Grecia, massiccia ondata di scioperi.Domenica nuovo patto di sangue imposto dalla Troika

I dipendenti pubblici greci hanno iniziato questa mattina uno sciopero di 24 ore contro le misure di austerita’ che prevedono almeno 11mila licenziamenti entro la fine dell’anno. Lo sciopero, promosso dal sindacato Adedy, ha portato alla chiusura di uffici e scuole. Anche i medici degli ospedali statali di Atene e del Pireo partecipano all’agitazione. Una manifestazione di protesta si è snodata a mezzogiorno ad Atene. Un altro sciopero di due giorni e’ stato gia’ convocato per il 19.  marzo.
Ieri a incrociare le braccia erano stati i portuali, e ancora prima i farmacisti. I dipendenti dei porti della Grecia protestano contro la decisione del Taiped, l’Ente ellenico preposto alla privatizzazione delle aziende a partecipazione statale, di vendere il pacchetto azionario dell’Ente del Porto di Pireo (Olp).
“Il governo e il Taiped – si legge in un comunicato dei dipendenti dei porti -, fedeli emissari dei monopoli stranieri e degli interessi nazionali che li sostengono, hanno indetto la gara per la cessione del capitale azionario dell’Olp ignorando completamente le reazioni della societa’”.
Da parte sua, Syriza, il partito della sinistra radicale e maggiore partito d’opposizione, che da sempre si oppone alla privatizzazione dell’Olp, ha annunciato che sara’ al fianco dei lavoratori, di tutte le organizzazioni sociali e degli abitanti della citta’ di Pireo, affinche’ il porto rimanga sotto il controllo dello Stato ellenico.
Intanto, è cominciata la corsa contro il tempo per un nuovo accoardo tra il Governo della Grecia e la Troika a  proposito dei debiti del paese verso i creditori internazionali.
L’accordo, che secondo il ministro delle Finanze dovra’ essere raggiunto con la troika entro la fine della settimana, e riguardera’ soprattutto questioni di carattere strutturale cosi’ come previsto nella lista dell’Ocse, mentre – per quanto riguarda quelle di carattere economico-finanziario – Stournaras ha spiegato che rimane ancora in sospeso il problema dell’abolizione delle tasse in certi casi particolari e la riduzione dei contributi previdenziali.

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