Gallarate - Represso tentativo di occupazione [comunicato]

Nel pomeriggio di sabato 10 aprile a Gallarate, intorno alle 16.30 una trentina di occupanti si riappropria di uno spazio urbano, ex dormitorio delle ferrovie dello Stato. Poco dopo, verso le 18.20, davanti alla palazzina si coagulano le forze dell'ordine: volanti, camionette della celere e digos gallaratese che, per un probabile sentimento di inadeguatezza, riceve presto supporto dai colleghi di Varese. Per inaugurare lo spazio liberato è in programma un concerto anarcopunk con serata danzante a seguire. Solidali anarchici e antiautoritari delle aree limitrofe sopraggiungono per supportare l'occupazione. Al tentativo di lanciare un sacco di cibo agli occupanti, gli sbirri rispondono con una carica di respingimento che non riesce comunque a disperdere i presenti. Tra ricambi e rinforzi continua l'afflusso dei repressori e, verso le 21, gli occupanti abbandonano lo stabile.

Segue comunicato

Ieri, dopo un lungo percorso fatto di lotte e campagne contro la speculazione edilizia e la cementificazione selvaggia, abbiamo deciso di riprenderci uno spazio abbandonato da 20 anni per ridargli vita e sottrarlo al degrado. Era in programma per la serata il “festival delle culture metropolitane”,  una festa molto variegata, in cui si sarebbero alternati gruppi punk-hardcore/anarco punk, giocolieri, artisti di strada, ci sarebbe stata una mostra sugli spazi sociali, e dj set per tutta la notte. Niente a che vedere quindi con un technorave o qualcosa di simile, vuoti di ogni significato politico, in cui ciò che conta è lo sballo. Eppure qualcuno ha detto che noi abbiamo organizzato un rave, è l’ignoranza? oppure è stato fatto volutamente, per gettarci fango addosso? Non è questo, comunque, quello che ci interessa.

UN BREVE RESOCONTO
L’idea era che dopo il festival, nel posto si sarebbe rimasti, e si sarebbe creato un nuovo spazio sociale, che si sarebbe chiamato “EDERA”. La repressione però, è stata durissima: dopo circa 2 ore, via pacinotti ha iniziato a gremirsi di volanti, digos e sbirraglia varia, che dopo poco hanno addirittura chiuso ogni accesso al luogo (come se dentro stesse succedendo chissà che, o come se fosse stato ammazzato qualcuno). Un gruppo di compagni, riuscendo comunque ad accedere alla via, si è radunato davanti al cancello in presidio di solidarietà a chi era dentro (che per altro era vittima di minacce varie da parte dei digossini). Quando si è tentato di passare del cibo ai ragazzi dentro, la polizia ha risposto caricando il presidio, che comunque ha resistito ed è rimasto. Nel frattempo le forze repressive continuavano a ricevere rinforzi vari e aumentavano sempre di più, gli occupanti, valutata la situazione hanno deciso di abbandonare lo stabile.
E’ stato il primo tentativo di occupazione, dopo anni, in una cittadina ormai praticamente morta, e la risposta è stata questa. che dire: non ci stupisce, comunque, noi paura non ne abbiamo, non saranno certo le loro manganellate a impedirci di riprenderci quello che ci spetta. Noi saremo ancora qui, ancora più forti, ancora più determinati, e per fortuna non siamo soli, come si è visto ieri, ci sono sempre persone pronte a dimostrare la loro solidarietà e dare una mano, e questo ci da una forza d’animo indescrivibile.
EDERA RESISTE! Questo è solo l’inizio

Dom, 11/04/2010 – 00:02
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