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Archivio per la categoria ‘Anticapitalismo’

19 LUGLIO: NOI NON SCORDIAMO!

18 luglio 2009 Nessun commento

commemorazione 19 luglio

19 luglio 1943 – ore 11.03
Ha inizio per Roma il primo bombardamento aereo “alleato”.
Ha inizio per il quartiere di san Lorenzo il peggior giorno della sua storia.

Nella convinzione che la MEMORIA viva e cosciente sia un dovere che non si possa relegare soltanto alle istituzioni, vogliamo commemorare a modo nostro le vittime del bombardamento “alleato” che il 19 luglio 1943 provocò più di 3000 morti nei nostri quartieri.
All’onore di questi caduti civili ed inermi vogliamo portare il nostro presente perché crediamo che la nostra libertà vada difesa anche mediante la conoscenza della storia patria e quella dei quartieri dove tutti i giorni viviamo e facciamo politica, quartieri popolari come San Lorenzo, Tiburtino, Casalbertone e tanti altri.
Simili ricorrenze, troppo spesso commemorate solo dagli anziani testimoni sopravvissuti, devono essere il fulcro di un riavvicinamento tra le vecchie e le nuove generazioni, nella salvaguardia di quella memoria collettiva di gesta e sacrifici che è nostro obiettivo preservare e rinvigorire.

Domenica 19 luglio 2009 ore 10:30: commemorazione con deposizione di una corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti di San Lorenzo all’interno del “Parco dei Caduti del 19 luglio 1943”, via Tiburtina, San Lorenzo.

Promuovono:

Patria Socialista, RASH Roma, Magazzini Popolari Casalbertone

Vai alla galleria foto “66° Anniversario Bombardamento di San Lorenzo”

Comunicato RASH Roma sui fatti del 30 Maggio ’09

31 maggio 2009 Nessun commento

Riteniamo doveroso far luce sui fatti accaduti ieri durante il corteo contro il g8 a Roma.
Innanzitutto è bene chiarire che la RASH Roma non era presente alla manifestazione in veste ufficiale – ciò non ha escluso comunque la partecipazione a titolo personale di diversi compagni della nostra area …

Verso le 17 di ieri (30 maggio 2009), mentre si svolgeva la manifestazione, all’altezza di piazza Vittorio tre fascisti o pseudo tali hanno lanciato delle bottiglie verso il corteo che stava scorrendo a poca distanza. La reazione dei compagni è stata pronta e nel giro di poco tempo un piccolo gruppo di persone si era mobilitato per allontanare i provocatori. Nel gruppo di persone c’era anche uno di noi.
A poca distanza dal corteo però il gruppo veniva fermato dalla digos che casualmente si trovava proprio nella via dove erano scappati i fascisti. Come di consueto in queste situazioni tutti i ragazzi sono stati caricati in una macchina degli agenti per essere portati via e identificati. Peccato però che nel frattempo altri manifestanti, avendo visto delle persone nella macchina – ma non riconoscendole – abbiano pensato di avere a che fare con il gruppo di provocatori. I fatti sono confermati anche dalle dichiarazioni di alcuni organizzatori della manifestazione: “C’è stata prima una provocazione con un lancio di bottiglie verso il corteo, a quel punto alcuni manifestanti hanno inseguito i provocatori che si sono dileguati. In quel momento diverse persone del corteo e le forze dell’ordine hanno lasciato il percorso correndo in via Buonarroti e sono stati fermati e caricati sull’auto i 4 appartenenti alla Rash che sono stati i primi a correre verso i provocatori”.
Complice la presenza dei soliti sciacalli mediatici, la situazione si è però presto trasformata in un paradosso. I titoli apparsi sui siti delle testate giornalistiche nelle ore seguenti dicevano di tutto e il contrario di tutto, parlando tra l’altro anche di un lancio di oggetti contundenti da parte della Rash stessa contro il corteo.
La verità è che 5 antifascisti sono stati identificati (nulla di nuovo, a scopo preventivo le forze dell’ordine fanno questo ed altro), i fascisti sono fuggiti passando praticamente sotto al naso della digos, che invece ha fermato i 5 ragazzi. Ha così avuto luogo un teatrino ripreso anche dalle telecamere dei giornalisti che hanno finalmente avuto qualcosa da scrivere, dando libero sfogo alla loro fertile fantasia e mostrando delle immagini completamente decontestualizzate e malinterpretate. Un chiaro esempio è la sequenza che mostra il ragazzo bloccato dal servizio d’ordine del corteo perché cercava di raggiungere i 5 fermati (e non perché scambiato per provocatore come molti hanno scritto).
L’ eroica azione di questi fascisti và quindi completamente a favore delle forze dell’ordine ( toh! ) che hanno ancora una volta la possibilità di identificare e schedare i rivoluzionari e gli antifascisti che popolano questa città.

Nessuna tregua al capitalismo
Nessuna tregua al fascismo

R.A.S.H. Roma
31 maggio 2009

BUON 1° MAGGIO

1 maggio 2009 Nessun commento

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INSURREZIONE DI PASQUA – 93° ANNIVERSARIO

24 aprile 2009 Nessun commento

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24 aprile 1916, 93 anni fà da oggi accadeva quel che è probabilmente stata la principale insurrezione irlandese contro il dominio e l’imperialismo britannico, da cui poi scaturì la successiva Guerra d’indipendenza irlandese (1919 – 1921) che terminò con una tregua e la firma del trattato di pace, che stabiliva lo stato “libero” d’Irlanda, spartendo però l’isola in due, lasciando le sei contee del nord in mani inglesi.
La Sollevazione, che fu per gran parte organizzata dalla Irish Republican Brotherhood, durò dal 24 al 30 aprile 1916. Membri dei Volontari irlandesi, guidati dal poeta, insegnante e avvocato Pádraig Pearse, si unirono alla Irish Citizen Army di James Connolly, occuparono punti chiave e simbolici di Dublino e proclamarono la Repubblica irlandese indipendente dalla Gran Bretagna.
La rivolta fu sedata in sei giorni, e i suoi leader furono processati alla corte marziale e fucilati nel carcere di Kilmainham a Dublino, tra di loro James Connolly, sindacalista e rivoluzionario, che marcò la sua appartenenza al gruppo di coloro che si sarebbero più tardi chiamati comunisti, come per esempio Lenin, Rosa Luxemburg. Era inoltre membro della radicale organizzazione Industrial Workers of the World.
Le lotte del popolo irlandese, dall’insurrezione di pasqua ad oggi, sono ispirate ai coraggiosi combattenti, uomini e donne del 1916, molti dei quali caduti in battaglia combattendo per un Irlanda libera e socialista.