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Archivio per la categoria ‘Comunicati’

29 settembre 2012 Commenti chiusi

Dopo lungo dibattito e attenta valutazione la RASH Roma ha deciso di sciogliere il proprio Direttivo.
Siamo arrivati a questa conclusione di comune accordo con l’ assemblea di gestione del Ventisei di via dei Volsci.

Ciò che abbiamo fatto in passato è sotto gli occhi di tutti: sono sorte realtà nuove di cui andiamo fieri, abbiamo ridato slancio e vitalità all’area Redskin, abbiamo dato l’esempio e lottato assieme a tanti altri gruppi Rash a livello mondiale.
Abbiamo unito elementi delle aree più vicine a noi, portandoli su un terreno condiviso di militanza. Abbiamo ridato vita all’immaginario politico della sinistra extraparlamentare, abbiamo organizzato eventi culturali e non cercando di dare nuovi stimoli al ragionamento politico troppo spesso sottovalutato e calpestato nel nome di stereotipi, etichette o ragionamenti pre-confezionati.

DAL NULLA SORGEMMO
Come gli Arditi del Popolo in passato, non abbiamo mai avuto la “fortuna” di godere dell’amicizia di questo o quel partito, di questo o quel politico, di questo piuttosto che di quell’altro questore. Mai ricevuti finanziamenti-regalo, mai collaborato con lo Stato, mai scortati dalle forze dell’ordine. Abbiamo sempre fatto volentieri a meno di tutti questi privilegi.
Da quando abbiamo piantato il nostro seme i risultati si sono visti e si continuano a vedere. In ogni dove generazioni nuove raccolgono il nostro testimone, in ogni angolo di strada nuove Wilde Cliquen organizzano la loro rabbia. La pianta cresce. E se i rami vecchi cedono sotto alle intemperie e al peso del tempo, saranno gli arbusti giovani a donare nuova linfa vitale all’insieme.

Ed è proprio per permettere ai nuovi progetti di crescere e di svilupparsi in futuro – progetti nati negli ultimi anni e all’interno dei quali già operiamo e collaboriamo attivamente – che abbiamo fatto questa scelta.

L’ ERBA CATTIVA NON MUORE MAI.
Alle generazioni che vengono, ai ribelli di tutte le età, alla classe operaia, ai ragazzi senza un futuro, ai sovversivi di domani, ai gruppi che nasceranno, a colui che muoverà nuovamente il braccio per innalzare la nostra bandiera diciamo: non un passo indietro. Il futuro è vostro.
Agli avvoltoi di ogni specie che già si levano in volo sghignazzanti credendo di girare attorno ad un leone morente diciamo: state attenti, avrete delle sorprese.

Con odio eterno,
Redskins Roma.
29 Settembre 2012

Categorie:Comunicati Tag:

LANDER ASKATU

17 giugno 2012 Nessun commento

La mattina del 13 giugno alle 8:30 una squadra di circa 15 poliziotti incappucciati e con armi alla mano hanno arrestato Lander Fernandez, un attivista del movimento giovanile basco, mentre usciva dall’occupazione a scopo abitativo di ACTION di via delle sette chiese. Lander è stato trattenuto presso la questura di via genova per poi essere trasferito al carcere di Regina Coeli, e dopo 2 gorni di detenzione messo agli arresti domiciliari.
Non avendo notizie ufficiali dalle autorita’ italiane, apprendiamo dalla stampa internazionale della ridicola accusa di apparenenza a ETA.
Questa vicenda appare ancor piu’ preoccupante dal momento che dallo scorso autunno e’ in atto un processo di pacificazione definitivo del conflitto basco. Nonostante questo la morsa repressiva dello stato spagnolo si inasprisce contro i movimenti giovanili e contro chi, come Lander, si trova regolarmente a Roma da circa un anno conducendo la propria vita alla luce del sole, lavorando e studiando.

Invitiamo i compagni e le compagne a sottoscrivere l’appello per la liberazione di Lander – http://www.petizioni24.com/lander
Per informazioni e aggiornamenti: uncasobascoaroma.noblogs.org

LA RESISTENZA CONTINUA

25 aprile 2012 Nessun commento

Spesso, da una certa Sinistra, si guarda a questa ed a iniziative simili con troppa sufficienza, viene messa in dubbio la necessità e l’urgenza di una marcia commemorativa e ciò accade perché si approccia alla Resistenza come ad una sorta di reperto fossile. Eppure, mai come oggi abbiamo la dimostrazione di quanto quella “lontana” lezione sia attuale e di come la missione degli antifascisti che noi ricordiamo -gli antifascisti dell’Azione- sia ancora incompiuta.
Noi, la Resistenza la celebriamo a qualche giorno di distanza dalla fatidica data del 25 aprile e volontariamente poiché purtroppo questa giornata, con maggiore frequenza, diventa ostaggio della retorica istituzionale: qui, l’antifascismo viene annacquato trasformandosi in generico “antitotalitarismo”, i partigiani comunisti -un corpo estraneo alla vulgata liberale, liberista ed omologatrice- la mela marcia di una retorica che plaude ai liberatori a stelle e strisce e l’attuale repubblica, quella della partitocrazia corrotta e affamatrice, si autocelebra come il miglior esito storico possibile del processo resistenziale.
Noi, al contrario, celebriamo quelle migliaia di partigiani che combatterono per la Repubblica del popolo, ricordiamo gli Arditi del popolo coloro i quali rammentano a tutti che, per gli antifascisti dell’Azione, la lotta alle camicie nere cominciò vent’anni prima del 8 settembre 1943, lotta che non ha certo aspettato l’arrivo dell’esercito angloamericano per imbracciare le armi e rivendicare giustizia.
Uomini il cui esempio parla chiaro: combattere il fascismo per sconfiggere insieme ad esso un ordine sociale ingiusto, quello capitalista. In ciò, i nostri caduti sono stati sconfitti, essi sognavano, infatti, una nazione libera ed indipendente non certo una colonia militare a stelle e strisce disseminata da capo a piedi di basi Nato. Una patria, una terra e un popolo tenuti in scacco dagli indici di borsa, dai capricci dello spread e sopratutto, da quella odiosa aristocrazia finanziaria transnazionale che ha scippato ai popoli d’Europa indipendenza e sovranità.

I nostri caduti hanno lottato per edificare una società di liberi ed eguali, giusta e solidale, una società, cioè, che è molto lontana dall’Italia che noi conosciamo in cui i giornali affermano, compiacenti, che il reddito dei 10 uomini più ricchi del paese eguaglia quello di 3 milioni di persone che, ogni giorno, si vedono costrette a fare i conti con precarietà, licenziamenti, disoccupazione cronica.
I nostri caduti hanno preso le armi e fatto la guerra per sconfiggere il concetto, l’idea stessa di guerra ed edificare la pace, l’armonia e la solidarietà tra i popoli ma allora essi hanno combattuto invano se, oggi, l’Italia è ancora invischiata, attivamente ed in prima linea, in tutte le scorribande imperialiste in giro per il mondo, nelle razzie targate USA, dall’Irak, all’Afghanistan passando per la Serbia fino ad arrivare ai bombardamenti “umanitari” dello scorso anno sulle scuole e gli ospedali libici.
Che senso avrebbe, allora, accodarsi all’antifascismo istituzionale -quello una tantum- se quotidianamente sono le stesse istituzioni ad infangare gli ideali della Resistenza? Con l’UE, un trattato economico che ha praticamente soppiantato la Costituzione repubblicana come carta della nazione, con le guerre imperialiste e le tante piccole/grandi guerre che si combattono, ogni giorno, contro i precari, i lavoratori e la gioventù, per le privatizzazioni, il taglio dei sevizi e dello Stato sociale.

A 70 anni di distanza, la Resistenza accusa ancora, a noi, il compito di tenere alto e forte il suo vessillo.
Onore e gloria eterna ai caduti antifascisti.
Un nemico, un Fronte, una Lotta!

REPORT FOTOGRAFICO IV MARCIA COMMEMORATIVA

24 aprile 2012 1 commento

IV MARCIA COMMEMORATIVA

13 aprile 2012 Nessun commento

“Questa storia, sporca e violenta, tutta odio e passione mal si concilia con la ricostruzione d’accademia e i manuali scolastici ma ha l’indubbio merito di rinverdire il modello di un antifascismo molto diverso da quel “mito” resistenziale propagandato nelle sonnacchiose celebrazioni ufficiali: per gli antifascisti dell’azione la resistenza al fascismo cominciò ben prima dell’8 settembre 1943, un ventennio innanzi per l’esattezza.
Antifascisti, partigiani e più genericamente resistenti al regime mussoliniano non furono alteri dinosauri politici, vissuti in qualche remota era geologica ma molto spesso -e per lo più- giovani comunisti, anarchici, socialisti e ribelli senza bandiera che combatterono il fascismo sognando di sconfiggere insieme ad esso un ordine sociale ingiusto.
Le cose avrebbero finito per prendere un’altra direzione e la storia, come spesso accade, con questa strana razza di vinti tra i vincitori, si sarebbe rivelata impietosa.

Rimossa per lunghi decenni, l’esperienza dell’arditismo popolare può oggi fornire a chi avrà cuore di avvicinarla e non fermarsi al solo dato storiografico, stimoli e suggestioni per trovare nell’antifascismo non un cadente monumento scrostato ma il cuore vivifico e pulsante della secolare lotta anticapitalista”.

cit. La legione romana degli Arditi del popolo (ed. 2012)

SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI DI NIZHNY NOVGOROD!

11 aprile 2012 Nessun commento

Esprimiamo solidarietà ai nostri compagni di Nizhny Novgorod in Russia, denunciamo l’operazione della polizia politica russa nei loro confronti, i teoremi inventati a loro accusa e le conseguenti procedure repressive.

Segue una traduzione del loro comunicato sui fatti.

Amici e compagni! Noi, antifascisti e anarchici di Nizhny Novgorod (Russia), ci appelliamo alle persone in tutto il mondo. La polizia politica (il Centro per la lotta contro l’estremismo o “il Centro E”) ha inventato un procedimento penale contro i nostri compagni. L’antifascismo è stato dichiarato illegale nella nostra città. Abbiamo bisogno della vostra solidarietà e il vostro sostegno!

Quali sono le accuse contro i nostri amici e compagni?

Cinque giovani, i nostri amici, sono stati accusati di aver organizzato una “comunità estremista” sotto il nome di “Antifa-RASH.” Secondo la nostra polizia analfabeta, questo acronimo starebbe (in inglese) per “Red anarhia skinheads” e dovrebbe essere tradotto dal loro gergo inglese maccheronico in russo come “anarchia rosso di skinheads”.
Artyom Bystrov, Albert Gainutdinov, Pavel Krivonosov, Dmitry Kolesov e Oleg Gambaruk sono accusati di aver costituito questa organizzazione, al fine di effettuare attacchi su persone che si identificano in politiche di estrema destra e di incitare all’odio contro ricchi.

Perché sosteniamo che il caso è fabbricato?

cliccare per ingrandire - i falsi tesserini identificativi (foto del dossier dell'accusa) notare errori ortografici e logo sharp sullo sfondo

Basta prendere in cosiderazione gli infami tesserini identificativi, i quali avrebbero provato che gli imputati siano stati coinvolti in un’organizzazione estremista, che sono stati piantati durante le perquisizioni della polizia (durante il quale sono stati commessi un gran numero di violazioni procedurali, compreso il fatto che la maggior parte degli accusati erano assenti quando i loro appartamenti venivano perquisiti). Durante la perquisizione dell’appartamento di uno degli imputati, che non era in casa al momento, i testimoni ufficiali (che sono tenuti ad essere presenti per diritto) erano seduti davanti alla porta chiusa dell’appartamento, mentre la polizia, che entrava attraverso una finestra, ha fatto a loro piacimento nell’appartamento vuoto.
I presunti tesserini contengono un errore di ortografia grezzo (sarebbe strano se attivisti di sinistra avessero scritto la parola “anarchia” in maniera sbagliata). Lo statuto di questa “organizzazione”, anchesso piantato dalla polizia, prevede una struttura gerarchica, la sottomissione incondizionata al leader, e anche severe punizioni per membri disobbedienti. Queste “regole” sono incompatibili con una visione di sinistra e con gli ideali di libertà e uguaglianza che i nostri compagni sposano. Prosegui la lettura…

La nostra voce sugli eventi di venerdì 23 marzo

26 marzo 2012 Nessun commento

23 marzo 2012, una data significativa in cui si incrociano, sovrappongono e finiscono per scontrarsi anniversari opposti e relative celebrazioni. Da un lato, c’è chi rende onore ai 335 romani trucidati alle Fosse Ardeatine dai boia nazisti e relativo codazzo di lacchè in camicia nera, dall’altro, chi omaggia Mussolini, la nascita del fascismo e festeggia i suoi inutili 5 anni di esistenza come circolo “futurista”.
23 marzo 2012, nonostante la tanto sbandierata discontinuità -a beneficio di telecamera- verso il proprio passato, con l’attacco squadrista ai Magazzini i così detti fascisti -parola loro- del “III millennio” assolvono pienamente alla missione storica tracciata dai loro antenati in camicia nera.
Il fallito assalto fascista, nel primo pomeriggio, ha come obiettivo un luogo, i Magazzini Popolari, impegnato da anni in una difficile missione: supplire quotidianamente con impegno, dedizione e volontà alla latitanza delle istituzioni verso gli inascoltati bisogni ed esigenze sociali dei cittadini del quartiere, attraverso continui piccoli/grandi gesti quotidiani di solidarietà, mutualismo e giustizia sociale.
Da anni, i Magazzini Popolari combattono al fianco del popolo di Casalbertone contro carovita e caroprezzi, tra i primi a Roma a mettere in piedi l’efficace rete distributiva di generi di prima necessità a prezzo calmierato con l’esperienza dei GAP (gruppi di acquisto popolare).
Da anni, i Magazzini lottano contro lo strozzinaggio legalizzato delle società di riscossione coinvolgendo i cittadini del quartiere nella campagna antisfratti, contro il caro bollette, per il diritto all’abitare.
I Magazzini, inoltre, col tempo sono divenuti sinonimo di sport popolare, cultura e saperi liberi e gratuiti.
Da più di un mese, i Magazzini sono al fianco degli operai delle officine RSI di Portonaccio, in occupazione permanente della loro fabbrica per rivendicare diritto al lavoro, al futuro, alla dignità.
Prosegui la lettura…

REDSTAR PRESS

16 marzo 2012 Nessun commento

E’ nata la “Red Star press”, un coraggioso esperimento editoriale interamente proteso alla riscoperta, alla difesa ed alla divulgazione del materiale ideale, umano e di lotta del movimento antagonista e conflittuale in Italia e nel mondo intero. Una casa editrice militante impegnata nella difesa della storia -passata e presente- e delle tradizioni del movimento operaio internazionale. A ridosso del prossimo 25 aprile, verrà nuovamente pubblicato il testo de “La legione romana degli Arditi del popolo“, in una versione completamente riveduta e corretta; seguiranno testi su partigiani, teoria comunista, storie di militanze sospese tra passato e presente. Nomen sunt omen…
Di seguito un intervista a Cristiano Armati principale animatore del progetto:

intevista a cura di affaritaliani, link - http://affaritaliani.libero.it/cult…

Armati, cosa sarà “Red Star Press”? Ha ancora senso una casa editrice “di sinistra” nel 2012?
“Red Star Press sarà una casa editrice che tenterà di ‘assaltare il cielo’. Una bella frase che, applicata al genere di libri che intendiamo dare alle stampe, si tradurrà nel tentativo di offrire ai nostri futuri lettori la possibilità di riscoprire i grandi classici del pensiero politico con la collana ‘I libretti rossi’, di alimentare la domanda di conoscenza pubblicando, nella collana ‘Unaltrastoria’, libri di storia, costume e cronaca nera destinati a durare nel tempo e di dare spazio alla contestazione e all’espressione con la memorialistica e la narrativa di movimento nella collana ‘Tutte le strade’. Una linea editoriale orientata a sinistra, è vero. Ma animata da una convinzione: superati gli anni Dieci di questo nuovo millennio sono cambiate tante cose. Ma non è mai venuto meno il bisogno di trovare un’identità forte attraverso la quale rapportarsi al mondo. In effetti viviamo circondati da prodotti, che siano di natura culturale o meno, disposti a tutto pur di conquistare una propria identità e, di conseguenza, una visibilità, una ragion d’essere. Noi abbiamo la fortuna di avere alle spalle una storia importante e quindi un’identità forte: un’appartenenza di cui siamo orgogliosi e a cui non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare”.

La prima uscita sarà “Il libretto rosso della Resistenza”: quanti titoli all’anno pubblicherete? Può anticipare quali saranno le uscite di punta dei prossimi mesi?
“Pubblicheremo circa venti titoli all’anno. Dopo ‘Il libretto rosso della Resistenza’, nelle librerie per la festa della Liberazione, ci sarà ‘Il libretto rosso dei comunisti’, basato su un testo di Friedrich Engels, e quindi la nuova edizione riveduta e ampliata de ‘La Legione Romana degli Arditi del Popolo’ di Valerio Gentili. Più avanti, con l’arrivo dell’estate, usciranno le prime monografie dedicate ai protagonisti della storia criminale italiana e, via via, testi dedicati ai Paesi Baschi, a Cuba, all’Irlanda e alla Palestina”.

Vi concentrerete solo sulla saggistica e la manualistica, o ci sarà spazio anche per la narrativa?
“Ci sarà spazio anche per la narrativa. In una prima fase privilegeremo il memoir, ma stiamo trattando alcuni titoli stranieri assolutamente interessanti e di cui, per il momento, non possiamo ancora parlare”.

In un momento di rallentamento del mercato librario e di difficoltà per molti piccoli editori, ci vuole coraggio a lanciare una nuova casa editrice… Pensate di colmare “un vuoto”? A quale target guardate?
“È stato detto che se è grande il disordine sotto il cielo allora la situazione è eccellente… crediamo in questa affermazione perché pensiamo senz’altro di poter rilanciare un patrimonio di testi classici tutto da esplorare e, per quanto riguarda il target di riferimento, perché sappiamo di poter contare su uno zoccolo duro di lettori, un pubblico di riferimento a cui andremo incontro nelle piazze, e non solo nelle librerie”.

Pubblicherete anche e-book?
“Certamente. Stiamo lavorando a un portale dedicato al commercio elettronico che speriamo di varare entro settembre”.

L’anno scorso lei ha pubblicato (per Giulio Perrone) il pamphlet “Cose che gli aspiranti scrittori farebbero meglio a non fare ma che invece fanno”. A quando il suo prossimo libro?
“In questo momento sto lavorando a due piccoli libri dedicati, rispettivamente, a un grande rapinatore e a un grande poeta… questi testi usciranno tra luglio e novembre di quest’anno. Al tempo stesso raccolgo materiali per altri due progetti più ambiziosi e faticosi. Un nuovo libro sulla storia partigiana e un testo molto complesso dedicato alla violenza politica. Spero di completare al più presto queste opere, anche se la strada che porterà alla loro pubblicazione è ancora lunga”.

UN NEMICO, UN FRONTE, UNA LOTTA!

8 marzo 2012 Nessun commento

Aderiamo allo sciopero del 9 marzo mantenendo posizioni fortemente critiche rispetto alla linea acquiescente e sostanzialmente rinunciataria tenuta da sindacato e partiti mainstream della Sinistra a fronte delle politiche antipopolari e di macelleria sociale approntate dal governo “tecnico” del banchiere Monti, in nome di una supposto e unilateralmente dichiarato “risanamento nazionale”.

Come e più di prima la crisi economica è stata scaricata sulle spalle di lavoratori dipendenti, disoccupati e precari, studenti non privilegiati e fasce popolari nel silenzio assordante di una Sinistra che, perduto l’antagonista Berlusconi, non ha avuto più nulla di incisivo e sensato da dire in merito alle politiche di rapina partorite dai centri sovranazionali della finanza europea, politiche fedelmente messe in atto da un governo che è espressione stessa di quelle forze neoliberiste che la crisi hanno provocato. Il passaggio dal capitalismo sopra le righe del folcloristico Berlusconi al “serio” capitalismo del rispettabile tecnocrate Monti ha provocato un indicibile iato rispetto alla riorganizzazione di forze autenticamente antagoniste al fronte neoliberista. E’ ora, dunque, di ripartire e noi, per conto nostro, lo faremo non scordandoci di ribadire che: l’alibi del governo “tecnico” ha dato, da’ e continuerà a dare, mano libera ai vampiri della finanza e ai loro lacchè politici, per distruggere quanto rimane in piedi dello Stato sociale. Non sarà colpa di nessuno, i “tecnici”, infatti, non dovranno rendere di certo conto del loro operato, tanto meno all’abusato mito del “popolo sovrano”. Il banchiere Monti è espressione di quella scuola economica che è la maggiore responsabile della attuale crisi, è, inoltre, tra gli ideologhi dell’Europa economica e finanziaria che da vent’anni ha precipitato i popoli europei nella più completa privazione di sovranità nazionale, popolare, monetaria.

Per la costruzione di un’alternativa autenticamente anticapitalista, antimperialista, antifascista.
Per la giustizia sociale, l’indipendenza, la sovranità nazionale.