E' uscito il n° 2 di Zone Esterne e nuovo blog
da Zone Esterne
Possiamo determinare a pieno le nostre vite in una realtà di provincia? Oppure siamo destinati ad assistere in disparte all’evolversi del mondo, impotenti di fronte alle decisioni che capi in giacca e cravatta prendono nei grattacieli delle grandi metropoli?
Quando decidono che il nostro territorio deve essere sacrificato per il progresso e lo sviluppo, che deve essere sventrato da gallerie per treni super veloci ed autostrade, trivellato per la produzione di petrolio, riempito di rifiuti, invaso da pale gigantesche per la produzione di energia eolica, trapassato da gasdotti, oleodotti, imbrigliato in chilometri di cavi elettrici per il trasporto dell’energia, possiamo in qualche modo prendere parola ed impedire che la nostra terra venga distrutta?
Possiamo sviluppare rapporti di solidarietà con le altre parti del mondo che lottano contro questo sistema di sviluppo, sperimentare forme di organizzazioni sociali rivoluzionarie, organizzarci con gli altri esclusi dallo spettacolo metropolitano, e tentare di distruggere dalle fondamenta questa società basata sullo sfruttamento e l’autorità, sull’avvelenamento e sulla repressione, sulla morte e la devastazione, dal nostro buco di culo fra le montagne del sud Italia?
Insomma, è rimasto qualcosa della memoria e della storia di questo posto, della resistenza dei sanniti, dell’eresia delle streghe, delle scorribande dei briganti, del tentativo insurrezionale degli anarchici della Banda del Matese nel 1877?
E’ per verificare queste possibilità che nasce Zone Esterne, una pubblicazione cartacea individualista, che oltre a trovarla sui banchetti e alle iniziative di lotta sul territorio sannita, potete scaricare anche da questo blog.
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