Ragionamenti sul cambiamento del sistema repressivo-sanzionatorio

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Intanto a Firenze, il 21 luglio, un altro morto nel carcere di Sollicciano.

Il sistema Repressione-carcere sta cambiando.

Non nel senso di una diminuzione della Repressione ma in un cambiamento degli strumenti repressivi; del meccanismo sanzionatorio.

Da un uso smodato degli inserimenti in carcere, anche per le violazioni lievi della legge, che ha portato a quello che chiamo il Grande Internamento Liberista, che ha visto moltiplicare le presenza in carcere negli ultimi 25 anni,  fino a produrre livelli ripugnanti di sovraffollamento  (negli Usa quintuplicata la carcerazione dagli anni Ottanta, arrivando  a 2,2 milioni di persone recluse, in Europa duplicata la presenza in carcere rispetto agli anni Novanta), i paesi europei e nordamericani cercano di diminuire le presenza in carcere (controllo penale intramurario) con le misure alternative (controllo penale esterno). Per mezzo di queste il sistema repressivo punta al controllo territoriale dei soggetti autori di trasgressioni e anche di tutto l’ambiente nel quale essi sono inseriti e nel quale si organizzano le attività extralegali e i conflitti sociali.

In questo modo dovrebbe prender corpo il passaggio dal sistema sanzionatorio volto al disciplinamento e ammaestramento, ossia del carcere che produce proletari obbedienti, laboriosi  e rispettosi della proprietà a loro negata, a un sistema più organico di controllo. Compiuto il passaggio dell’ammaestramento si dovrebbe passare a un controllo in grado di sorvegliare non solo le singole persone, ma gli ambienti dove nascono i percorsi organizzativi che possono produrre disordine sociale e conflitto rivoluzionario.

Alcuni passaggi di questi giorni:

-« il Presidente Usa ieri (16 luglio) è andato in Oklahoma a visitare la prigionePresident Barack Obama is led on a tour by Bureau of Prisons Director Charles Samuels, right, and correctional officer Ronald Warlick during a visit to the El Reno Federal Correctional Institution in El Reno, Okla., Thursday, July 16, 2015. As part of a weeklong focus on inequities in the criminal justice system, the president will meet separately Thursday with law enforcement officials and nonviolent drug offenders who are paying their debt to society at the El Reno Federal Correctional Institution, a medium-security prison for male offenders near Oklahoma City. (AP Photo/Evan Vucci)

President Barack Obama is led on a tour by Bureau of Prisons Director Charles Samuels, right, and correctional officer Ronald Warlick during a visit to the El Reno Federal Correctional Institution in El Reno, Okla., Thursday, July 16, 2015. As part of a weeklong focus on inequities in the criminal justice system, the president will meet separately Thursday with law enforcement officials and nonviolent drug offenders who are paying their debt to society at the El Reno Federal Correctional Institution, a medium-security prison for male offenders near Oklahoma City. (AP Photo/Evan Vucci)

El Reno Federal Correctional Institution,…Obama: “basta pene e carceri ingiuste” … riformare il sistema della giustizia penale, che ha affollato le prigioni americane come nessun altro Paese sviluppato al mondo … e molto costose (80 miliardi l’anno)… Il tasso di carcerazione è quattro volte più alto di quello della Cina… Nelle carceri Usa sono detenuti quasi 71.000 minorenni e Obama ha anche denunciato spesso come gli afroamericani abbiano “maggiori probabilità di essere arrestati e di esseri condannati a pene più pesanti rispetto ai bianchi per gli stessi reati”».

-«Gran Bretagna: 239 morti in un anno… violenza, mancanza di personale, sovraffollamento … è la drammatica situazione in cui versano le carceri d’Inghilterra e Galles. Secondo l’ispettore capo delle prigioni di Sua Maestà, le carceri hanno raggiunto il loro livello peggiore degli ultimi 10 anni … c’è stato un aumento costante di episodi di autolesionismo… tra le varie misure da adottare l’Ispettore propone pene alternative alla detenzione se si vuole far calare la popolazione carceraria che attualmente è pari a oltre 86mila detenuti».

-in Italia si attende il lavoro dei 18 tavoli in cui è articolata la ricerca degli  Stati Generali della esecuzione penale, lanciati dal ministro Andrea Orlando nel maggio scorso. Stati generali “zoppi” perché una parte importante non è stata invitata: la popolazione detenuta. Bah!

Sono tante le controtendenze e le posizioni reazionarie che vogliono tornare a “tanto e più carcere”, in ogni paese, dunque non sarà un passaggio agevole, né breve. Ma le esigenze capitalistiche di mantenere l’ordine produttivo e proprietario urgono, anche a causa della crisi che impoverisce le classi subalterne e le spinge a pratiche e conflitti contro quest’ordine.

Comunque, a breve questo “nuovo” e più opprimente controllo lo troveremo nei territori.

(vedi un ragionamento analitico qui)

PREPARIAMOCI, radicandoci e organizzandoci  fortemente nei territori!!!

da http://contromaelstrom.com/

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