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Trento – Sulla spedizione punitiva contro due gay al parco
Domenica 23 aprile 2006
Anche ieri (sabato notte) la città di Trento è stata sporcata da una aggressione fascista, questa volta al grido “finocchio di merda”.
Qualcuno cercherà di dimostrare che si tratta solamente di disagio giovanile, ma noi annotiamo che la frase usata dai picchiatori è la stessa usata dai leghisti indirizzata a uno degli attivisti che giovedì manifestava contro di loro.
Queste aggressioni – ieri in piazza Venezia, nei giorni scorsi ai danni di alcuni punk minorenni, spesso (ma non fa notizia) sulla pelle di persone migranti – sono la conseguenza delle idee propagandate dalla destra trentina. Per queste azioni razziste ci sono precise responsabilità politiche da ricercare sia nelle espressioni pronunciate da esponenti di specifici partiti sia, indirettamente, nel torpore della “pax pacheriana” che finge di non accorgersi della deriva a destra della politica e della cultura della città.
Il sindaco Pacher deve finalmente capire, prima che sia troppo tardi, che c’è una differenza sostanziale tra la libertà di opinione (che difese quando Emilio Giuliana parlava di “omosessualità uguale malattia”) e la discriminazione (a cui invece le parole di Giuliana si devono ascrivere). La stessa dottrina della discriminazione usata da Lega Nord e Fiamma Tricolore che si traduce tristemente nell’ennesima aggressione.
Tanaliberatutt@
azioni_fasciste