Sgombero via dei Servi, Cobas: “criminali sono Renzi, Saccardi, Questore e proprietari”
Riceviamo e pubblichiamo dopo lo sgombero di domenica dell’occupazione di via dei Servi:
CONFEDERAZIONE COBAS DI FIRENZE
Solidarietà agli occupanti di via dei Servi e al Movimento di Lotta per la Casa
I criminali sono Renzi Saccardi Questore e i proprietari dello stabile
Stamattina una decina di famiglie con bambini, da anni senza, casa hanno occupato con il sostegno del movimento di lotta per la casa uno stabile in via dei servi 18, sfitto da anni, di proprietà di una delle più ricche famiglie di Signa.
La risposta delle istituzioni, di solito assente quando c’è da dare risposta a bisogni primari e costituzionalmente garantiti, è stata immediata e di stampo militare con cariche, feriti e l’inevitabile strascico di decine di denunce.
Chi sono i delinquenti?
Di sicuro non gli occupanti che in assenza di risposte ai loro bisogni sono costretti a ricorrere ad azioni di forza per garantire alle loro famiglie quello che dovrebbe essere garantito dalle istituzioni…….nemmeno i militanti del movimento che con pratiche di solidarietà concreta danno supporto ad altre famiglie nella loro stessa condizione.
Molto c’è invece da dire sul comportamento di Comune Questura e proprietari……..
Un po’ di storia…….
Lo stabile di via dei servi 18 è uno stabile di particolare interesse storico progettato dal Brunelleschi acquistato a scopi speculativi da una delle più ricche famiglie di Signa, la famiglia Fossi insieme a Mignolli, uno dei maggiori costruttori edili di Lastra a Signa.
Dopo averlo svuotato dagli inquilini i proprietari hanno stipulato con un prestanome ( un loro parente ) un contratto di affitto che prevedeva la possibilità per l’affittuario di subaffittare per un determinato periodo di tempo gli appartamenti dopo averli ristrutturati ammortizzando le spese sopportate per la ristrutturazio (un project financing ante-litteram).
Iniziati i lavori di ristrutturazione lo stabile è stato sottoposto a sequestro giudiziario per ristrutturazione abusiva, fondamentali sono state nella vicenda le denunce di Italia Nostra, nella ristrutturazione infatti gli appartamenti si erano duplicati e nel dare la notizia un giornale titolava che “dai saloni del Brunelleschi si passava alle piccionaie”.
In presenza del decreto di sequestro i lavori di ristrutturazione sono continuati fino all’occupazione dello stabile nel marzo del 1979 da parte di una decina di famiglie organizzate nel Comitato Proletario di lotta per la casa e nell’Unione Inquilini.
Quale è stato l’atteggiamento del Comune allora retto dal sindaco Gabbugiani?
L’assessore Marino Bianco si recava immediatamente nello stabile occupato, parlava con gli occupanti, garantiva che non ci sarebbe stato nessuno sgombero e verificava lo stato dell’immobile e dei lavori effettuati abusivamente.
La foto dell’assessore con gli occupanti e le dichiarazioni dello stesso finivano in prima pagina sui giornali cittadini e grazie a questa forte presa di posizione dell’assessore la proprietà non sporgeva denuncia anzi si dichiarava immediatamente disponibile ad una trattativa con gli occupanti che portava dopo pochi mesi alla stipula di un contratto di affitto ad equo canone, canone determinato senza tener conto della recente ristrutturazione perché abusiva e quindi ad un prezzo ulteriormente ridotto per gli occupanti diventati affittuari.
Calati i riflettori sulla vicenda, alla scadenza dei contratti la proprietà inviava lo sfratto agli inquilini e a partire dai primi anni ’90 inizia lo svuotamento dello stabile, svuotamento ultimato pochi anni fa con lo sfratto dell’ultima famiglia rimasta.
Lo svuotamento dello stabile è stato possibile grazie all’intervento pubblico, molti degli inquilini hanno infatti avuto contestualmente allo sfratto l’assegnazione di un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica…. in moltissimi altri casi l’assegnazione delle case popolari è stata funzionale per i progetti speculativi dei proprietari e in questo caso è servita per permettere all’ennesimo pescecane di tenere alloggi vuoti!
La maggior parte dello stabile è vuota da più di 10 anni, nonostante questo la proprietà ha avuto l’ardire e la faccia tosta di ricorrere alla Corte Europea per ricevere un indennizzo dallo Stato per i ritardi nell’esecuzione dello sfratto. Istanza che è stata puntualmente raccolta con la sentenza di Strasburgo del 4 marzo 2004 (Richiesta n. 48171/99) e lo Stato dopo avergli liberato lo stabile per tenerlo vuoto è stato costretto a rimborsare alla proprietà più di 30.000 euro. Questo indennizzo è stato determinato per ripagarli del mancato guadagno che avrebbero potuto avere se avessero affittato gli appartamenti a prezzi di libero mercato invece che ad equo canone, ma se tengono gli appartamenti vuoti a quale indennizzo hanno diritto?
Che ha fatto l’assessore Saccardi?
-Ha dato copertura politica all’infame azione di polizia con false e inadeguate risposte ai bisogni degli occupanti……. il bisogno abitativo si soddisfa dando case, non dividendo i nuclei familiari sistemando le donne e i bambini in reclusori gestiti da associazioni amiche, dove vengono calpestate le elementari esigenze di una vita indipendente e precludendo la possibilità ai bambini di avere la sacrosanta e normale crescita con entrambi i genitori in uno spazio proprio. Né può essere di giustificazione la mancanza di posti in centri di accoglienza per non dare risposte ai padri di questi bambini… compito di Renzi e Saccardi non è solo quello di inaugurare in pompa magna le poche case popolari ristrutturate per avere i riflettori dei media ma quello di trovare risposte ai bisogni abitativi di tutte le persone senza casa in un mercato che specie in questo periodo è inaccessibile alla maggior parte della popolazione.
- Si è limitata ad una timida tiratina d’orecchie esortandolo ad avere più senso di responsabilità a un proprietario che per le sue malefatte meriterebbe la fustigazione in piazza……….ogni tanto Renzi con tutto il suo nuovo che avanza dovrebbe fermarsi e guardare indietro per vedere come alcuni dei politici “di quando lui andava alle elementari” si sono comportati in analoghe situazioni……Marino Bianco non era di certo un pericoloso bolscevico ma in questa vicenda al suo confronto l’Assessore Saccardi scompare.
In realtà in questa vicenda non c’è solo l’inadeguata azione politica dell’Amministrazione Comunale, c’e molto di più….c’è la riprova che nelle scelte dell’Amministrazione c’è la precisa volontà di precludere alla parte meno abbiente della popolazione la vetrina di questa città ed è altrettanto chiaro che è questa Amministrazione il principale mandante di questa spietata azione di polizia.
La storia di questo stabile, le tante malefatte compiute in più di un trentennio da questi speculatori non può avere come epilogo uno sgombero, e l’azione dell’assessore Saccardi nei confronti della proprietà non può limitarsi ad una esortazione:
questo stabile dovrebbe essere requisito e consegnato agli occupanti!
Basta con gli sfratti- Basta con gli sgomberi
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