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13 Febbraio 2007
Corteo anti-Haider – In nove a giudizio – Accadde sei anni fa
Un rinvio a giudizio decisamente inaspettato, sia per il tempo trascorso (più di sei anni fa) sia per l’entità del fatto: ieri il tribunale di Roma ha mandato a processo nove «no global» della capitale per la contestazione contro l’ex presidente austriaco Jorge Haider. Tra gli imputati, l’ex consigliere comunale Nunzio D’Erme. I reati contestati sono radunata sediziosa, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, attentato ad impianti di pubblica utilità (cioè l’incendio di alcuni cassonetti). Quel giorno, il 16 dicembre del 2000, venne organizzata una manifestazione a Roma contro la
visita tra papa Giovanni Paolo II e Haider. La regione austriaca Carinzia, di cui Haider era stato governatore, aveva regalato quell’anno il tradizionale albero natalizio al Vaticano, che fu acceso e illuminato, nonostante le note posizioni di estrema destra e revisioniste dell’ex presidente. Ci furono scontri violenti, con feriti sia da parte delle forze dell’ordine che dei manifestanti.
Il legale: «fu piccolo G8»
«Quel giorno a Roma, davanti a Castel Sant’Angelo avvenne un piccolo G8. La Procura l’avrebbe dovuto valutare dopo tanto tempo», ha detto l’avvocato difensore, Marco Lucentini, secondo il quale «questa vicenda cadrà in prescrizione, un processo dopo tanto tempo è inutile».
Lucentini ha anche spiegato che la posizione di Guido Lutrario – altro storico esponente del movimento romano, che in un primo tempo sembrava far parte del gruppo degli imputati – «è già stata definita tanto tempo fa». In particolare «è stata oggetto di un precedente procedimento avviato dopo la segnalazione dei carabinieri, che addirittura avevano sollecitato l’arresto per molti giovani dei centri sociali». Inizialmente all’attenzione della Procura e del pm Giancarlo Capaldo furono quasi trenta le singole posizioni
poi poste al vaglio dei giudici. «La posizione di Lutrario è stata già
archiviata – ha detto Lucentini – e lo stesso sarà per gli altri».
Solidarietà della provincia Il vicepresidente del consiglio provinciale Nando Simeone (Prc) ha espresso in una nota solidarietà con le persone rinviate a giudizio per gli scontri del 2000 a Roma dal gup Luisanna Figliolia: «E’ un accanimento politico ingiustificato», dichiara Simeone «Quanto accaduto quel giorno è stata la conseguenza della presenza di un esponente della destra neonazista austriaca che ha smosso la sensibilità e lapreoccupazione di migliaia di persone, che hanno scelto di partecipare al presidio. Continuo a ritenere che la presenza di Haider a Roma fu un episodio molto triste ed inopportuno, per i valori e le idee, chiaramente xenofobe ed antisemite, che caratterizzano il suo pensiero».
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