Una testimonianza sulla sanità in Istituto

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Salve a tutti, sono un detenuto della Casa Circondariale di Asti.
Inizio col raccontarvi la mia storia.
Sono arrivato in questo carcere il 28 Febbraio 2014, dopo la solita routine: sono passato dall’infermeria prima di poter essere assegnato alla sezione. Quando sono stato in infermeria con la mia cartella clinica proveniente da un altro carcere ho subito esposto il mio problema: insufficienza renale. Il dottore, quando gli ho detto che avevo delle visite prenotate all’ospedale di Alba, mi ha risposto che dovevo farle all’ospedale di asti perché ero recluso ad Asti e non più ad Alba. Da quel momento ho dovuto aspettare: dal 28 Febbraio al 26 giugno per riuscire a fare un’ecografia reno-vescicale.
Nel frattempo, se urinavo sangue o avevo dolore, visto che non avevo ancora fatto nessuna visita, mi veniva dato del Tachidol o Tachipirina. Quando il dolore era forte chiedevo di essere portato al pronto soccorso, ma mi è sempre stato negato. Quando finalmente ho fatto l’ecografia, il risultato dell’esame è stato subito dato agli assistenti che mi accompagnavano; io pensavo che il dottore del carcere mi avrebbe chiamato subito, in giornata o al più tardi il giorno successivo, per comunicarmi l’esito, invece mi sono dovuto segnare io alla visita medica; ma quando, il 1 Luglio, sono riuscito ad andare del medico del carcere per chiedergli i risultati lui mi ha detto che non ne sapeva niente! Io quindi gli ho chiesto se riteneva normale questa situazione e lui è rimasto zitto, dicendo solo che il giorno dell’ecografia non c’era lui… Così ho dovuto fare richiesta, tramite domandina, per avere copia della mia cartella clinica, ma mi hanno consegnato solo quattro fogli: nell’ecografia è risultato che ho un rene che appare volumetricamente ai limiti inferiori della norma, ma ho dovuto aspettare ancora fino al 14 Luglio per poter fare una visita dal nefrologo. Ma nella cartella che gli assistenti hanno portato allo specialista, invece che l’esito dell’ecografia c’era quello dei raggi della spalla… Il nefrologo ha richiesto ulteriori esami, per poi rivedermi. In particolare avrebbero dovuto controllarmi la pressione con una macchinetta attaccata per 24 ore, invece qui nel carcere mi viene misurata ogni 3-4 giorni e se è alta o bassa non mi danno nessuna medicina. Non parliamo se ho mal di testa: qui passano due giorni per avere un “Tachidol”!
Ieri sera, 18 Agosto, mi sono alzato dal letto intorno alle 9 di sera e sono andato in bagno: ho urinato sangue. Ne ho tenuta un po’ dentro un bicchiere di plastica, poi ho chiesto di chiamare l’infermeria. Alle 10,30 è arrivato il dottore, gli ho fatto vedere le urine e lui mi ha detto che l’unica cosa che poteva fare era farmi fare gli esami delle urine, io gli ho spiegato del fatto del rene, che quell’esame l’avevo già fatto, e lui mi ha detto:“ Ma sa già tutto lei!”, per poi dirmi di segnarmi comunque alla visita medica il giorno dopo e di farmi fare l’esame delle urine. Così oggi, 19 Agosto, mi sono segnato alla visita, ho portato le urine al dottore e lui mi farà fare gli stessi esami che ho già fatto ad inizio Luglio…
Intanto sto ancora aspettando la copia completa della mia cartella clinica, richiesta un mese e mezzo fa, per farla vedere al mio medico curante fuori.
Con questo ringrazio e saluto tutti.

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