Brasile- Report del 2° incontro della Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta

 Workers Of The World Unite!Buone notizie per l’internazionalismo, una conferma del fatto che il conflitto è globale e anche quel piano deve essere affrontato.

Il SI Cobas ha partecipato con un suo delegato all’incontro di Campinas (Brasile) della Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta, e al Congresso di CSP Conlutas (unico tra i sindacati italiani).
Nell’incontro internazionale abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa per la concreta pratica dell’internazionalismo proletario, rilevando tuttavia quanto lavoro vada ancora fatto perché la Rete sia rappresentativa dei settori di avanguardia del proletariato internazionale in forte crescita numerica, soprattutto in Asia e dell’Africa.

La Rete Sindacale Internazionale, oltre a predisporre una piattaforma di collegamento via Internet, nel suo comunicato finale, di cui renderemo al più presto una traduzione italiana, indice una giornata internazionale di mobilitazione e di lotta per la seconda settimana di ottobre 2015 “contro i piani di austerità e i tagli ai bilanci, per la difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.”

Riportiamo in allegato il resoconto della riunione ad opera di CSP Conlutas, che ha organizzato e ospitato con grande cura l’evento.

Il SI Cobas ha anche partecipato al Congresso di CSP Conlutas, il maggiore sindacato di lotta della Rete, con circa due milioni di lavoratori iscritti oltre centinaia di migliaia di aderenti ad associazioni di studenti, donne e altri movimenti di lotta che fanno parte di Conlutas “movimento sindacale e popolare”.
Il congresso si è tenuto a Sumaré, nello stato di San Paolo, e vi hanno partecipato circa 2 mila delegati in rappresentanza di oltre 200 sindacati di categoria (tra cui numerosi gli edili, i metalmeccanici, gli insegnanti, le PPTT) e associazioni aderenti nei vari stati, più 500 invitati.

Il congresso ha avuto una forte caratterizzazione politica, sia per la posizione di netta opposizione al governo di Dilma Roussef e del PT, sia per il dibattito interno tra le diverse correnti politiche (PSTU, PSOL, PCB, gruppi minori) sulle prospettive politiche e sugli sbocchi politici da dare alle lotte sindacali. È emerso chiaramente il ruolo egemone del PSTU, che si è scisso dal PT di Lula contro la scelta elettoralistica di questo, che ha portato il PT a divenire un partito socialdemocratico sostenuto dal grande capitale industriale e finanziario. Nel periodo di crescita sostenuta il governo Lula ha attuato riforme che hanno realizzato una parziale redistribuzione dei redditi – senza intaccare, anzi consolidando il dominio del grande capitale – mentre nell’attuale situazione di crisi il governo Dilma sta portando avanti una politica di tagli e di restrizione dei diritti dei lavoratori.
Nell’ultima serata, a margine del congresso, il PSTU ha tenuto un’assemblea con la partecipazione di un migliaio di delegati.

Il PSTU ha chiaramente affermato che le lotte operaie non devono essere usate come piattaforma elettorale, semmai è l’azione sul terreno elettorale e parlamentare che deve rafforzare le lotte, perché la classe opearia prenderà il potere con la lotta, non con le elezioni.

Nell’incontro tra i delegati internazionali sull’Europa, tenuto a margine del Congresso, il SI Cobas ha riferito sulla situazione sociale e politica italiana, e sulle lotte in corso, in particolare nella logistica, evidenziando il ruolo di supplenza politica del sindacalismo di base, che mette in rilievo l’assenza di un partito politico di riferimento. Sono intervenuti anche rappresentanti da Francia (Solidaires), Spagna (CGT), Portogallo e Gran Bretagna (minoranza interna al TUC).

Sono stati tenuti incontri anche sull’America Latina, da cui sono giunte numerose delegazioni, e sul Nordafrica-Medio Oriente, cui hanno partecipato anche una rappresentante turca e uno pakistano.
L’azione di CSP Conlutas è un prezioso punto di riferimento per il sindacalismo di classe a livello internazionale.

Un primo resoconto, a cura della Csp Conlutas.

Con la presenza di quasi 200 delegati, in rappresentanza di 23 paesi e più di cinquanta organizzazioni sindacali e popolari di tutti i continenti, il 2° Incontro della Rete Internazionale di Solidarietà e di Lotta ha rappresentato un importante passo avanti per la costruzione di un’organizzazione che ha l’audace e necessario compito di mobilitare l’intera classe lavoratrice mondiale contro gli attacchi della borghesia in tutto il Mondo.

Per due giorni (8 e 9 giugno), Campinas (Stato di San Paolo del Brasile) è stato teatro di intensi dibattiti che hanno permesso l’articolazione di azioni concrete per un periodo di profonda crisi e di attacchi contro i diritti e le conquiste dei lavoratori. E ancora meglio, con una folta rappresentanza. di dirigenti sindacali e attivisti di base di tutto il Mondo che sono sbarcati nel Paese portando ricche esperienze dai propri Paesi. Erano rappresentati i seguenti Paesi: Argentina, Canada, Cile, Colombia, Egitto, Spagna, Stati Uniti, Francia, Haiti, Inghilterra, Italia, Messico, Palestina, Pakistan, Paraguay, Perù, Portogallo, Sahara Occidentale, Siria, Tunisia, Turchia e Venezuela.

Tutte le esperienze condivise hanno portato elementi importanti per riaffermare l’internazionalismo come una necessità della classe lavoratrice. Aldilà delle particolarità di ciascun Paese, la congiuntura attuale è segnata in tutti i Paesi da attacchi dei governi, seguiti da mobilitazioni e scioperi, molti dei quali si realizzano contro le tradizionali direzioni sindacali, in maniera completamente spontanea. E molti di questi attacchi sono realizzati con gli stessi strumenti: precarizzazione, licenziamenti di massa, aumento del costo della vita, terziarizzazione e privatizzazione dei settori strategici.

Il motto dell’incontro, “Molte voci, una sola lotta”, si è concretizzato in quello che era più importante in tutte le attività: da un lato, la riaffermazione della Rete come una alternativa di direzione classista, democratica e indipendente per affrontare i padroni, i governi e le burocrazie sindacali; e dall’altro lato, il consenso sul fatto che il compito principale in questo momento di profonda crisi del capitalismo è una lotta anticapitalista conseguente, e necessariamente contro l’imperialismo, per sconfiggere i piani di austerità e le controriforme strutturali.

Questo è stato, per esempio, l’asse della Dichiarazione generale dell’Incontro. Posto in discussione nel primo giorno di dibattiti, il testo della Dichiaraziione ha ricevuto importanti contributi dopo gli interventi di vari delegati presenti. È stato a partire dal vivace dibattito dell’incontro che la Dichiarazione si è modificata in modo da dare maggiore risalto alla crisi attuale del capitalismo e alla necessità della lotta antimperialista, oltre a comprendere, nella redazione finale, in maniera più esplicita, il necessario dibattito sul pagamento dei debiti pubblici, messo in pratica da vari governi attraverso il taglio degli investimenti pubblici e gli attacchi ai diritti.

L’incontro è servito anche affinché le organizzazioni potessero approfondire altri temi importanti, che aiutano a costituire gli assi programmatici della Rete. Le elaborazioni su tematiche che coinvolgono la questione delle donne, degli immigrati, dell’oppressione delle minoranze (come neri e Lgbt) e della criminalizzazione dei movimenti sociali hanno avuto un importante avanzamento a partire dalle discussioni di gruppo, concretizzandosi in risoluzioni che aiuteranno ad articolare le lotte delle entità presenti nei loro Paesi.

Per la profondità stessa dei temi trattati, i dibattiti non si sono esauriti e il compito a partire da questo incontro è quello di continuare ad investire nella costruzione di un profilo politico della rete. Un tema che deve essere sviluppato, è ad esempio, quello che tratta dell’autogestione e del controllo operaio.

Nella valutazione di Sebastian Pereira, “Cacau”, della Segreteria Esecutiva Nazionale della Csp-Conlutas, l’incontro è stato vittorioso nei suoi compiti. “È stato un passo importante per consolidare la Rete come una organizzazione classista, democratica e di base, elementi che consideriamo fondamentali per garantire una lotta efficace contro i piani di austerità, gli aggiustamenti governativi e le politiche padronali che attaccano i diritti della classe lavoratrice, attraverso la precarizzazione, la disoccupazione, la privatizzazione e tutto ciò che è frutto della crisi internazionale del capitalismo”.
Un altro risultato menzionato da Cacau è stata l’opportunità per le delegazioni internazionali di conoscere da vicino la Csp-Conlutas. “Un’importante parte dei delegati era al nostro congresso, a Sumaré, e ha avuto l’opportunità di conoscere la nostra confederazione e approfondire i legami di solidarietà e di lavoro comune.

E, con questo, la CSP-Conlutas si va consolidando come un importante punto di riferimento sul terreno internazionale per l’unità tanto necessaria dei lavoratori per affrontare la difficile situazione che si passa non solo in Brasile ma in tutto il mondo”.
A breve, la Rete divulgherà con le dovute traduzioni la lista completa dei documenti discussi e votati durante l’incontro. Una volta che la Dichiarazione Generale, così come le altre risoluzioni e mozioni approvate saranno state tradotte, le metteremo a disposizione sul nostro sito.

Omaggio a Didi

Non potevamo non ricordare che tutto l’incontro è stato segnato dagli omaggi e i riferimenti a Dirceu Travesso, “Didi”, a cui spettano i maggiori meriti nella costruzione di questa rete.

È toccato a Christian Mahieux, dirigente dell’Union Solidaires (Francia), e a Cacau, di Csp-Conlutas, ricordare che la rete oggi esiste solo per merito della dedizione e della militanza di Didi, morto lo scorso 16 settembre dopo una lunga battaglia con il cancro. È apparso chiaro, che le loro parole esprimevano un sentimento condiviso da tutti i delegati lì presenti che hanno avuto l’opportunità di conoscere e militare al fianco di Didì.
La lotta di Didì, per la costruzione di una società libera da ogni forma di sfruttamento e di oppressione, per la costruzione di una società socialista, prosegue più viva che mai.

tratto da http://www.sicobas.org/

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