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NO ALLE
OLIMPIADI INVERNALI
VANCOUVER 2010
SULLA TERRA RUBATA AI NATIVI

Quattro anni
dopo Torino 2006, la mannaia dei giochi olimpici invernali si abbatte sulla
Columbia Britannica, in Canada. Dietro l'organizzazione di un evento come
questo si celano i soliti interessi delle grosse imprese economiche: nel nome
del progresso e della modernità, le città vengono ripulite dalla fastidiosa
presenza di poveri e diventano terreno fertile per la speculazione edilizia,
con la costruzione di orribili infrastrutture sportive (che poi resteranno in
gran parte inutilizzate o quasi), edifici per accogliere atleti e giornalisti,
nuove strade e parcheggi, ecc. Vengono colpite le realtà sociali antagoniste,
come a Torino con lo sgombero delle case occupate troppo scomode nel centro
città, e a Vancouver si aggiunge la questione dei diritti dei popoli nativi,
cacciati dalle loro terre e costretti all'emarginazione dalle mire
espansionistiche dell'economia capitalista. Come in Valsusa e Val Chisone,
anche nelle zone montane della British Columbia è in atto la devastazione del
territorio, che fino a non molto tempo fa era abitato in armonia con la natura
dai popoli nativi. Al loro posto, colate di cemento per costruire stazioni
sciistiche, dove il frustrato cittadino può andare ad alienare il proprio tempo
libero dal lavoro.

Alcuni compagni e compagne di Vancouver stanno girando
l'Europa per raccontare quello che sta succedendo, aggiornarci sulle lotte in
corso e scambiare analisi e riflessioni con chi, come noi qui a Torino e in
Valsusa, ha già subito l'evento olimpico. Ne approfitteranno per dire anche
qualche parola sulla situazione dei nativi e sulla repressione che li sta
colpendo, e sui rapporti tra loro e le realtà anarchiche e antagoniste della
città.

LUNEDI 6 APRILE ore 21:00 - Spazio Sociale Takuma
Via Cavalieri di
Vittorio Veneto (Ex ospedale)
Avigliana - Valsusa

MARTEDI 7 APRILE - El Paso -
Via Passo Buole 47
(ore 20:00 buffet)
ore 21:30