniforme.

Oggi hanno traballato i loro piedi. Oggi, per qualche minuto, una piccola frazione del quotidiano terrore che utilizzano contro di noi, si è rivolta contro di loro. Prendete macellai, questa è la vostra morte... guardatevi allo specchio e osservate il sangue che scorre sulle vostre facce. Avete assassinato un nostro compagno e la pagherete. Sì, la pagherete!

Un cuore che palpitava per i bei desideri di libertà, un cuore è stato spezzato in una delle vostre celle, cloache del capitale.

ASSASSINI! Verremo da voi, per le vostre vite e per quello che avete fatto.

Dalla vostra società malata non vogliamo nulla, non siamo né marxisti, né comunisti più o meno radicali, non perseguiamo quote di potere. VOGLIAMO DISTRUGGERLO!

Non vogliamo creare un nuovo Stato, con noi alla testa dei privilegi, né vogliamo umanizzare il capitalismo. NO!

Con ognuno dei vostri lussi, dei vostri beni, delle vostre leggi e costituzioni, delle vostre bandiere ed inni ravviveremo il falò che incendierà qualsiasi ricordo del vostro fottuto mondo. E dal cemento distrutto risorgerà la terra, libera da qualsiasi autorità.

Inquadriamo la nostra azione vendicatrice all'interno dell'insurrezionalismo anarchico, che tra gli altri metodi rivendica la violenza; quella che si oppone radicalmente alla miseria umana in cui vogliono convertirci.

Torneremo, faremo la nostra comparsa dove meno ci aspetteranno, guidati dalla logica antiautoritaria dell'insurrezione permanente, del sabotaggio, dell'azione diretta, della bella vendetta che ci concediamo, sebbene un metro sotto la libertà, la stessa che ci rubano ogni giorno, che restringono in ogni aspetto con le loro leggi nauseabonde.

Siamo qui, da secoli, disperdendoci nella poca erba che cresce nella città putrefatta. Quando ci cercheranno, saremo già andati via. Quando tu, corvo cacciatore, leggerai questo comunicato il nostro gruppo informale si sarà disperso... forse starà facendo compere assieme a te nel supermercato o ti starà chiedendo l'ora mentre uscirai dal lavoro, accumulando le conoscenze necessarie per -giunto il momento- generare un nuovo gruppo, magari con altri e realizzare così un attacco sempre più riuscito. I brevi minuti di terrore che oggi avete sentito, domani s'intensificheranno, questa è solo una dimostrazione.

Per proseguire con le nostre azioni non attenderemo la venuta di nessuno, né il permesso di qualche illuminato che ci dia il segnale di partenza.

Il tempo, il luogo, il come lo decideremo solo noi, attaccati alle nostre convinzioni ed analisi. Con la vecchia canzone che questi non sono i tempi per lottare o che non è ancora giunto il momento dell'attacco... con questa melodia putrefatta: mandate a dormire i vostri figli. Siete dei repressori potenziali, altrimenti vi decidereste a fare qualcosa.

Per l'assassinio, per il furto della vita del nostro compagno Jhonny noi non vogliamo commissioni d'inchiesta, sentenze o condanne giudiziarie. Non attenderemo impavidi che i suoi assassini, i loro capi e complici, mostrino le facce afflitte in televisione. Non ci interessa né la loro preoccupazione né il loro pentimento. Jhonny guerriero, mai martire, esige la vendetta da parte di ogni cuore anarchico.

La nostra azione non vuole dare lezioni né suggerire a nessuno come portare a capo l'insurrezione. Perché quest'ultima non è uno schema programmatico da applicare come cieca formula matematica. Perché non si tratta di un qualcosa di morto. Ogni giorno si reinventa, ognuno apporta nuovi elementi e forme per far detonare l'insurrezione. Ciò che importa è che si faccia, che si vinca la paura e che ci si liberi dalle grinfie della repressione. Che ci si addentri nel compito di apprendere una delle arti più belle: IL SABOTAGGIO. Illuminandoci il viso con il fuoco dell'insurrezione.

QUALSIASI VOSTRO SFORZO PER ZITTIRCI SI RITORCERA' CONTRO DI VOI IN UNA BOMBA. SE DORMIRETE STATE TRANQUILLI, ARRIVEREMO ANCHE LI'...

CELULA ANTIAUTORITARIA INSURRECCIONAL JHONNY CARIQUEO YAÑEZ

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En venganza por muerte de Jhonny Caiqueo Yañez: "Atacamos a los verdugos de la 26º comisaria"

CELULA ANTIAUTORITARIA INSURRECCIONAL JHONNY CARIQUEO YAÑEZ

Domingo 18 de mayo de 2008

ATACAMOS A LOS VERDUGOS DE LA 26º COMISARIA

Niple relleno con pólvora más un sistema de relojería fue lo que utilizamos hoy para atacar la 26 comisaría de Pudahuel, uno de los tantos centros de tortura y vigilancia de l@s explotad@s, poniendo en evidencia su vulnerabilidad. Mostrando la factibilidad del ataque. Concretando la repulsión a los guardianes del orden de los ricos.

La razón del ataque tiene nombre y apellido, Jhonny Caiqueo Yañez, joven anarquista que fue detenido minutos después de que fuera inaugurada en Pudahuel la plaza 29 de Marzo. Dedicada a los combatientes populares caídos en dictadura y democracia.

Jhonny, junto a otros compañeros, fueron interceptados por un furgón del GOPE. Tras recibir una golpiza el grupo fue detenido y derivado a la 26º Comisaría de Pudahuel. Allí fueron constantemente agredidos física y verbalmente. A raíz de la paliza Jhonny comenzó a sufrir dolencias cardiacas. Ante la solicitud de asistencia médica solo recibió más golpes. Murió producto del infarto el lunes 31 de Marzo. Los culpables de su muerte se esconden tras los muros que hoy atacamos.

Unidos por la afinidad en reconocer al enemigo y lo materiales a utilizar, adoptamos la organización informal para vengarlo. Esta forma es dinámica, móvil e inestable en sus componentes particulares, pero constante e inamovible en el proyecto insurreccional, esto es, el ataque permanente y constante al capital, el Estado y sus cómplices.

Coincidimos con otros compañeros que han perpetuado distintos ataques a instituciones del capital. La necesidad de operar directamente contra la clase dirigente en sus barrios, en sus casas!!. Nos reconocemos y comunicamos con estos hermanos de clase por medio de las acciones. Pero esta vez la urgente venganza no puede esperar y tomamos como prioridad hacer tambalear la seguridad de estos criminales uniformados.

Hoy ha tambaleado el piso bajo sus pies. Hoy por algunos minutos, una pequeña fracción del cotidiano terror que nos aplican les fue devuelta. Tomen carniceros, esta es su muerte...mírense al espejo y vean la sangre que corre a chorros por sus caras. Han asesinado a un compañero nuestro y lo pagaran. Si que lo harán!!.

Un corazón, que latía por bellos deseos de librad, un corazón fue destrozado en uno de estos calabozos, cloacas del capital.

ASESINOS! Vendremos por ustedes, sus vidas y todo lo que hayan construido.

De su enferma sociedad no queremos nada, no somos ni marxistas, ni comunistas más o menos radicales, no perseguimos cuotas de poder. QUEREMOS DESTRUIRLO!!.

No queremos crear un nuevo Estado, con nosotros a la cabeza de lo privilegios, ni humanizar al capitalismo. NO!!

Con cada uno de sus lujos, de sus bienes, de sus leyes y constituciones, de sus banderas e himnos, avivaremos la hoguera que incendiara todo recuerdo de su jodido mundo. Y del cemento quebrado resurgirá la tierra, libre de toda autoridad.

Enmarcamos nuestra vengadora acción dentro del insurreccionalismo anárquico, que entre otros métodos revindica la violencia. Aquella que se opone radicalmente a la miseria humana en la que nos quieren convertir.

Volveremos por más, apareceremos donde menos lo esperan, guiados bajo la lógica antiautoritaria de insurrección permanente, de sabotaje, de acción directa, de la hermosa venganza que nos concede, aunque sea un metro mas de libertad, la misma que nos roban a diario, que restringen con cada aspecto de sus nauseabundas leyes.

Estamos aquí, desde hace siglos, ahora dispersándonos en la poca hierba que crece en la podrida ciudad. Cuando nos busquen ya habremos desaparecido. Cuando leas esto, cuervo cazador, nuestro grupo informal ya estará disperso...quizás comprando junto a ti en el supermercado o preguntándote la hora a la salida del trabajo, acumulando el conocimiento necesario para, llegado el momento, generar un nuevo grupo, quizás con otros y así perpetrar un ataque cada vez más certero. Los breves minutos de terror que sintieron hoy, mañana se intensificaran, esto ha sido solo una muestra.

Para llevar adelante nuestro actuar no esperaremos la venia de nadie, el permiso de ningún iluminado que nos de la señal de partida.

El tiempo, el lugar y el como lo decidimos solo nosotros, apegados a nuestras convicciones y análisis. Con la vieja canción de que estos ya no son los tiempos de luchar o de que aun no ha llegado el momento del ataque...con esa melodía pútrida hagan dormir a sus hijos. Represores en potencia si no nos decidíos a hacer algo.

Por el asesinato, por el robo de la vida de nuestro compañero Jhonny no queremos comisiones investigadoras, querellas o sanciones jurídicas. No esperaremos impávidos a que los asesinos, sus jefes y cómplices pongan compungidos rostros en televisión. No nos interesa, ni su preocupación o arrepentimiento. Jhonny, guerrero, nunca mártir, exige la venganza de todo corazón anarquista.

Nuestra acción no pretende dictar cátedra ni decirle a nadie como debe llevar a cabo la insurrección. Por que esta no es un esquema programático que pueda ser aplicado como formula matemática ciega. Porque no esta muerta. Cada día se reinventa, cada uno aporta nuevos elementos y forma de hacerla estallar. Lo importante es que lo haga, que venza el miedo y se libere de las garras de la represión. Que se adentre en la tarea de aprender sobre una de las más bellas artes: EL SABOTAJE. Iluminando su rostro con el fuego de la insurrección.

CADA ESFUERZO QUE PONGAN EN ACALLARNOS VOLVERA POR USTEDES CONVERTIDO EN BOMBA. Y SI DUERMEN TRANQUILOZ, HASTA AHÍ VAMOS A LLEGAR...

CELULA ANTIAUTORITARIA INSURRECCIONAL JHONNY CARIQUEO YAÑEZ

Dom, 18/05/2008 – 21:39
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