Anche i collettivi universitari aderiscono allo sciopero generale: contro buonascuola e jobsact

Riceviamo e pubblichiamola piattaforma di adesione allo sciopero generale del 14 Novembre da parte del Collettivo Politico di Scienze Politiche e il Collettivo di Lettere.

CHI È SENZA FUTURO SCAGLI LA PRIMA PIETRA…..

Venerdì 14 n i sindacati di base hanno indetto uno sciopero generale per l’intera giornata lavorativa,contro il famigerato jobs act di Renzi,facendo convergere lo sciopero con la data internazionale del diritto allo studio,unendo quindi la lotta dei lavoratori,degli studenti e di chi ogni giorno subisce i costi di questa crisi.
Come studenti universitari assieme agli studenti delle scuole superiori e degli istituti, abbiamo deciso di costruire uno spezzone studentesco,non solo contro la “buona scuola” di Renzi, (ennesima riforma volta alla distruzione della scuola pubblica,attraverso l’entrata dei privati nei consigli d’istituto,un ruolo manageriale alla preside e una didattica sempre più nozionistica e acritica),ma anche contro la nuova riforma del lavoro,poichè anche con il jobs act le nostre vite saranno sempre più sfruttate ricattabili e precarie.
Difatti , il jobs act peggiora le condizioni di assunzione dei lavoratori soprattutto giovani (aumenta cioè la cosiddetta flessibilità in entrata). Infatti,quello che loro chiamano la semplificazione dei contratti a tempo determinato, altro non è che l’aumento dei limiti di durata dei contratti e del numero di quanti di questi contratti possono essere usati sul totale dei dipendenti , e infine come colpo finale al contratto a tempo indetermintato,si cancella l’obbligo (finora vigente ma in pratica quasi mai rispettato) di giustificare l’uso dei contratti a-tipici(quindi anche a tempo determinato) solo in presenza di cause eccezionali e temporanee. Dall’altra parte, viene potenziato il contatto di apprendistato come forma privilegiata di inserimento (soprattutto dei giovani) nel mondo del lavoro. Questa forma di lavoro “usa e getta”, grazie a salari ridotti fino al 35% e nessun obbligo di assunzione alla scadenza del contratto o di rendere conto agli enti pubblici circa formazione professionale svolta all’apprendista, renderà l’Italia un paese perfetto per investire, con un esercito di manodopera pronta da sfruttare. Il salto di qualità compiuto dalla riforma è, dunque, epocale: da ora in poi, la legge sancisce che il tempo del lavoro stabile è definitivamente tramontato e che per le necessità del mercato del lavoro la precarietà deve diventare la condizione di lavoro tipica per la grande maggioranza dei lavoratori.

Come studenti viviamo un presente e un futuro di sfruttamento e precarietà, viviamo un mondo della formazione sempre più classista e in mano ai privati,che grazie a strumenti come il tirocinio,vero e proprio strumento in mano ai padroni, che per avere manodopera gratutita da scuole(con la buona scuola vengono istituite 200 ore l’anno per gli istituti tecnici professionali) e dalle università (dove vere e proprie prestazioni lavorative per orari e mansioni (es:infermieri) non vengono retributi o vengono retributi con paghe da fame, grazie a progetti della Regione come giovanisi).
Come futruri lavoratori invece ,vediamo un futuro dove un contratto a tempo indeterminato è un miraggio,dove la precarietà diventerà la condizione di vita di milioni di proletari e dove i diritti dei lavoratori continueranno a essere calpestati dal governo dei padroni di turno.

Per fermare tutto questo è necessario una lotta dal basso che riunisca tutti quei soggetti che ogni giorno subiscono i costi della crisi:studenti,lavoratori,disoccupati etc.., per opporci a queste riforme che stanno peggiorando ulteriormente le vite di milioni di proletari,e per distruggere questo sitema basato su profitti e sfruttamento.

STUDENTI E LAVORATORI UNITI NELLA LOTTA:

no jobs act | no buona scuola

SCIOPERO GENERALE: 14N ORE 9.00 S.MARCO SPEZZONE STUDENTESCO
ORE 10:00 P.PUCCINI LAVORATORI

COLLETTIVO POLITICO SCIENZE POLITICHE – COLLETTIVO DI LETTERE


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