No al confino di Polizia

Il giorno 23 Ottobre 2007, presso il Tribunale di Cagliari, si terrà una camera di consiglio per stabilire l'applicazione del confino di polizia nei confronti di Giuliano Deroma, militante comunista rivoluzionario già sottoposto alla misura di sorveglianza speciale.

Ancora un atto repressivo che è un'ulteriore dimostrazione di come il sedicente governo di centrosinistra Prodi non sia altro che l'altra faccia della stessa medaglia del governo vero di centrodestra Berlusconi-Fini.

Giuliano Amato come continuità lineare di Beppe Pisano.

Lo stesso pacchetto sicurezza, bandiera di questi criminali e torturatori in Afghanistan, in Irak, in Somalia e in Serbia, ma qua sedicenti democratici e progressisti, dimostrano il ruolo da "lavoro sporco" che l'imperialismo gli ha affidato, viste le loro capacità nel "narcotizzare" la classe e le sue lotte.

Crediamo che il lavoro di ogni comunista, di ogni rivoluzionario, di ogni antagonista sia diffondere e organizzare sul terreno dello scontro, a seconda delle proprie scelte e possibilità, senza escluderne alcuna, la lotta di classe.

Si tratta quindi, per ora, di rendere quanto più possibile "in salita" il lavoro di pacificaione che questa banda di assassini e torturatori attua quotidianamente nelle fabbriche, nei quartieri e in ogni luogo di inimicizia sociale.

Sappino che non sarà l'applicazione del confino di polizia verso un militante comunista rivoluzionario a fermare la sua attività, quindi, per buona pace degli Amato e dei Minniti di turno, che non è col pacchetto sicurezza che porranno fine allo scontro di classe, ma stanno solamente acuendo le ragioni politiche, sociali e culturali che lo determinano.

L'importante (e questa è etica politica) è che un domani non dicano "noi non lo sapevamo".

Tupa Ruja
Collettivo Rivoluzionario Antimperialista Sardo.

Ven, 12/10/2007 – 16:59
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