Siena – La lotta dei lavoratori della sanità contro l’orario di 11 ore e notturno

La prima manifestazione contro le 10-12 ore di lavoro fu fatta nel lontano 1894 a Chicago e morirono 5 sindacalisti. -

Oggi nel novembre 2015 , lo stato italiano, per non incorrere a una sanzione europea deve garantire il riposo giornaliero dei turnisti di 11 ore tra un turno all’altro, legge europea 2003 orario di lavoro. —- Codesta legge stabilisce che:

—- tra un turno all’altro devono passare 11 ore di riposo (cosiddetto riposo giornaliero) —– il lavoratore non può lavorare più di 48 ore alla settimana (6 ore pagate automaticamente di straordinario). —– il riposo consta in 35 ore , 11 ore di riposo giornaliero + 24 ore di riposo (totale 35 ore). —- Tale Legge Europea del 2003 è stata modificata dalla Legge Brunetta anno 2009 e consta solo in:

—- – il riposo non deve rispettare le 35 ore,ma di 24 ore, e dopo 12 giorni lavorativi Vi sia il riposo di 35 ore.

Non è chiaro se con questa normativa del 25 novembre sul riposo giornaliero ,potrebbe venire a regime il riposo di 35 ore ogni 48 h di lavoro alla settimana, e se abrogasse definitivamente la Legge Brunetta.

Molte aziende Sanitarie impongono ai lavoratori una turnazione notturna di 11 ore. Con tale decisione da parte dei dirigenti delle ASL o Aziende Ospedaliere, esponendoli a rischio i lavoratori ad eventuali errori sui cittadini-pazienti (CAUSA: maggiore stanchezza che si proietta inevitabilmente sulla qualità di assistenza) ed anche a eventuali problemi di salute per gli operatori sanitari (stress, accresce il rischio di cancro al polmone e di malattie cardiovascolari ), dalla rivista American juornal of preventive Medicine.

Per gli operatori sanitari (la maggior parte OSS che non svolgono il turno di notte) sono costretti a veder cambiare la loro turnazione in modo negativo .
- Turno di mattina di 7 ore.
- Turno di pomeriggio di 6 ore e non più di 7 ore.

Tutto ciò comporta per gli operatori sanitari (soprattutto con la qualifica di oss) di dover rientrare al lavoro (cosiddetto salto di riposo) per non incorrere a un debito orario , e significherebbe per la categoria di questi lavoratori un cambiamento drastrico della loro vita socio-familiare dovuto alla diminuzione dei riposi non giornalieri.
Noi dell’Usi Sanità Siena crediamo che i lavoratori dovranno lottare contro questo scempio o almeno decidere che non venga imposto dall’alto tale nefandezza.
Sono i lavoratori a decidere sia la turnazione da adottare e sia l’orario di lavoro,rispettando il riposo giornaliero di 11 ore, e certamente non devono essere i dirigenti a decidere a nome dei lavoratori.
Usi Sanità Siena

Costantino Borgogni

tratto da http://www.usi-ait.org

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