A Firenze come a Pisa si attaccano gli autisti del trasporto locale

Pubblichiamo due contributi sulla situazione di attacco ai lavoratori del trasporto locale di Firenze (Ataf Gestioni, una delle tre società nate dallo scorporo di Ataf Spa) e Pisa (Cpt). La retorica dei padroni contro i “privilegi” e per i “sacrifici necessari” deve essere combattuta, perchè loro hanno interesse solo per l’aumento dei propri profitti e dividendi, e se ne fregano altamente della qualità della vita dei lavoratori. Per questo c’è bisogno, con forza, di una lotta per la diminuzione della giornata lavorativa e perchè questo avvenga senza la diminuzione dei salari e l’aumento dei licenziamenti. Per lavorare meno, ma lavorare tutti, guadagnando tempo di vita. Di seguito il comunicato dei Cobas Ataf e un articolo di Infoaut Pisa sullo sciopero degli autisti di stamattina.

“PRIVILEGIATI ANACRONISTICI”

Ha il sapore della beffa sentir nuovamente dire che gli autisti ATAF sono dei privilegiati.

Il presidente di Ataf Gestioni, Renato Mazzoncini, ha così dichiarato:

“…(gli autisti) hanno condizioni di lavoro che configurano privilegi anacronistici ed incompatibili con le condizioni del paese.”

Complimenti! Forse credeva di essere il primo a cavalcare la favola dei privilegi. In più crede di scaricare su chi lavora il fallimento del sistema economico italiano fatto di ruberie e di furbaggini. Agli autisti non tremano le mani quando riscuotono lo stipendio perché avere 82 giorni di riposo all’anno non è un lusso ma una vergogna nei confronti di qualsiasi operaio o impiegato di qualsiasi azienda che di riposi ne ha giustamente 104 (ben 22 in più).

Le condizioni del paese non si risolvono togliendo i diritti né riducendo gli stipendi ma ristabilendo un sistema equilibrato dove la forbice ricco-povero assume dei valori ragionevoli. Proprio chi infanga oggi gli autisti davanti alla cittadinanza, appartiene a quella schiera di privilegiati che passano da un’azienda ad un’altra premiandosi con buonuscite milionarie anche dopo aver portato aziende al fallimento.

Mentre ancora 4 lavoratori ogni giorno muoiono in Italia a causa del lavoro, mentre assistiamo ai disastri come la strage di Viareggio, mentre vediamo piccoli artigiani, imprenditori e lavoratori suicidarsi, mentre un autista guadagna mediamente 1200 euro al mese, mentre assistiamo alla corruzione che dilaga nella politica, VOI appartenenti alla casta dei managers avete il coraggio di additarci come privilegiati anacronistici?

Si vergogni presidente, dopo un anno della sua dirigenza trascorsa a spendere soldi per ridurre il personale anziché farlo lavorare per migliorare il servizio!

Si vergogni presidente, dopo che da un anno della sua dirigenza, ancora non ha eliminato gli sprechi di servizi inutili e costosi!

Si vergogni presidente quando ancora dopo un anno dalla sua dirigenza gli autisti non hanno neanche la dignità di espletare i propri bisogni fisiologici!

Noi non saremo suoi servi.

Continueremo a lavorare e a fare il nostro dovere nonostante l’amministrazione di questa città abbia reso il trasporto pubblico non più utilizzabile. Un’amministrazione che ha preferito “lavarsi le mani” riguardo al trasporto collettivo poiché non più redditizio. Un amministrazione che ha ceduto al privato il suo dovere di controllare e gestire il trasporto e che adesso assiste impassibile alla distruzione di Ataf e dei suoi lavoratori.

Caro presidente, per fare i suoi profitti, potrà togliere tutto quello che vuole ma non ci toglierà mai la nostra dignità di uomini e lavoratori.

Firenze 16/10/2013

Pisa: Autisti Cpt in sciopero contro i tagli sugli stipendi

altQuesta mattina i lavoratori della Cpt di Pisa, ente dei trasporti pubblici, hanno incrociato le braccia aderendo allo sciopero nazionale dei trasporti lanciato dai sindacati di base. L’adesione allo sciopero è stata massiccia e ha prodotto anche la mobilitazione di quasi cento autisti che si sono dati appuntamento alle 10 in Piazza Sant’Antonio per raggiungere poi tutti insieme il Comune, mentre i sindacati confederali provavano a calmare l’animo sdegno degli autisti in sciopero.

Le proteste sono iniziate qualche giorno fa quando l’azienda ha comunicato nuovi tagli in arrivo che andranno ad incidere sugli stipendi degli autoferrotranvieri. Il nuovo provvedimento prevede diminuzioni anche di 250 Euro dalla busta paga, nel caso che in un anno lavorativo siano superati 18 giorni di malattia certificata, incentivando e premiando chi sarà più costante e chi non mancherà mai alla guida degli autobus.

Per gli autisti della Cpt, ora Ctt Nord dopo la privatizzazione e la fusione con le principali città toscane, la salute di chi tutti i giorni si siede alla guida con turni che partono dalle 5 di mattina e turni che finiscono la notte tardi è molto più importante dei profitti dell’azienda. Con questo provvedimento i dipendenti si troveranno di fronte ad una situazione lavorativa insostenibile: scegliere tra lavorare malati per non perdere un quinto dello stipendio, mettendo a rischio la propria incolumità e quella degli utenti, oppure rinunciare a parte della mensilità.

Il presidio sotto il Comune è durato qualche ora, alcuni dipendenti sono stati ricevuti dai capo-gruppo di partiti, ma ovviamente l’esito dell’incontro è stato quello delle solite promesse Istituzionali che non hanno trovato molta fiducia nella rabbia dei dipendenti Cpt.
La vera fiducia nel contrastare i tagli e l’austerità che l’azienda vorrà applicare, si trova nei dipendenti che dovranno ricompattarsi ed unirsi nel bloccare i tagli che graveranno sulla pelle dei lavoratori. L’azienda nella propria storia di amministrazione, ha sempre messo gli operai l’uno contro l’altro, applicando contratti diversi nel corso degli anni, emettendo contratti sempre meno onerosi, crando così un conflitto interno agli stessi dipendenti. Stamattina però si sono fatti trovare uniti, il presidio infatti era composto dai nuovi giovani assunti con contratti bassi, a quelli più anziani che lavorano da anni e percepiscono uni stipendio più alto.

La lotta degli autisti pisani comincia adesso e sicuramente non si fermerà con lo sciopero di oggi. Ma per vincere questa battaglia di dignità, sarà fondamentale il coinvolgimento di chi usufruisce dei servizi pubblici: gli utenti, ignari delle situazioni lavorative di chi guida il pullman e che spesso scaricano le tensioni dovute a ritardi o problemi tecnici proprio addosso ai lavoratori, dovranno mettersi di fianco ai lavoratori in lotta.

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