Nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Genoa Social Forum contro il vertice dei G8, il corteo proveniente dallo stadio Carlini, viene più volte caricato dai carabinieri e polizia mentre si trova in via Tolemaide, in un percorso autorizzato, ad oltre trecento metri dal limite convenuto. Durante le cariche, giudicate da moltissimi testimoni di una violenza inaudita quanto ingiustificata, oltre ai gas lacrimogeni e ai getti d’acqua urticante, vengono sparati anche numerosi colpi di arma da fuoco. Prosegui la lettura…
19 LUGLIO 1943 – 19 LUGLIO 2010 Una data indimenticabile per San Lorenzo, senz’altro la più importante nella storia del quartiere.
In questa data la capitale fu attaccata dalle formazioni di bombardieri alleati. Da San Lorenzo parte il bombardamento della città: è il primo quartiere ad essere bombardato ed è quello più duramente colpito.
Una parte degli ultimi stick sganciati investe in progressione il Viale dello scalo San Lorenzo e il viale del Verano che ne costituisce il proseguimento, le due strade che costeggiano sulla destra l’area ferroviaria. Quella prima raffica tocca anche largo Talamo, via dei Liguri, via degli Enotri, via dei Piceni. Almeno otto palazzi sono centrati, su queste strade; un altro è colpito all’inizio di via Porta Labicana.
La zona coperta da polveri e fumi s’allarga sempre di più, ad ogni ondata, e inevitabilmente i grappoli di bombe finiscono fino a tre, quattro, cinquecento metri di distanza dallo scalo. Viene investito in pieno il quartiere San Lorenzo, vengono centrati il piazzale del Verano e l’adiacente piazzale San Lorenzo.
Le maggiori devastazioni sono concentrate nel triangolo formato dal piazzale Sisto V, piazzale San Lorenzo, piazza Porta Maggiore.
L’unica breve relazione ufficiale italiana sul bombardamento parla di 3.000 bombe sganciate, tra quelle di grosso, medio e piccolo calibro, di oltre 2.000 morti e 2.000 feriti.
In realtà si è accertato successivamente che i morti non furono meno di 3.000 in quel bombardamento ed i feriti tra gli 11.000 e i 12.000.
Ringraziamo tutti i partecipanti e gli organizzatori dell’iniziativa in memoria di Valerio Marchi; pubblichiamo una sua intervista e alcune fotografie dell’evento.
Un intervista del 2004 a Valerio Marchi – sociologo e prezioso storico dei movimenti giovanili scomparso nel 2006 – sui cambiamenti in atto all’interno del mondo del calcio e degli Ultrà in Italia. Una riflessione sulle trasformazioni avvenute nel mondo del calcio sia economiche, legate ai processi di globalizzazione, ma anche politiche e culturali. Cambiamenti che il movimento Ultras ha attraversato da protagonista (nel bene e nel male), rimodulando prima se stesso e poi il modo di essere tifosi nel ventunesimo secolo, in uno scenario segnato da contraddizioni e interrogativi tuttora attualissimi.