Argentina - Comunità mapuche in lotta. Benetton, i colori uniti dello sfruttamento

I colori uniti dello sgombero

Martedì 4 marzo Benetton, tramite un legale argentino, ha chiesto alla giustizia locale la restituzione dei 565 ettari del fondo Santa Rosa. In detto fondo vive la comunità mapuche Santa Rosa Leleke, che ha recuperato il terreno il 14 febbraio 2007.
Nel merito Benetton insinua che i mapuche avrebbero danneggiato il fondo.
Questo è il comunicato della comunità mapuche.

Comunicato da Santa Rosa Leleke

Ad un anno dal recupero territoriale.
Dopo che è trascorso un anno, dobbiamo rivivere ed affrontare un nuovo tentativo di sgombero promosso dal dottor Martín E. Iturburu Moneff, avvocato di Benetton e di Ronal Mac Donald (gerente della estancia Leleque).
Le richieste ed i rilievi presentati alla giustizia non coincidono con la realtà, perché i danneggiamenti che essi definiscono "irreparabili" sono riparabili; inoltre, non fanno alcun cenno ai miglioramenti che abbiamo apportato durante quest'anno:

  • Pulizia del letto del torrente principale "Santa Rosa", che ha beneficiato la zona per via della qualità dell'acqua che è migliorata.
  • Pulizia della zona da erbacce, alberi ed arbusti secchi, vanificando il pericolo di incendi.
  • Riparazione e mantenimento del filo spinato perimetrale, caduto in alcuni settori.

Abbiamo collocato un cancello, di vitale necessità. La sua installazione è avvenuta previa comunicazione all'ufficio della viabilità nazionale (conserviamo la documentazione).
Il canale per l'irrigazione realizzato non modifica il corso del torrente principale "Santa Rosa".
Non si tiene in considerazione il fatto che a Santa Rosa Leleke si trovano due torrenti a sinistra e due a destra, oltre quello centrale. Non solo, ma la siccità che colpisce la zona ha reso i torrenti piccoli senz'acqua ed i più grandi con una portata ridotta.
Il terreno seminato può essere arato e la terra torna allo stato naturale, com'è avvenuto nel precedente sgombero.
I recinti si possono portare via. Da segnalare che gli animali attualmente presenti a Santa Rosa Leleke non provocano l'erosione del luogo. 4 pecore, 8 galline ed 1 cavallo non possono essere motivo di preoccupazione né scatenare misure cautelari, senza dimenticare che il letame prodotto provoca un miglioramento del suolo.
L'erosione del suolo provocata dai pini è pregiudizievole, causando l'acidificazione del suolo per un periodo prolungato, d'altra parte il pino non piace agli animali. Ma dobbiamo segnalare che i pini che si trovano a Santa Rosa Leleke non sono stati piantati dalla comunità. Allora, perché li hanno piantati quando il conflitto non era ancora risolto?
La comunità Mapuche Santa Rosa Leleke afferma: ciò che essi interpretano come danneggiamenti, per noi significa il contrario. Il mapuche tutela sul serio quel che ha la Ñuke Mapu –madre terra-, si tratta di un onore che viene fatto a noi.
Attualmente, Santa Rosa Leleke si trova in migliori condizioni rispetto al momento del recupero.

MARICHI WEU!! MARICHI WEU!!
(dieci volte vinceremo! dieci volte vinceremo!)

UNA VOLTA CI HANNO SGOMBERATI e DIECI VOLTE TORNEREMO

Werken (portavoce) Rosa Rua Nahuelquir e Atilio Curiñanco
Comunità Mapuche Santa Rosa Leleke

10 marzo 2008
weftuntaniweichan@hotmail.com


NUOVO ATTACCO DI BENETTON CONTRO LA COMUNITÀ MAPUCHE

DI SANTA ROSA LELEQUE.

Il 4 di marzo scorso la compagnia Tierras del Sud di Benetton presentò alla giustizia, attraverso i suoi avvocati, un ordine di restituzione provvisoria dei 565 ettari rioccupati il 14 febbraio 2007 dalla comunità Mapuche Santa Rosa di Leleque.

Con questo, Benetton vuole farsi riconoscere dal giudice Magallanes la proprietá del terreno conteso, fra non molto verrà emanata la sentenza a favore di una delle due parti. La compagnia denuncia che non sono stati rispettati gli accordi decretati nel marzo 2007 dal giudice Magallanes, che impose alla comunitá di non apportare nessuna modificazione allo stato dell’¨immobile¨.

I danni ¨irreparabili¨all’ogetto del litigio, che grazie agli occhi bionici gli uomini di Benetton possono osservare ¨dalla strada¨, consistono in: una stalla, un orto familiare, un cavallo, un pollaio con otto galline, un recinto per le pecore, una coltivazione di patate, una sepoltura, un forno di fango e la costruzione di un ¨ponte¨, formato da due tronchi di un metro e mezzo di lunghezza per attraversare il torrente.

È chiaro che Tierras del Sud (che è proprietaria di un milione di ettari in Argentina) non incentra le sue argomentazioni sui possibili danni alla natura, alla terra, o all’ambiente in generale. A Benetton interessa unicamente che ¨queste costruzioni minacciano la possibilitá per la impresa di continuare a godere del bene, con la finalitá produttiva che aveva prima dell’illegittimo appropriamento della zona¨.

Per l’ennesima volta emergono due forme di vedere (di sentire e di stare) il mondo. Per Atilio Curiñanco, lonko della comunitá Santa Rosa di Leleque, la terra non è un immobile, non tiene valore d’utilizzo ne può essere tradotta con il linguaggio del denaro. Questo è il suolo dell’esistenza, lo spazio in cui l’umanitá può mettere radici nella terra e i rami, le foglie, i fiori e i frutti nell’aria. Quando si chiede loro di questa nuova sopraffazione, le loro risposte vanno oltre le circostanze:

¨Io non sono armato, non sono un guerriero, non mi sento un trionfatore, tuttavia sono un lottatore. E lotto per quello che la madre terra mi sta facendo sentire, perchè da questa prendo i miei valori e la mia forza.

Perchè io avevo molta paura, molta timidezza. Fino a oggi in cui ammiro me stesso: ¨Dove è andata questa paura? Mi stringo alla mapu e dico: sicuramente il nehuen (energia) della nostra madre terra e degli spiriti dei nostri antenati, che hanno sofferto tanto, sono presenti dentro di noi e ci danno la forza di resistere in nome di tutto il popolo mapuche.¨

Un’altra volta mettiamo a confronto due forme differenti di vedere, di essere e di stare al mondo: da una parte coloro che vorrebbero gli uomini come un gregge di pecore obbedienti e, dall’altra parte, coloro che si sentono parte della terra. Ognuno di noi nelle nostre pratiche quotidiane adottiamo una di queste logiche.

Asamblea Comarcal contra el Saqueo.

FM ALAS - 89, 1 mhz. www.fmalas.org

Mar, 11/03/2008 – 14:40
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