Sabato 28 gennaio ore 17:00 presso i Magazzini Popolari Casalbertone – via Baldassarre Orero 61, dibattito e presentazione del libro:
“Ribelli e Borghesi, nazionalbolscevismo e rivoluzione conservatrice 1914-1933″ con la presenza dell’autore Franco Milanesi.
Un notevole e pionieristico studio dell’oscuro fenomeno del nazionalbolscevismo visto ed analizzato criticamente, per la prima volta, da Sinistra.
“La prima guerra mondiale segna la crisi dei fondamenti della modernità europea e apre una fase di sperimentazione sociale, politica e culturale. Nel campo di forze indirizzato al superamento della forma borghese, il nazionalbolscevismo e la rivoluzione conservatrice rappresentano espressioni significative, estranee sia alla democrazia liberale e socialista, sia al fascismo e al comunismo sovietico. Al loro interno emergono figure di militanti e intellettuali come Junger, Niekisch e von Salomon. A partire dagli anni Trenta la repressione e il conformismo contribuiscono all’esaurimento delle innovazioni emerse da questi movimenti antisistema”.
Franco Milanesi (Torino, 1956) è laureato in Filosofia ed è dottore di ricerca in Studi Politici. Ha collaborato a riviste storiche e filosofiche con scritti sulla storia del PCd’I, sul dissenso comunista e sulla politica militante. Ha pubblicato Dietro la lavagna (Giraldi, Bologna 2008) e Militanti. Un’antropologia politica del Novecento (Punto Rosso, Milano 2010).
La crisi “totale” che viviamo conduce al rilancio, nel vuoto pneumatico di proposte rivoluzionarie con forma compiuta, di cupe ipotesi ossimoriche di natura totalitaria. All’interno della variegata ed eterogenea area “socialista nazionale”, insieme a persone in buona fede, si annidano sigle e personaggi che strumentalizzano la sintesi delle istanze “nazionali” e “socialiste” per una riformulazione del fascismo storico agevole all’attuale contesto sociale e politico. Una rilettura di “sinistra” dell’esperienza storica del fascismo è la precondizione per una rinnovata offensiva propagandistica messa in opera da questi figuri. Il fatto che il corteo del 4 febbraio a Roma, indetto dall’area della “destra sociale”, si svolga sulla base di una piattaforma propagandistica “para”-anticapitalista (contro banche e finanza, cioè i principali finanziatori, con gli apparati industriali e agricoli, dei nazi-fascisti) ne e’ riprova di questi giorni.
Dovere degli antifascisti dell’azione non e’ quello di inorridire o chiudersi a riccio, lasciando campo libero di manovra alle parole d’ordine e alla propaganda del nemico, ma analizzare criticamente certi fenomeni “sincretici”, a partire dalla loro parabola storica, per essere maggiormente efficaci nell’azione politica.