Trieste - Denunce per mobilitazioni No Tav

Riceviamo e diffondiamo il testo di un volantino in merito alle decine di denunciati per le mobilitazioni contro il Tav e in solidarietà con la Resistenza della Valsusa svoltesi a Trieste sei mesi fa.


LA REPRESSIONE NON DEVE FERMARE LA LOTTA NO TAV


In una delle ultime giornate di febbraio 2012 cade, da un traliccio dell'alta tensione, Luca Abbà, attivista no-Tav della Val di Susa, nel tentativo di convogliare su di sé l'attenzione delle guardie e facilitare le azioni di protesta degli altri compagni della
valle in lotta contro i lavori di costruzione della linea ad alta velocità ferroviaria Lisbona-Kiev, “grande opera” all'insegna dello sperpero di denaro pubblico e della devastazione ambientale.
Nei giorni successivi le iniziative in solidarietà alla lotta no-Tav e a Luca Abbà (che riporta gravissime lesioni da caduta, tanto che in un primo momento si teme addirittura per la sua stessa vita) sono numerosissime: manifestazioni spontanee in tutto il paese bloccano il traffico cittadino, autostradale e ferroviario. Anche Trieste porta il proprio contributo; il traffico viene fermato per circa un'ora da un corteo spontaneo: circa una settantina di persone occupa le vie del centro, incurante del “normale” iter burocratico che prevederebbe il rilascio di un'autorizzazione.
L'urgenza della circostanza fa appello direttamente alle coscienze, senza passaggi intermedi. Quasi troppo bello per essere vero!
Il giorno prima, Moretti, amministratore delegato di FS è in città; all'incirca altrettante persone decidono di andargli incontro spostando il luogo del presidio da Piazza Unità, sito per cui veniva precedentemente chiesta l'autorizzazione (visto che
era proprio lì che Moretti doveva incontrare il sindaco Cosolini), a palazzo Revoltella, dove, alla chetichella, l'amministratore delegato viene ricevuto. Il repentino cambio di sede mira evidentemente a proteggere Moretti dalle aspre critiche e feroci condanne che la sua politica gli procura, Tav in primis ma non solo: soppressione dei treni notte e dei regionali, aumento delle tariffe soprattutto per i pendolari, licenziamenti...
Sei mesi più tardi piovono denunce per il reato di manifestazione non autorizzata a circa 30 persone, alcune coinvolte in un solo procedimento, altre in entrambi; nell'insieme quasi un terzo dei partecipanti.
La forza con cui la repressione si abbatte su tale protesta non è inaspettata; la lotta no-Tav rappresenta oggi uno dei fronti su cui si decide se il potere continuerà a imporsi con la sua logica basata sullo sperpero, la speculazione, la devastazione e il
profitto a vantaggio di pochi, o dovrà fermarsi di fronte all'opposizione e alla ribellione dei molti.

Alcuni inquisiti
No-Tav

Dom, 14/10/2012 – 18:15
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