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pubblicato il 16.06.07
Gaypride: La protesta del “Mario Mieli”, sotto accusa Forza Nuova
·

15.06.2007 ore 09:50:00.

La protesta del “Mario Mieli”, sotto accusa Forza Nuova

Alla vigilia del Gay Pride di Roma, previsto domani, è polemica sulle scritte omofobe comparse lungo il percorso del corteo. L’ultima è stata notata ieri mattina all’ingresso del Circolo Mario Mieli, storico presidio gay romano, ed è lo slogan nazista “Il lavoro rende liberi”, traduzione del più sinistro tedesco “Arbeit macht frei”. Le vittime omosessuali del regime hitleriano sono state centinaia di migliaia, e la scritta si aggiunge a numerose altre, come ha denunciato Rossana Praitano, presidente del circolo di cultura gay. La Praitano ha aggiunto che la segreteria del Mieli sta ricevendo decine di segnalazioni da tutta la città, legate soprattutto a Forza Nuova, che avrebbe imbrattato i muri con scritte come “No more gays. Basta froci”, anche se la presidentessa ha precisato che i manifestanti non hanno intenzione di «farsi intimidire». Al corteo si sfilerà «compatti e uniti» contro le «discriminazioni e l’omofobia», per una cultura «del rispetto» e delle pari dignità, «che pare proprio manchi». La Praitano si augura anche le «infamanti scritte» scompaiano prima della manifestazione, perché sarebbero «incivili e di cattivo gusto» per una città che deve continuare a dimostrare, sia «nella cittadinanza che nelle istituzioni», una particolare attenzione alle «politiche dell’inclusione e dell’accoglienza di tutti». Inoltre, gli organizzatori di RomaPride 2007 chiedono al ministro dell’Interno, Giuliano Amato, e al prefetto della capitale, Achille Serra, di attivarsi per garantire «l’incolumità» dei partecipanti e indagare sui responsabili delle scritte offensive.

Filippo Pala
il meridiano


tre articoli da QueerBlog

Gay Pride, scritte omofobe dei fascisti

Via River e via Tom posso ammirare – per dir così – i manifesti anti-gay (ovviamente abusivi) che ieri mattina sono comparsi a Roma, in vista del corteo del Gay Pride di sabato. En passant, erano – ahimé – in via Merulana dove ho abitato quando vivevo nella capitale.

Pare che i manifesti siano stati preparati da Forza Nuova, il movimento neofascista che, coscientemente o meno, ha parafrasato un vecchio inno gay. Buon segno che prima ancora dell’intervento del Comune siano stati gli abitanti della zona a strappare quegli indegni manifesti.

Per sovrappiù davanti alla sede del Mario Mieli è stata trovata la scritta “Il lavoro rende liberi”, che i neofascisti conoscono benissimo essendo questa – in tedesco – all’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz. Oltre a ebrei e zingari anche migliaia di omosessuali morirono nei campi di concentramento e pare che i fascistelli nostrani abbiano nostalgia per quell’epoca. Poveri loro.

queerblog


Il Codacons contro le offese omofobe di Forza Nuova
No more gay, basta froci.

Lo scrivono i gentili signori di Forza Nuova sui loro manifesti, che sono comparsi in questi giorni sui muri della Capitale.

Contro queste dimostrazioni di intolleranza si leva la voce del Codacons. L’associazione di consumatori fa sapere in un comunicato stampa di aver rivolto una richiesta al Questore di Roma di coprire le scritte offensive. Sarebbero infatti giunte al Codacons centinaia di segnalazioni e proteste dei cittadini indignati e offesi. L’associazione ricorda inoltre ai tutori dell’ordine che la Corte di Cassazione ha stabilito che usare la parola “frocio” per offendere è un reato.

In perfetto spirito queer, noi non ci sentiamo offesi dalla parola “frocio”, che siamo i primi a usare e che rivendichiamo come nostra. Siamo molto grati, in ogni caso, al Codacons.

queerblog


Veltroni: “No omofobia”. Le reazioni agli attacchi di Forza Nuova

Forza Nuova usa i muri di via Merulana a Roma per attaccare scritte omofobe e intolleranti? Dopo la denuncia del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e la reazione indignata del Codacons, anche il mondo politico insorge contro l’estrema destra e sta dalla nostra parte. Ecco qualche esempio.

Ogni manifestazione di intolleranza e di omofobia in questa città non è accettata.

Commenta il sindaco di Roma Walter Veltroni. Fabrizio Marrazzo, presidente della Regione Lazio, parla di stupidità, di ignoranza e anacronismo:
I manifesti di Forza Nuova che riportano scritte vergognose contro gli omosessuali e il Gay Pride esprimono l’ignoranza e la stupidità della parte peggiore della nostra società. Una parte, per fortuna, minoritaria, anacronistica e, di conseguenza, incapace di incidere sulle dinamiche di una comunità moderna e avanzata. Si tratta di residui che l avanzare inesorabile degli anni relegherà definitivamente in quell oblio dove puntualmente la storia confina chi crede di poter fermare il progresso.


(ANSA) – ROMA, 14 GIU –

Titti De Simone, del Prc, giudica ‘’vergognosi, aberranti, pericolosi’’ i manifesti contro il gay pride affissi a Roma dal gruppo di estrema destra ‘Forza nuova’. Per l’esponente del Prc, la responabilita’ e’ pero’ ‘’dell’odio professato dai teodem’’ della Margherita, oltre che dello ‘’sdoganamento politico di Forza nuova, operato dal centro destra nella scorsa legislatura’’.

Per Titti De Simone, ‘’l’Italia detiene il primato per atti di violenza perpetrati ai danni di gay, lesbiche e transessuali’’, ma ‘’nonostante i ripetuti appelli del Consiglio d’Europa, nel nostro paese, manca ancora una legge antidiscriminazione ferma nei tentacoli delle commissioni parlamentari’’. (ANSA).


La Rai trasmetta il gay pride. Stessi diritti Tv del Family day

di redazione
Una copertura ampia e coretta del Gay pride cosi’ come gia’ per il Family Day. La chiede alla Rai il Ds Giuseppe Giulietti, membro della Commissione di Vigilanza e portavoce dell’associazione Articolo 21.
‘Nelle scorse settimane abbiamo chiesto che la Rai desse una informazione ampia e corretta, anche attraverso l’uso della diretta, di un grande evento quale il family day. In quella occasione – continua Giulietti – il servizio pubblico ha fornito una copertura ineccepibile. Sabato prossimo decine di associazioni italiane saranno a Roma per il ‘gay pride’. E sfileranno per chiedere tra le altre cose, il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto.

L’associazione Articolo21 a prescindere da qualsiasi valutazione nel merito delle proposte, ritiene che anche a questa iniziativa debba essere garantita (dalla Rai e non solo dalla Rai) la piu’ ampia copertura, anche attraverso l’uso della diretta – conclude Giulietti -, e garantendo l’espressione dei piu’ diversi punti di vista, politici, culturali e religiosi’

Anche l’Arci partecipera’ al Gay Pride di Roma sabato prossimo. Ad annunciarlo, in una nota, il presidente nazionale Arci, Paolo Beni, secondo il quale ‘e’ necessario esserci ed esserci in tanti, per fare di quest’appuntamento una grande manifestazione di popolo, aperta a tutti coloro che credono nella pari dignita’ delle persone ed hanno a cuore la convivenza, la pluralita’, le liberta’’.

E’ necessario – aggiunge Beni – reagire al preoccupante clima reazionario che sta crescendo nel paese. Il richiamo ai valori tradizionali da parte della destra e del cattolicesimo conservatore sta assumendo i toni del fanatismo ideologico contro le persone omosessuali e piu’ in generale contro le diversita’ culturali, la liberta’ di scelta, la laicita’’.

Secondo il presidente dell’Arci, inoltre, la campagna delle gerarchie ecclesiastiche contro i ‘dico’ e’ una pericolosa minaccia all’autonomia delle istituzioni. Nonostante gli impegni assunti, si allontana la prospettiva del riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, con un vuoto di proposta e di iniziativa su temi come il bullismo e l’odio omofonico su cui pure erano state date ampie rassicurazioni da parte del governo’. Per Beni, quindi, ‘si deve aprire una grande stagione di riforme democratiche, civili e libertarie che, a partire dalla difesa della sovranita’ dello Stato, garantiscano uguale dignita’ e pari diritti, nel rispetto della nostra Costituzione, della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea’.

‘Non e’ accettabile per nessun sincero democratico, cattolico o laico che sia – ribadisce – che in Italia milioni di cittadine e cittadini siano discriminati solo per aver scelto autonomamente come vivere i propri affetti e la propria sessualita’’.

‘C’e’ bisogno di una grande svolta culturale per liberarci di vecchi e nuovi conformismi, per fare dell’Italia un paese piu’ laico e libero, per garantire il diritto dei cittadini alla conoscenza critica e all’autonomia di giudizio, il dialogo e la convivenza. Il 16 giugno – conclude- puo’ essere una buona occasione per rilanciare questi valori’.

Intanto manifesti con la scritta ‘No more gay, basta froci’ attribuibili al movimento di estrema destra Forza Nuova sono comparsi nei giorni scorsi nelle vie di Roma. Il Codacons fa sapere in un comunicato di aver chiesto al Questore di Roma di coprire la scritta offensiva a seguito di centinaia di segnalazioni e proteste dei cittadini, ricordando inoltre che la Corte di Cassazione ha stabilito che dare del ‘frocio’ e’ reato.

“Tutte le manifestazioni che mirano a cancellare le discriminazioni sono un fatto da salutare positivamente, oltre che da sostenere. Non si capiscono, percio’, le critiche al Gay pride. L’Italia e’ un Paese laico e ricordarlo non fa male’. E’ quanto afferma Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera dei deputati.

‘Cio’ che fa paura, invece – sottolinea Sgobio – e’ la crescente omofobia che si sta sviluppando nel nostro Paese. A tal proposito, le autorita’ competenti provvedano immediatamente alla cancellazione delle vergognose, offensive e incivili scritte che, da questa mattina, stanno deturpando alcune vie di Roma, via Merulana e altre vie del centro storico della citta’, firmate dall’organizzazione di estrema destra ‘Forza nuova’ che riportano la scritta: ‘No more gay, basta froci’, in riferimento al prossimo Gay pride in programma nella capitale. Tali manifesti fanno male alla civilta’ del nostro Paese, alla democratica e accogliente citta’ di Roma e gettano una luce inquietante sulle intenzioni di tale sedicente organizzazione. Bene farebbe il ministro dell’Interno Amato a mettere in atto quanto previsto dalla legge ‘Mancino’, per una rigorosa applicazione delle leggi previste contro la costituzione di gruppi o sigle inneggianti al fascismo’.

14/06/2007
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