Bergamo - L'antifascismo non si arresta... Il fascismo si annienta!
Sabato 28 febbraio la città di Bergamo è stata invasa da una ripugnante sfilata di neofascisti, in occasione dell'apertura di una sede di forza Nuova. Nell'indifferente tolleranza delle istituzioni locali, gli scarti risorti dalle ceneri di Salò si sono mossi in un corteo fino alla nuova sede, scortati dai tirapiedi in divisa del sindaco Bruni. Quest'episodio è un lampante affronto verso ogni più sincero antifascista e amante della libertà: è una di quelle sortite di rigurgito nazionalista e nazista che porta con se una spirale di continua intolleranza e violenza contro il diverso di turno (l'immigrato, l'omosessuale, l'alternativo di sinistra,...). Mentre questi individui godono di svariate coperture istituzionali, gli antifascisti, riunitisi a Bergamo e mobilitatosi per contrastare la feccia fascista, hanno prontamente subito le cariche e i brutali pestaggi compiuti in strada dalla polizia. Il bilancio repressivo è stato di 59 fermi e due arresti fra cui diversi contusi. Il sindaco Bruni, chiudendo gli occhi di fronte alla presenza in città dei neofascisti e permettendo di fatto l'apertura di un nuovo covo di Forza Nuova, ha rimarcato ciò che le istituzioni italiane hanno sempre mostrato: la continuità storica fra vecchio e nuovo regime. Un tempo c'erano i tentacoli dell'Ovra, che spiavano e controllavano ogni forma di dissenso; ora ci sono le reti di video sorveglianza e l'avanzato controllo tecnologico per fare ciò. Un tempo vennero istituite le leggi razziali, mutuate dal nazismo; ora ci sono leggi e provvedimenti contro l'immigrazione e le minoranze etniche per isolare gli stranieri, sbatterli nei moderni lager di Stato (C.I.E.) e lasciarli in preda all'odierno razzismo. Un tempo c'erano le milizie squadriste al servizio del regime; oggi ci sono le ronde securitarie, al servizio dei governi e dei comuni. Un tempo c'era la potente macchina della propaganda statale, per legittimare le politiche interne e le missioni imperialiste all'estero; oggi pure. Un tempo vennero istituiti i reati politici contro anarchici, comunisti e dissidenti; tutt'ora esistono.
Lungi da noi è difendere i valori costituzionali della repubblica antifascista, vuoto concetto stampato su carta straccia, oppure appellarci agli organi istituzionali per chiedere un maggior rispetto e osservanza di tali valori. Ribadiamo e affermiamo la necessità di attuare l'antifascismo militante, per ripulire le città dalle carogne neofasciste, attaccando il collaborazionismo istituzionale e partitico che alimenta sentimenti di odio razzista.
Solidarietà ai due compagni arrestati (per fortuna già rilasciati) e ai/alle compagn* fermat*.
L'ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA!
Al di quà e al di là di una linea immaginaria...AnarcoSelvatic*
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