Milano - Sgombero del Conchetta. Presidio ore 15.30 | Aggiornato

Riceviamo e diffondiamo

Questa mattina alle 6 e mezza parecchi sbirri hanno sfondato la porta del Cox 18, storico centro sociale sui navigli a Milano, e stanno procedendo allo sgombero. All'interno della struttura ci sono l'archivio Primo Moroni e libreria Calusca. Tanta gente sta andando a dare supporto, questo e' il colpo di grazia a questa citta' di merda.


Dal sito di Indymedia Lombardia - ore 10.30

Aggiornamento in diretta dai compagn* presenti al presidio davanti al Conchetta:

La polizia ha occupato tutto lo stabile compreso l'archivio Primo Moroni e la libreria e non è possibile entrare. Hanno blindato il quartiere con tutte le specie di polizia e si sta creando un presidio con tutte le compagne ed i compagni disponibili.

Si ricorda a tutti che anche il Torricelli/Circolo dei malfattori in via torricelli è sotto sgombero e che si prevede possa succedere qualcosa entro i primi giorni di febbraio.

Chiunque possa muoversi si rechi subito davanti al Cox 18 in via Conchetta o almeno diffonda la notizia il più possibile per assicurare una presenza crescente davanti al centro!!!


Presidio davanti a Palazzo Marino - ore 15.30

Gio, 22/01/2009 – 12:54

Sugli ultimi fatti a Milano

La mattina del 22 gennaio, con lo sgombero del Cox 18, sono stati spazzati via con un colpo di spugna 20 anni di progettualità e controcultura, con un attacco premeditato ad opera della giunta Moratti- De Corato. La campagna di criminalizzazione nei confronti degli spazi occupati e autogestiti è sfociata ormai in una guerra aperta, unilaterale, che mira a cancellare ogni impulso di ribellione all’esistente che possa mettere in luce la falsità e l’ipocrisia di una Milano sempre più grigia.

Una città che si vuole trasformare in una vetrina spettacolare in vista dell’Expo 2015, ad uso e consumo del Capitale e degli interessi economici di pochi potenti, degli industriali, di chi fa soldi sul turismo, sul commercio e con la speculazione edilizia. Una città sempre più lontana dal rispondere alle reali esigenze di chi abita e gli spazi vorrebbe viverseli liberamente.

Chiunque rifiuti di piegarsi alle logiche del mercato globale, chiunque tenti di ritagliarsi uno spazio di autonomia e indipendenza di pensiero, chiunque denunci la mistificazione della realtà operata da chi detiene il potere per propagandare le sue idee razziste, autoritarie e corrotte viene emarginato, criminalizzato, infine represso con l’uso della forza.

Non diremmo niente di nuovo denunciando le infamie e le calunnie riportate dai giornali ogni volta che si parla degli spazi occupati, dipinti come covi di terroristi, fanatici e violenti senza contenuti: è un copione che si ripete uguale da troppo tempo. La novità della situazione attuale sta nel fatto che questo governo si vergogna sempre meno a mostrare le spinte autoritarie che sempre si celano dietro ad ogni forma di potere, che vesta le forme di una dittatura o di una democrazia: “pugno di ferro” verso chiunque non sia funzionale al sistema stesso o ne ostacoli gli ingranaggi, per non parlare di chi vi si oppone palesemente.

La criminalizzazione passa attraverso una campagna denigratoria condotta attraverso i mass-media, condita da falsità e storture, in modo da creare ogni volta un nuovo allarme sicurezza che funga da alibi morale, di fronte ai cittadini, per giustificare nuovi attacchi repressivi, regolamentazione, denunce, arresti e un’ulteriore restrizione della libertà di agire, pensare, muoversi, denunciare le nocività che ci circondano. Il richiamo alla legalità diventa un cavillo sufficiente per reprimere qualunque dissenso venga espresso al di fuori delle logiche istituzionali, quindi l’unico dissenso sensato, poiché sarebbe assurdo criticare le fondamenta del sistema senza porsene al di fuori completamente.

Non vogliamo nulla da parte di chi ogni giorno brutalizza la nostra realtà quotidiana e ci vorrebbe sottomessi, ubbidienti e senza cervello in fila a timbrare il cartellino al lavoro, e poi chiusi in casa davanti alla tv o ad ingrassare i guadagni dei centri commerciali e di tutta l’industria del divertimento standardizzato, creato apposta per annebbiare le menti.

Vogliamo ribaltare l’esistente e riprenderci gli spazi di libertà che ci vengono negati.

Pensano di farci abbassare la testa cancellando in un solo momento, o in una mattina, quei luoghi in cui abbiamo condiviso esperienze e che per loro costituiscono pericolosi spiragli di “illegalità”.

Ma uno sgombero non può cancellare mesi, anni, decenni di iniziative, dibattiti, idee, cultura, la sperimentazione di nuove forme di relazione interpersonali e di nuove modalità di esistenza finalmente autodeterminate e libere da rapporti gerarchici, la crescita della nostra consapevolezza e del nostro spirito critico. Ogni sgombero non fa che alimentare la nostra rabbia e la nostra ostilità verso questo stato di cose, e il desiderio di prenderci altri mille spazi che siano nostri, liberi dalle logiche del dominio e del denaro. Liberandoci per le strade non fanno che renderci più determinati, sfuggenti e pronti ad accendere nuovi focolai di ribellione in ogni dove.

DIFENDIAMO GLI SPAZI OCCUPATI!

SOLIDARIETA’ E COMPLICITA’ CON IL SELVA, TeLOS E COX18!

Villa Vegan Occupata

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