Cioni ti odia 2: la vendetta

http://www.inventati.org/cortocircuito/wp-content/uploads/2014/03/b0a73e19812bcd89fcf9ed06a42382a31.jpegA volte ritornano. Galvanizzati dai “successi” del passato alcuni grandi attori che non si rassegnano alla fine della loro carriera, tentano un remake dopo quattro o cinque anni. Peccato che spesso queste commedie siano goffe e posticce riproposizioni di battute ormai superate. Apprendiamo da la Nazione (http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2014/03/23/1043103-ritorno_cioni_torna_politica_empoli.shtml) che anche Graziano Cioni, il famoso sceriffo di Firenze della giunta Domenici ha deciso di ritornare in scena, per le comunali di Empoli. Dopo aver pescato la carta “resta fuori di scena cinque anni per sospetta corruzione” farà un film a minor budget, uno spettacolo limitato al pubblico empolese. Del resto nemmeno il primo episodio era andato così bene; a Firenze, il ricordo più indelebile che ci ha lasciato erano le numerose scritte CIONI TI ODIA che campeggiavano in città. Certo un ricordo peggiore lo hanno tutti coloro che sono stati marginalizzati dalle sue politiche anti-degrado, lavavetri in primis, per cui la commedia si è trasformata in tragedia. E leggendo il maldestro tentativo di rilancio fatto da La Nazione (una recensione che, malgrado l’intenzione, non riesce a mostrare i punti di forza), ci sembra che anche il sequel abbia poco di buono da offrire. Anzi potremmo anche noi già fornire una recensione di quanto offre il Cioni 2.
Trama: il programma sembra quasi inesistente, d’altronde tutta la messa in scena è solo un pretesto per riproporre il Cioni in politica (e soprattutto cavarne successo e entrate al botteghino). Quel poco che si intravede dai primi spot sono ingresso dei privati nel sociale e lotta dell’amministrazione contro i più deboli. Un film già visto centinaia di volte.
Protagonista: una maschera tristemente nota. Lo sceriffo navigato e impeccabile dal pugno di ferro che poi viene però indagato coi poteri forti cella città. Alla lotteria del tribunale è poi uscito “ASSOLUZIONE”, ma il personaggio ormai è ben delineato, un John Wayne buono solo contro gli indiani.
Attori non protagonisti: come si è detto un film a basso budget, ma che comunque prova a coinvolgere altri “tecnici”. Prestigiatori con un buon curriculm alle spalle (poco importa che vengano da destra e manca, come Renzi sta dimostrando questa dicotomia PD-PDL non regge più), e con – per il momento – tutte le carte in regola. Una scelta tuttavia che non è riuscita neppure per kolossal come Monti o Letta, e che quindi difficilmente impressionerà il pubblico empolese.
Villain: i soliti anarchici brutti e gli immancabili immigrati cattivi (irregolari). Un argomento che potrebbe apparire anche interessante se ben sviluppato, ma che invece è affrontato con una superficialità sconcertante. buoni = profitto, benpensanti, consumatori; cattivi = chiunque non può più sottostare al ricatto che abbiamo da offrire. Cose a cui non credono più neppure i bambini.
Casa cinematografica: l’unica notizia certa (e interessante); Cioni ha disdetto il contratto con la major PD. La casa, un tempo leader incontrastata del settore, perde le sue “stelle”, segno che probabilmente il brand non tira più come una volta. Non stupisce invece che nel settore i professionisti di questa risma siano pronti a voltare gabbana con tanta leggerezza. Sono amministratori, il successo personale resta il primo obiettivo.
Dialoghi: la solita retorica anti-sistema e anti-casta si farà, ora che il Cioni è libero dal contratto con la major, ancor più ridondante. Peccato che il Cioni non sia ne’ un comico esperto come Grillo, ne’ un sincero interprete di queste politiche, come il suo curriculum mostra immediatamente.
Consigliato: assolutamente no
Abbiamo disertato kolossal più famosi, non seguiremo certo questa farsa. I continui richiami all’ordine, alla lotta al degrado e al libero mercato non fanno neppure più ridere. Ci fanno solo incazzare.

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