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pubblicato il 15.09.08
Apparentemente sembrerebbe l'ennesima diaspora - di Saverio Ferrari
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Apparentemente sembrerebbe l'ennesima diaspora


Saverio Ferrari

Apparentemente sembrerebbe l'ennesima diaspora. Ad alimentarla qualche giorno fa l'uscita dal Movimento sociale-Fiamma tricolore di Giuliano Castellino, commissario della federazione romana e leader di Casa d'Italia Prati. L'ultima in ordine di tempo. Prima di lui se ne era già andato nei mesi scorsi Mario Epifani, componente della segreteria nazionale, e a maggio era stato espulso Gianluca "Boccia" Iannone, per aver occupato con altri camerati la direzione nazionale in dissenso con il dispotismo del segretario del partito Luca Romagnoli.
Con Iannone era fuoriuscita dalla Fiamma tricolore anche l'"ala movimentista", rappresentata dal Blocco studentesco, l'organizzazione fortemente presente a Roma nelle scuole medie superiori (raccolse diecimila voti, ben il 25%, nelle ultime elezioni per il rinnovo delle consulte provinciali studentesche), e soprattutto da Casa Pound, il più noto centro sociale di destra presente in Italia. A livello nazionale diverse federazioni cominciavano, a loro volta, a entrare in fibrillazione.
All'origine dei contrasti l'insoddisfacente risultato nelle politiche dello scorso aprile, ottenuto in alleanza con La Destra di Francesco Storace e Daniela Santanchè, un 2,4% che non aveva portato nessuno in Parlamento. Da allora, la fine di questa convivenza politica e l'avvio nella Fiamma, come conclamato in alcuni comunicati, di «un nuovo percorso politico» all'insegna di «un rilancio all'interno del centrodestra», data la necessità «di trovare la via migliore per dare continuità alla nostra storia». Il nodo era come collocarsi nel futuro, soprattutto da un punto di vista elettorale, allacciando un'interlocuzione con il Popolo della libertà. Ma ciò che non veniva escluso era anche di «valutare le condizioni per un'eventuale adesione». Ben oltre un accordo tecnico. L'inizio possibile di una confluenza.
Veniva successivamente promossa una consultazione degli iscritti attraverso riunioni regionali, convocando a Roma per fine giugno un'assemblea nazionale. L'esito, sintetizzato in una dichiarazione ufficiale del segretario nazionale, ribadiva il progetto, convocando un congresso, che si svolgerà nei prossimi mesi, per approfondire e praticare la nuova linea politica. All'assemblea, tenutasi al Jolly Hotel Villa Carpegna, partecipava anche, con un applaudito intervento, Stefano Zappalà capo delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo.
Cominciano da allora gli scontri interni, le espulsioni e gli abbandoni in direzioni assolutamente opposte e divaricanti. Da un lato, Giuliano Castellino, un tempo passato alle cronache per la sua militanza nella tifoseria degli ultras romanisti e in Base autonoma, oltre che per alcune disavventure giudiziarie (era stato in un primo tempo accusato, poi prosciolto, per aver partecipato all'attentato antisemita al cinema Nuovo Olimpia, nella notte del 25 novembre 1999, dove si proiettava un film sul criminale nazista Adolf Eichmann), già disponibile ad anticipare tutti entrando fin da subito nel processo costituente del Pdl. Le sue dichiarazioni di fine agosto non lasciano dubbi: «Da tempo chiedevamo al partito di posizionarsi con il Pdl. Con la vittoria di Berlusconi e Alemanno per l'Italia e la sua Capitale è iniziata una nuova era». Il suo ingresso e quello del suo gruppo in Alleanza nazionale, come primo passaggio, sembrerebbe scontato. Dall'altro lato, invece, Gianluca Iannone, il Blocco studentesco e alcuni pezzi della Fiamma tricolore, decisamente avversi a questa traiettoria politica, pronti a rilanciare attraverso la costituzione di Casa Pound Italia una nuova soggettività tutta antagonista e movimentista. Una frattura storica nella destra radicale italiana con la fine di antichi sodalizi. Si pensi al telegramma di espulsione dalla Fiamma tricolore di Gianluca Iannone ufficialmente richiesto dal responsabile nazionale dell'organizzazione Maurizio Boccacci, fondatore del Movimento Politico e di Base autonoma, o a Piero Puschiavo, l'animatore del Veneto fronte skinheads, oggi nella segreteria nazionale a fianco di Luca Romagnoli.
I riflessi di questa scomposizione si sono fatti pesantemente sentire anche in altre realtà. A Milano, dove il progetto di Cuore nero, nonostante il recente tentativo di rilancio, ha subito qualche battuta di arresto con la perdita di alcune componenti, in un clima da rissa, più volte sfiorata, come nel luglio scorso a Rho, quando si è preferito, rispetto al programma, far esibire alcuni gruppi musicali di nazirock in serate diverse, schierati come erano, con tanto di supporter, su sponde opposte.
Quale partito nascerà con il Popolo della libertà è lecito domandarselo. Gruppi organizzati di neofascisti vi stanno ufficialmente aderendo senza voler rinunciare alla propria identità. «Senza abiure o ripensamenti ideologici», come è stato detto. Luca Romagnoli, segretario nazionale oltre che parlamentare europeo della Fiamma, non più di tre mesi fa propose a Strasburgo per affrontare l'"emergenza nomadi", la «creazione di uno stato Rom, magari in un'area dell'est europeo». Prima di lui, nel 1939-40 in Germania, una proposta analoga era stata avanzata per risolvere "il problema ebraico" con la deportazione di massa nel Madagascar. Gira e rigira, in quanto a idee, siamo sempre lì.

14/09/2008

Da Liberazione del 14 settembre 2008
http://www.liberazione.it/

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