Giorgio Ghira, il pariolino neofascista
colpevole del Circeo scomparso da 30 anni
È l’uomo che manca all’appello tra i responsabili della strage del Circeo, un fantasma a cui la polizia dà la caccia da 30 anni. Andrea Ghira è sparito da allora, da quel 30 settembre del ‘75. L’unica foto in circolazione è questa, una segnaletica del ‘74 in cui il giovanotto, viso rotondo da “pariolino” perbene, davanti al flash della scientifica resta con gli occhi bassi, quasi a voler pronunciare o nascondere una timidezza che stona con l’orrore di cui era stato capace. Nel ‘75 si faceva chiamare Jacques. Gli piacevano le armi e il delitto di Rosaria Lopes per questo assassino forse non rimase neanche isolato. Di sicuro cercò di tirarlo in ballo lo stesso Izzo, quando tentò l’avventura di collaboratore di giustizia, fallita perché ritenuto inattendibile e depistatore. Davanti ai magistrati Izzo accusò Ghira di avere ucciso la giovane Giorgiana Masi durante gli scontri di piazza avvenuti a Roma il 12 maggio del 1977. Ma a questo non c’è mai stato alcun riscontro. Certamente Ghira resta a Roma fino al 1978. Vive da clandestino ma per nascondersi può contare sull’appoggio del gruppo “Drago” una struttura di uomini scelti all’interno del movimento neofascista Avanguardia nazionale. Nel 1978 raggiunge l’argentina. Ma a Buenos Aires negli anni ‘80 non si sente più sicuro. Vola a Londra dove lo protegge una comunità di latitanti italiani. Il fantasma è sparito da allora. Da quel momento si sa solo che ha cambiato due nomi, da Mirko Elise è diventato Sergio Balzanelli. Qualcuno dice che oggi sia in Africa, ma sono solo voci appunto, troppo poco per azzerare i suoi trent’anni di vantaggio.
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