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pubblicato il 11.05.16
Parma Casapound Lo striscione della vergogna
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Striscione di Casa Pound contro la Resistenza davanti alle scuole. Maestri: “La Parma democratica deve mobilitarsi per isolarli”

La denuncia dei parlamentari Pd - "La Resistenza è una cagata pazzesca". Gli studenti di diverse scuole di Parma se lo sono trovati scritto davanti agli occhi, sugli striscioni comparsi sulle cancellate di alcuni istituti superiori di Parma tra cui il Toschi, il Rondani, l’Itis e l’Ipsia. Parole rivendicate con un post su Facebook dal Blocco studentesco di Parma, il gruppo degli studenti che fa riferimento a Casa Pound. E che stanno facendo salire l'indignazione di molti.

“Un episodio inqualificabile e inquietante – commenta la deputata del Pd Patrizia Maestri – come temevamo l’apertura della nuova sede di Casa Pound in città ha portato al tentativo di far passare idee revisioniste e antistoriche contro cui tutta la Parma antifascista deve reagire al più presto”.

"E’ un gesto gravissimo, è un gesto fascista - scrive il senatore Pagliari del Pd -. Il tema della dodicesima disposizione transitoria della Costituzione si ripropone con forza nei confronti di CasaPound".

“Iniziative di questa natura non possono lasciare indifferenti: a Parma non c’è spazio per il revisionismo antistorico. La Resistenza, la Liberazione e la guerra partigiana sono il fondamento della nostra democrazia, negarli significa negare l’essenza stessa della nostra convivenza civile ed è quindi inaccettabile”.
Con queste parole il deputato PD Giuseppe Romanini ha commentato l’iniziativa dei giovani di estrema destra di fronte a diversi istituti superiori cittadini.
“Non solo striscioni, purtroppo, ma anche diversi interventi sui social network hanno fatto da cassa di risonanza a questo episodio che non può essere derubricato. Sono certo che studenti ed insegnanti sapranno reagire a questa iniziativa con una controffensiva culturale e di approfondimento storico. Sarà questo il modo migliore per isolare e marginalizzare questi rigurgiti antistorici estranei alla nostra città”.

Insieme agli altri colleghi parlamentari, la Maestri sta preparando una interrogazione al ministero dell’Interno su quanto successo. “Archiviare questi episodi come marginali e dare loro poca importanza – sottolinea Maestri - è un grave errore, ci vuole la massima attenzione in particolare perché si stanno rivolgendo ai giovani che, in alcuni casi, non hanno le competenze per approfondire queste tematiche”. Per l’esponente Pd è fondamentale che ci si mobiliti per isolare queste soggetti. “A pochi giorni dalla fondamentale ricorrenza del 25 aprile – spiega - quelle di questi fascisti del terzo millennio, come si autodefiniscono, sono parole che devono farci riflettere. Con la loro retorica revisionista cercano di radicarsi in una città che è medaglia d’oro alla Resistenza. Per questo le associazioni, i sindacati, i partiti, le forze democratiche e tutti i parmigiani che hanno a cuore i valori conquistati con la Liberazione, devono rispondere con fermezza per combattere e isolare questi neofascisti per ribadire il loro no al fascismo, sia quello del passato che quello del presente”.

Il sindaco - In questi giorni a Parma sono comparsi striscioni volgari contro la Resistenza. Davanti alle scuole, luoghi per eccellenza della conoscenza e della cultura. È un fatto grave da condannare ma che ci deve fare riflettere profondamente. Casapound è un covo di estremisti, e gli estremismi proliferano in Europa laddove nascono e si consolidano paure, insicurezze, tensioni e divisioni. I fascisti di Casapound non sono la risposta al problema, ma sono un sintomo drammatico del problema. È per questo che vale ancora la pena di Resistere di fronte a queste vigliaccate: Parma è la Resistenza, e non vuole Casapound.
Per questo non possiamo arretrare di un solo centimetro, la Resistenza non è cosa dell’altro secolo. La Resistenza deve essere sempre viva in noi.
Contro gli estremismi, Parma si mobiliti con le buone idee e con la buona politica.

Ghiretti - Per chi come me ha avuto un padre deportato dai nazisti leggere lo striscione irripetibile affisso dagli attivisti di Casa Pound all'esterno di alcuni istituti superiori della nostra città comporta un dolore prima di ancora che politico, umano. Per quanto mi riguarda si tratta di una cosa che non può essere semplicemente derubricata come una goliardata ma segna piuttosto un punto di non ritorno che deve essere stigmatizzato da tutte le forse politiche che si riconoscono in quel percorso democratico che è fondante del nostro Paese e che giustamente vede nella Resistenza il suo punto di origine. Casa Pound con questa sua uscita si pone al di fuori del consesso democratico e come tale deve essere trattata da tutta quella politica che non si riconosce in un estremismo becero e obsoleto che certo non può trovare udienza in una città che, lo ricordo, è Medaglia d'oro per la resistenza. Qualsiasi tentativo di ridurre la portata e il significato politico di quanto scritto dai sostenitori di Casa Pound rischia di apparire come espressione di una debolezza che non può e non deve esistere ed è per questo motivo che è mia intenzione portare quanto prima l'argomento in Consiglio comunale con l'obiettivo di condividere tutte le azioni possibili e necessarie affinché si possa isolare e contrastare efficacemente realtà come questa. (Roberto Ghiretti - Parma Unita)

Blocco studentesco - Riteniamo assolutamente infondate e del tutto fuori luogo le accuse fatte dalla deputata del Partito democratico Patrizia Maestri che ha definito l'episodio 'ignobile, inqualificabile e inquietante'. La deputata Maestri, infatti, parla di noi e dell'apertura della nostra nuova sezione in città facendo riferimento ad un revisionismo e ad un'antistoricitá che fino a prova contraria è identificabile con l'antifascismo tanto millantato dalla Maestri e dai suoi amici parlamentari.
Ci chiediamo come mai, infatti, nel mese di febbraio, mese in cui si ricordano i Martiri delle Foibe, la Maestri, il senatore Pagliari, e i loro colleghi, non si siano indignati allo stesso modo quando, i loro antifascisti militanti, hanno strappato gli striscioni con cui il Blocco Studentesco onorava i martiri italiani uccisi dai partigiani di Tito tra il 1943 e il 1947. Dobbiamo allora pensare che esistano "morti di serie A e morti di serie B"? Nessuna dichiarazione indignata, nessuna interrogazione al Ministero dell'Interno è stata fatta quando, nella stessa occasione, sempre gli stessi antifascisti militanti, protetti dai loro parlamentari "piddini", hanno pubblicamente consegnato davanti alle scuole di Parma volantini in cui si inneggiava alla "morte dei fascisti" e in cui si negava apertamente l'esistenza delle Foibe. Per non parlare del totale silenzio riguardo allo stupro ai danni di una simpatizzante antifascista nel centro sociale di Via Testi.
Ci sembra, quindi, un po' azzardato da parte di politici dichiaratamente antifascisti parlare del Blocco Studentesco e di Casapound, definendo i movimenti dalle idee "revisioniste e antistoriche", e aggiungiamo anche "violente e sessiste".
Vogliamo inoltre precisare, che questa azione è stata fatta dal Blocco Studentesco a seguito di lamentele da parte degli alunni delle scuole di Parma, che accusavano il fatto di dover sentire quotidianamente la solita pantomima da parte di professori e presidi dichiaratamente "parenti di partigiani" e "antifascisti" sulla Resistenza, e nessuna parola sulle Foibe o sui morti della Repubblica Sociale Italiana.
'I giovani, in alcuni casi, non hanno le competenze per approfondire queste tematiche', afferma la deputata Maestri. Ma non si è mai pensato che forse, se alcune tematiche sono poco affrontate nelle scuole, è proprio colpa di professori e presidi che cercano di celare la verità storica?
Ma d'altronde, gli antifascisti si sa, sono bugiardi per indole. Tanto da inculcare nella testa di alcuni studenti delle scuole di Parma, la convinzione fasulla che alcuni ragazzi del Blocco Studentesco dopo aver affisso lo striscione contro la Resistenza davanti ad una scuola abbiano malmenato un professore. Per fortuna, gli studenti, e i cittadini, ormai stanchi e stufi delle solite bugie e falsità degli antifascisti, sanno da che parte stare.
Chiediamo, in conclusione, un incontro con la deputata Maestri e il senatore Pagliari, per avere un confronto e per approfondire le tematiche citate sopra.
In ogni caso, se l'incontro sarà rifiutato, il Blocco Studentesco non deve spiegazioni.

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A Parma, con espressione un po' volgare ma efficace si ricorda la necessità di non aggravare i danni quando si pesta qualcosa di poco simpatico. Ecco: sarebbe bello se, invece di questa difesa abbastanza contorta (al di là di temi su cui si può davvero discutere e approfondire), quelli del Blocco studentesco, e Casapound che l'ha rilanciato sui facebook, avessero l'umiltà e l'onestà di ammettere che quello striscione è uno sbaglio e una vergogna. Poi portino pure avanti le loro idee e i loro temi: ma non in questo infelicissimo modo. Perchè non è vero che "il Blocco studentesco non deve spiegazioni": chi si arroga il diritto di esibire pubblicamente, e davanti agli occhi degli studenti di Parma, una frase simile la deve proprio spiegare. Ma forse, soprattutto, deve prima studiare. (Gabriele Balestrazzi)


http://www.gazzettadiparma.it/news/24-ore-parma/353168/Casa-Pound-e-lo-striscione-anti.html

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