Pisa – Contestato il Job Meeting: No alla precarietà! Lavorare meno, lavorare tutti!

Questa mattina, come Collettivo Aula R, Collettivo Studentesco Rivoluzionario e Giovani della Rete dei Comunisti abbiamo contestato il “Job Meeting” al Palazzo dei congressi di Pisa, vera e propria fiera del lavoro precario e sfruttato, celebrazione dell’università-azienda, sempre più gestita da privati e legata alle esigenze del profitto.
Infatti la formazione universitaria, sempre più specializzata e nozionistica, orientata verso la formazione di specifiche figure professionali, trova qui la sua “fiera”: incontrando agenzie interinali, istituti di credito, colossi dell’industria, agenzie di management.

Tutto “d’eccellenza” sia chiaro, tutto “di qualità”!
“Ribelliamoci alla precarietà! No al Job Meeting! Lavorare meno, lavorare tutti!”

Questo lo striscione che abbiamo aperto all’ingresso del Meeting, distribuendo volantini e intervenendo al megafono. Siamo poi entrati attraversando gli stand e bloccando, per alcuni minuti, quello del DSU Toscana al fine di contestare le politiche di tagli alle borse di studio, che quest’anno sono state erogate solo per il 50% degli aventi diritto.
Anche gli stand della Telecom e dalla Lidl sono stati contestati per le loro politiche; i primi per la svendita dell’azienda e i secondi per i contratti di lavoro che somministrano ai loro dipendenti.
Anche la Piaggio, la “prestigiosa” azienda locale, ha partecipato a questa kermesse, ed è stata denunciata per le scelte aziendali compiute il 16 Ottobre di quest’anno: quando la dirigenza ha firmato, con le burocrazie sindacali, un accordo che prevede una drastica riduzione della produzione negli stabilimenti Aprilia e, quindi il loro progressivo smantellamento, a partire dai primi 250 licenziamenti annunciati.
Anche quest’anno la contestazione ha avuto il sostegno e la solidarietà degli\ studenti che erano venuti per compilare un curriculum o anche solo per curiosare tra gli stand: c’è chi comprendendo meglio le modalità e i fini di questa “fiera”, ha deciso volontariamente di abbandonare il posto.

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