Riunione del Senato Accademico blindata dalla DIGOS

Si è svolta oggi Mercoledì 16 la riunione del Senato Accademico per nominare i membri esterni, ossia i privati che intendono investire nell’università per asservire la cultura ai bisogni del capitale. Sarà infatti consegnato loro la gestione di almeno il 27% del Consiglio di amministrazione e ciò, come tutti possiamo comprendere, significa una radicale trasformazione dell’università.

In che direzione? Nella direzione dettata dalle logiche di profitto funzionali ad imprese e multinazionali, la cui voce sembra essere l’unica che conta veramente. L’università quindi non potrà che continuare ad andare nella direzione dell’indottrinamento ideologico piuttosto che verso ciò che è veramente necessario in quanto strumento collettivo, ossia l’acquisizione di una coscienza critica e radicale. Oggi il senato accademico ha stabilito questo, e l’ha dovuto fare blindato dalla DIGOS, con camionette dei carabinieri fuori dalla struttura, perchè c’è chi rifiuta questo genere di logiche e lo fa attivamente, cercando di bloccare la riunione per rinviare questa decisione e mettere in luce che da ora in poi le aziende faranno i loro porci comodi all’interno delle università statali, le stesse aziende che ci impediscono di vivere serenamente, che ci sfruttano e che subordinano il benessere delle persone alla logica del profitto. Perchè ciò che filtra dai loro discorsi è esattamente questo, è inutile nascondere la realtà delle cose.

Quale fiducia possiamo avere nelle istituzioni quando sono queste stesse a condannarci di volta in volta ad una vita sempre più misera? Oggi siamo arrivati all’ingresso del senato accademico cercando di disturbare il più possibile la riunione. Saremmo anche entrati, per farla sospendere, ma la DIGOS era là ad aspettarci, con tanto di telecamera in mano e provocazioni alla bocca.

Ciò non frena la nostra rabbia e il nostro desiderio di agire, ma soprattutto ci ha rammentato qualcosa che bisogna sempre tenere a mente. Le istituzioni non stanno e non staranno mai dalla parte di chi intende sovvertire l’ordine delle cose attuale e rifiutare la miseria del presente, stanno dalla parte del capitale, di chi intende arricchirsi sulle spalle degli altri, di chi intende “privatizzare i profitti e socializzare le perdite”, di chi intende spremerci fino all’ultima goccia. Il rettore sta con loro, il presidente del senato accademico sta con loro, le forze dell’ordine stanno con loro. Non sono nostri interlocutori, ma i nostri aguzzini, teniamolo sempre a mente!

Il volantino del presidio

un partecipante alla contestazione

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