Pillole di miseria dai social network
In queste giornate successive all'attacco subito da Berlusconi, il cui volto ha raccolto qualche goccia del sangue di migranti, detenuti, studenti e compagni di cui sono lorde le sue mani, nel tempio della schedatura volontaria e altare sacrificale del controllo sociale, Facebook, si inseguono le fazioni di "facebucchini" alla ricerca di una sublimazione del proprio odio o del proprio amore per il vulnerabile e umanizzato Cavaliere. Un lettore di informa-azione ci informa che in questo conflitto di utenti-numero, alcune strategie stanno gonfiando le fila dei solidali con il premier gonfiato: pare infatti che alcuni gruppi accalappia iscritti tipo "no facebook a pagamento", stiano cambiando titolo in favore di appoggio e consolazione di Berlusconi, spostando quindi migliaia e migliaia di pedine tra le fila dei sostenitori del primo ministro.
Miseria, impotenza, sia tra chi tifa tirannicidio senza mai agire per liberarsi e liberare in alcun modo al di là del monitor, sia tra chi servilmente procaccia solidarietà al tiranno. Nulla più che l'agire politico e la democrazia diretta dei social network.
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