I sindacati si dissociano dalle lotte dei lavoratori
I sindacati si dissociano dalle lotte dei lavoratori
Una catena di crisi industriali investe il sistema produttivo umbro
mentre aumentano le forme di lavoro precario , l'insicurezza rispetto
alla casa,
all’assistenza sociale, al diritto allo
studio. Una serie di ristrutturazioni e chiusure aziendali
colpiscono stabilimenti come la Ferro Italia
di Cannara, l'AST
di Terni, la Link Wed,
la Rasimelli-Coletti,
la Trafomec,
Euroffice
2000 di Ponticelli, Dataservice
Pg , l'indotto
Fiat di Umbertide. Altre situazioni di difficolta e crisi si
stanno verificando nel settore tessile
chimico,
metalmeccanico, della logistica-trasporti, delle nuove tecnologie e
dell'agricoltura.Il trasferimento massiccio di ingenti risorse
pubbliche verso imprese locali e il sistema della concertazione
sindacale che ha significato cancellazione di diritti,
flessibilita' a senso unico(v.Nestle'),
riduzione dei salari(Il salario medio umbro risulta inferiore del 10%
aquello del centro-nord, il livello di precarizzazione
del lavoro è invece superiore di 10 punti) sono serviti solo
a gonfiare i profitti delle imprese senza ricadute positive in termini
occupazionali, di tutela dei diritti dei lavoratori.In questa
situazione di crisi del sistema economico regionale mentre i lavoratori
e le lavoratrici si autorganizzano e lottano
per la difesa dei posti di lavoro la classe politica e' solo
preoccupata di mantenere in piedi la sua decrepita struttura di
consenso e gli apparati sindacali umbri non sanno fare di meglio che
difendere se stessi restando nella logica dello
scambio fra risorse economiche e potere per il sindacato contro
reddito e diritti dei lavoratori.Il sindacato quale luogo della
ricomposizione e difesa collettiva degli interessi dei lavoratori in
Umbria e' scomparso, sacrificato all'altare
della concertazione, alla completa
subordinazione alle politiche neo-corporative del "Patto
per lo sviluppo dell'Umbria" e a vecchie pratiche di potere
intrecciate tra enti locali, sindacati, forze politiche, forze
economiche.I lavoratori si autorganizzano e lottano contro i
licenziamenti mascherati, le chiusure, le esternalizzazioni, gli
aumenti vertiginosi dei ritmi di lavoro, la permanente insicurezza
delle condizioni di lavoro, mentre i sindacati confederali invece di
sostenere i lavoratori al piu' si lamentano dellla messa in
discussione del modello
concertativo, così come è stato realizzato e
praticato negli anni precedenti.Il rafforzamento "dell' efficienza
economica e della competitività del territorio" si fa' con più; flessibilità,
più precarietà, tagli allo
stato sociale, piu'
ricattabilita' dei lavoratori: su questo il sindacato non ha dubbi.
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