VOLSCI 26 – PROGRAMMAZIONE GENNAIO 2012
Con l’anno nuovo diamo vita ad una nuova gestione della nostra sede in via dei Volsci, cominciando con la birreria ed il cineforum. Altre attività sono in programmazione e saranno prossimamente pubblicizzate.
PROGRAMMAZIONE GENNAIO 2012:
BIRRERIA DEL POPOLO:
ogni giovedì, venerdì e sabato dalle 9:00 fino a tardi
CINEFORUM:
Mercoledì 11: La Croce di Ferro
Genere: guerra/storico
Paese: Gran Bretagna/Germania
Anno: 1977
Regia: Sam Peckinpah
Cast: James Coburn, Maximilian Schell, James Mason
TRAMA: Penisola di Taman, Crimea, 1943, durante la seconda guerra mondiale il caporale Rolf Steiner opera in un plotone di esploratori, un’unità scelta che compie azioni in profondità nelle linee sovietiche; è un uomo disilluso dalla guerra ma nel contempo un militare dalle grandi capacità e per questo tenuto in grande considerazione dal comandante del reggimento, il colonnello Brandt, che gli lascia ampia libertà di azione.
L’arrivo del nuovo comandante del battaglione, il capitano Stransky, sconvolge gli equilibri che sembravano esistere in seno al reggimento: egli, fino a quel momento di stanza a Parigi e mai realmente impegnato in combattimento, si presenta al colonnello ed al suo aiutante, il capitano Kiesel, con ambiziose idee per sconfiggere il nemico e fin dal primo momento i due ufficiali si rendono conto che il capitano è impreparato alla guerra e, quando egli si allontana, esprimono perplessità anche in merito all’”uomo” che palesemente manifesta il desiderio di essere decorato con la “croce di ferro” e solo in ragione di questo ha chiesto il trasferimento al fronte russo.
Stransky entra subito in conflitto con Steiner: in un primo momento quando gli ordina di uccidere un giovanissimo prigioniero russo ed il caporale rifiuta, incombenza che sembra venire assunta dal caporale Schnurrbart, che invece salva il ragazzo nascondendolo, e successivamente, durante la lettura del rapporto sull’ultima azione, quando Steiner dapprima non si mostra entusiasta della promozione a sergente maggiore e poi fa chiaramente intendere al capitano di non essere disposto ad eseguire qualunque ordine se lo ritiene inutile o dannoso per la vita degli uomini.
La natura del capitano si rivela in tutta la sua drammaticità durante un attacco dell’Armata rossa in cui si dimostra non soltanto un militare di nessuna capacità, sostanzialmente un vile, ma soprattutto, per come intenda sottrarre il merito del contrattacco che ha respinto i russi al tenente Meyer, comandante del plotone di Steiner morto durante il combattimento, sapendo che questo gli consentirà di ricevere l’ambita decorazione.
Steiner scopre l’intenzione di Stransky una volta tornato dall’ospedale militare dove è stato ricoverato dopo essere stato ferito, e dove intreccia una breve relazione con Eva, una giovane infermiera che invano tenterà di non far ripartire il sergente; il capitano infatti lo convoca “privatamente” e gli comunica che il suo sottoposto tenente Triebig, tenuto in pugno dopo averne scoperto l’omosessualità, ha già firmato una dichiarazione in cui si attesta che egli ha guidato il contrattacco, citando come secondo testimone proprio Steiner.
Dopo un concitato dialogo in cui Stransky confessa pateticamente di volere la croce di ferro per non essere sottostimato dalla sua famiglia ma facendo notare a Steiner che in ogni caso esistono delle “caste” e loro due non saranno mai di pari livello, il sergente rifiuta ma, una volta innanzi al colonnello, si rifiuta anche di testimoniare “contro” Stransky, considerando la loro vicenda un fatto personale, non da risolvere attraverso i canali militari.
Stransky, consapevole della possibilità di essere giudicato da una Corte marziale, cerca la maniera di eliminare Steiner: dapprima evita di comunicargli l’ordine di ritirata, tagliandolo fuori dopo l’attacco russo che sfonda il debole fronte tedesco, e successivamente, mentre rientra nelle linee con i pochi superstiti del suo plotone, alcuni in uniforme russa, stratagemma usato per passare attraverso i soldati sovietici, li fa mitragliare dal tenente Triebig col pretesto di un mancato riconoscimento.
Steiner si salva e, dopo avere ucciso Triebig, trova Stransky nel suo bunker mentre si appresta a partire per Parigi, essendo riuscito nel frattempo ad ottenere il trasferimento. Qui avviene quello che nelle intenzioni di Steiner dovrebbe essere il confronto finale tra i due ma, diversamente da quanto egli aveva previsto, dopo un rabbioso dialogo che si conclude con il rimasto celebre scambio di battute “ti farò vedere come combatte un ufficiale prussiano” ed “io ti farò vedere come ci si guadagna la croce di ferro“, escono insieme avviandosi incontro al loro destino.
Mercoledì 18: Reds
(trailer in inglese)
vincitore di 3 premi Oscar
Genere: storico/drammatico
Paese: USA
Anno: 1981
Regia: Warren Beatty
Cast: Warren Beatty, Diane Keaton, Jack Nicholson, Paul Sorvino, Gene Hackman
Il film è basato sulla vita di John Reed, giornalista comunista statunitense che descrisse la rivoluzione d’ottobre russa nel suo libro I dieci giorni che sconvolsero il mondo.
TRAMA: Tornato dal Messico nel quale aveva seguito, con i suoi brillanti reportages, la rivoluzione di Pancho Villa, John Reed si innamora di Louise, e fugge con lei a New York. Con l’ingresso nel 1917 degli USA nella prima guerra mondiale, i due si ritrovano a Pietroburgo, dove diventano testimoni della rivoluzione d’ottobre. Tornati in patria Louise si sente trascurata dall’impegno politico nel Partito Comunista Americano di John che, ritornato in Russia, vi morirà, non prima di essere riuscito a riabbracciare Louise che là lo ha raggiunto.
Mercoledì 25: Il Giovane Hitler
Genere: biografico/storico
Paese: Canada/USA
Anno: 2003
Regia: Christian Duguay
Cast: Robert Carlyle, Stockard Channing, Liev Schreiber, Peter Stormare, Peter O’Toole
TRAMA: Adolf Hitler, figlio di Alois Hitler, vive un’infanzia molto complessa caratterizzata da un rapporto conflittuale con il padre e un attaccamento morboso per la madre.Dopo la morte del padre decide di partire in cerca di fortuna ma l’unica fortuna che troverà sarà l’eredità del padre consegnatagli dalla sorella prima di lasciare l’Austria per trasferirsi a Monaco di Baviera. Prende parte alla prima guerra mondiale dove si guadagna la Croce di Ferro e la promozione a caporale; temporaneamente accecato da un attacco a base di gas mostarda (iprite), viene ricoverato all’ospedale militare dove apprende la notizia della resa incondizionata della Germania con profonda rabbia.
Congedato e rimasto senza lavoro, viene ingaggiato come informatore poliziesco a proposito della miriade di partiti politici nati dal collasso dell’Impero asburgico. Dopo aver partecipato con questo ruolo ad alcune sessioni del Partito Tedesco dei Lavoratori (la cui sede era una semplice birreria), decide di iscrivercisi; a seguito di alcune fortunate esperienze come oratore, ne diverrà addirittura il leader e otterrà di cambiare il nome del partito in NSDAP. Viene imprigionato dopo il fallito putsch di Monaco; durante il periodo di detenzione si dedica alla stesura del Mein Kampf (la mia battaglia). Inizia cosi la sua ascesa al potere. Su consiglio dell’imprenditore Ernst Hanfstaengl, che gli consiglia di trovare emblemi facilmente riconoscibili al fine di diffondere con efficacia la sua immagine, Hitler adotta il look dei baffetti rasati alle estremità delle labbra e dota il partito di un manifesto e di una bandiera.
Nel frattempo Hitler accoglie con sè la giovane nipote Geli Raubal, figlia della sorellastra Angela Raubal: Geli, sottoposta dal futuro Führer ad una gelosa custodia, a pratiche voluttuarie di dubbia liceità e a stress insostenibili, alla fine si suiciderà soffocata; lo zio ne rimarrà fortemente scosso e conserverà di lei un ricordo paradigmatico.
Il giornalista Fritz Gerlich (fra i migliori personaggi della fiction, ritratto anche nel suo profondo e complesso rapporto con l’affezionata moglie) tenta invano di fermare l’ascesa del partito attraverso articoli ed azioni culturali; avversato dalle milizie hitleriane, arriva a servirsi delle stesse tipografie usate dai nazisti assicurandosi così di non venire boicottato; ma alla fine, come tutti i dissidenti, verrà deportato a Dachau. Dopo varie vicissitudini politiche – minuziosamente descritte nella seconda puntata della fiction – il presidente del Reich, Paul von Hindenburg, viene costretto dalle circostanze a conferire legalmente ad Hitler la carica di Reichskanzler (Cancelliere del Reich), ossia di capo del governo; dopo la cosiddetta notte dei lunghi coltelli, dove il nuovo Cancelliere farà uccidere il suo amico ed alleato nonché capo delle SA Ernst Röhm, e in seguito alla morte dell’ultranovantenne presidente Hindenburg, Hitler accorperà alla sua carica di Cancelliere anche quella di presidente del Reich, conservando l’appellativo – che gli era divenuto consueto sin dagli esordi in politica – di Führer (condottiero, guida, calco dell’italiano duce). Inizia cosi il Terzo Reich.