Critical Mass a Viareggio. Il SARS contro l’asse di penetrazione

Sabato 26 gennaio i militanti del centro sociale SARS di Viareggio si sono mobilitati con una critical mass contro il progetto speculativo noto con il nome asse di penetrazione. Se tale progetto dovesse essere realizzato i danni ambientali per la città sarebbero immensi poiché il parco subirebbe uno sfregio enorme. Muniti di bicicletta, dalle strade della Darsena, i militanti del SARS hanno attraversato le vie della città distribuendo volantini che spiegavano la loro protesta. Sono stati appesi anche due striscioni nei pressi del cantiere dove dovrebbero riprendere i lavori.

Fonte: http://www.dada-tv.org/?p=1348

Di seguito il testo del volantino che lanciava il corteo:

Con i tempi che corrono, i grandi centri di potere vedono nella la crisi l’ennesima occasione per fare profitti e più che mai si tutelano, riversandola su chi non ne è responsabile, chi non può e non deve pagarla!
L’ultima frontiera del capitalismo morboso e assassino,dopo aver depredato larga parte delle materie prime mondiali,è la fagocitazione dei beni comuni e dei diritti acquisiti, con l’obiettivo di spremere fino all’ultima goccia i territori e chi dovrebbe legittimamente viverli anziché a malapena sopravviverci.
Ecco che,per salvare banche e speculatori vari,si dissangua e si privatizza la sanità, l’istruzione, si ricatta e si impoverisce chi ancora lavora per grazia ricevuta…acqua,trasporti,gestione dei rifiuti,tutto diventa merce su cui creare il maggior profitto possibile
Ci tolgono i servizi essenziali e si fa merce della dignità delle persone.
Questo avviene in Italia, in Toscana e anche in Versilia.
L’unico modo con cui si affronta l’emergenza abitativa è il dispiegamento di polizia e carabinieri per mandare a dormire in strada famiglie la cui unica colpa è aver rivendicato il sacrosanto diritto ad avere un tetto sulla testa,mentre si continuano a rendere edificabili i terreni agricoli, per costruire ancora seconde e terze case, permettendo ogni sorta di speculazione e abuso edilizio.
Qui si muore di tumore più che da ogni altra parte in Italia grazie alla”illuminata” gestione dei rifiuti riproponendo l’incenerimento come unica soluzione e continuando ad aumentare le nocività e a insabbiare quelle che da sempre sono state riversate nell’ambiente.
E’ cosi che pensano di rilanciare l’economia? Continuando a costruire zone industriali e residenziali che nessuno userà mai o ricoprendo di cemento campagne che nessuno potrà mai più valorizzare?
Nel comune di Viareggio,da anni ormai,è in atto un intensa ristrutturazione del territorio,con la creazione di intere aree urbane, spesso cattedrali incompiute nel deserto,che sottraggono sempre più verde o zone costiere alla collettività. Ma poco importa, basta che i fondi vengano destinati e intascati.
E’ il caso del nuovo attracco turistico che stravolge il “muraglione” in Darsena, il nuovo polo nautico, la realizzazione e l’ormai quasi completamento del tracciato dell’asse stradale di penetrazione via Aurelia – porto di Viareggio, con lo sconfinamento nel parco.
Progetti che, sbandierando la volontà di accrescimento e miglioramento per i settori vitali della città, quello turistico e cantieristico, celano piuttosto una politica incentrata sullo spreco di risorse ed energie per fini speculativi, di immagine e consenso.
La cantieristica viareggina è in crisi e non è certo costruendo una nuova strada (per trasportarvi chi o cosa poi?) che magicamente la si risana o si risolve il problema della disoccupazione!
Gli unici risultati evidenti saranno la devastazione della pineta di levante (parco naturale) e dei nuclei abitativi vicini, nonché l’inevitabile arricchimento speculativo di qualche ricco industriale edile o istituto di credito.
Non è mai stato speso niente per valorizzare una delle vere risorse del nostro territorio, il parco, creando realmente delle possibilità effettive di lavoro,di futuro, di condivisione.
Non ne possiamo più di sentire parlare di grandi opere, di TAV, di ponte sulle stretto, di aereoporti nuovi, di flotte di cacciabombardieri e di inceneritori,quando la vera,reale necessita è il ripristino e il miglioramento dei diritti fondamentali. Ci battiamo oggi contro la realizzazione dell’ultimo lotto dell’asse di penetrazione che prevede l’ingresso in pineta e l’abbattimento di una grossa parte di questa, come ci battiamo e ci batteremo contro ogni scelta che sia contraria al bene, alla salute e alla dignità di tutti.
L’unico futuro possibile è quello che concerna una riappropriazione dal basso dei territori, delle ricchezze, del diritto alla salute,alla casa, all’istruzione.
Ma intanto la direzione è presa ed è opposta: si depreda e violenta il futuro e poi si criminalizza e bastona chi esprime dissenso e giustamente si ribella a queste violenze.

Scendiamo in bicicletta per le strade della città
PER FERMARE L’ASSE DI PENETRAZIONE IN DARSENA CONTRO OGNI ABUSO AMBIENTALE PER LA RIAPPROPRIAZIONE DEI PROPRI DIRITTI

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