IL NOSTRO 25 APRILE
25 APRILE 1945 – 25 APRILE 2010
« Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini. »
Già nei primi anni ’20, San Lorenzo, quartiere proletario, si contraddistingue tra gli altri per la sua netta avversione al Fascismo ; avversione che nasce dal popolo, spontanea, istintiva e personale.
Sorgono così i primi movimenti degli Arditi del Popolo, comunisti, socialisti, anarchici, sempre circondati dall’adesione e dalla solidarietà dei ceti popolari e San Lorenzo diventa sede organizzativa di questi e roccaforte della resistenza al fascismo con il totale appoggio della popolazione, che li sostiene e spalleggia con tutti i mezzi in suo possesso.
Celebre a tal proposito “la battaglia di San Lorenzo” del 1921, quando giungono a Roma centinaia di camice nere provenienti da Milano per reprimere uno sciopero generale; questi marciano fieri ed inquadrati verso il rione sovversivo, né infamano gli abitanti, quando, nei pressi di Piazzale Tiburtino, devono indietreggiare, devono miseramente ritirarsi dinnanzi all’avanzata dell’impavido battaglione degli Arditi del Popolo di San Lorenzo, capeggiato da Renato Gentilezza.
Ma il 28 Ottobre del 1922 arriva inesorabilmente per tutta Roma e poi per tutta Italia, anche per chi da sempre aveva cercato di opporsi a tale infamità, per chi aveva cercato di combatterla ancor prima che potesse spargere tutto il suo terrore e le sue vittime.
E’ il 19 Luglio del 1943 e San Lorenzo sembra morire, spegnersi, andare distrutta sotto il pesantissimo bombardamento da parte delle truppe alleate; ma la tanta gloria dei giorni passati, della ferma volontà di lottare contro ciò che non è giusto, l’onore della gente che è morta per questa causa non poteva essere andato completamente perso. Ed infatti si trova solamente e momentaneamente sopito sotto le ceneri pronto a risorgere più forte di prima.
Difatti così accade in quel periodo cominciato l’8 settembre del 1943 e terminato convenzionalmente il 25 Aprile del 1945, passato alla storia sotto il nome di Resistenza Italiana; periodo durante il quale l’Italia antifascista tutta, con le sue molteplici anime, si è sacrificata, ha versato il suo impegno e spesso anche il suo sangue per liberarsi dal male assoluto rappresentato dal fascismo, per porre fine a quella dittatura che ha macchiato la storia del nostro Paese per più di vent’anni, per tornare ad essere la terra di tutti e non di pochi infami.
25 Aprile 1945, quindi, data da celebrare ogni anno, da onorare oggi più di ieri in maniera dignitosa, ma che attualmente molti gruppi politici alla guida del nostro Paese cercano meschinamente di nascondere, di darle poca attenzione e importanza al fine da far risaltare altri episodi storici così da poter compiere subdolamente i loro “giochi”.
Per tale motivo lo scorso 17 Aprile, noi della Rash Roma, assieme ai ragazzi di Patria Socialista e dei Magazzini Popolari Casalbertone, abbiamo promosso per le strade di questo quartiere un corteo insolito, diverso da quelli più volte riproposti dalle altre realtà antagoniste perché ordinato, marziale come la ricorrenza imponeva e distaccato dalle classiche celebrazioni istituzionali dalle quali non ci sentiamo rappresentati e che definiscono semplici “ movimenti giovanili ”, formazioni di stampo chiaramente neo-fascista.
Vogliamo in questa giornata, vigilia del 25 Aprile, innanzitutto ringraziare San Lorenzo e suoi abitanti per l’ospitalità mostrataci in questi anni, non senza che si presentassero difficoltà ed incomprensioni, ma soprattutto invitare tutta la sua popolazione a rispondere ancora una volta No al fascismo, a ripercorrere le strade romane con fierezza in ricordo della Liberazione e ad essere , memore del proprio passato, la portabandiera della Resistenza Romana.
REPORT MARCIA COMMEMORATIVA 17 APRILE 2010
Nel pomeriggio di sabato, 17 aprile 2010, si è svolta la marcia commemorativa in onore dei partigiani caduti della Resistenza Romana. Per il 2° anno consecutivo, nel silenzio di via Tiburtina i ragazzi di Patria Socialista, RASH Roma e Magazzini Popolari Casalbertone hanno marciato inquadrati al suono dei tamburi in 3 file capeggiate dalle 3 bandiere simbolo dell’unità delle forze che, oggi come un tempo, si pone come presupposto fondamentale per la riscossa della compagine antagonista.
Davanti alle bandiere, quest’anno, si è alzato fiero il labaro della legione romana degli Arditi del Popolo che, in una fedele riproduzione dell’originale, ha reso omaggio a chi con audacia e disciplina respinse le scorribande delle camicie nere negli anni ‘20, tornando poi a combattere tra le file partigiane vent’anni dopo.
Le oltre 100 persone che hanno marciato sono state accompagnate fisicamente e moralmente dagli abitanti del rione che hanno sfilato in silenzio ai lati dello schieramento e fatto ascoltare dalle proprie finestre il canto simbolo della lotta partigiana.
Giunti infine nei pressi del Verano, al suono dei tamburi si è sostituito quello del ricordo e della consapevolezza di chi, dinanzi al monumento ai caduti della Resistenza Romana, ha giurato a nome di tutti i presenti che non resteremo inermi di fronte al tradimento degli ideali di libertà, giustizia ed uguaglianza che la lotta di quegli indomiti spiriti ci ha lasciato in eredità.
Tra commozione e rabbia, fiori ed alloro, il suono del Silenzio ha chiuso la commemorazione.
ONORE E GLORIA ETERNA AI CADUTI PARTIGIANI
RASH Roma, Patria Socialista, Magazzini Popolari Casalbertone
“…Presto i marosi scavalcheranno i ponti e stroncheranno le dighe sbattendoci entrambi sulle barricate. Tu combatterai per la realizzazione d’un sogno collettivo e sociale, io troverò nella battaglia il balsamo dell’immediata libertà di violenta espansione individuale. E canteremo insieme l’epico canto degli antichi Eroi. Forse nella lotta comune potremo scorgere qualche lato nuovo di questo eterno perché della Vita. La mia Negazione e la tua Fede si stringeranno nell’amplesso titanico della distruzione. Tu cadrai abbracciato al tuo utopistico sogno di redenzione collettiva e sociale ed io al crimine sacrilego della mia rinnegazione e della mia Libertà sanguinante. E forse la Morte farà splendere nelle nostre spente pupille i raggi folgoreggianti ed immortali del medesimo Sole!”
- R. Novatore
Vai alla galleria foto “Marcia Commemorativa 2010″
ROMA COMBATTENTE – Valerio Gentili
Nel 1915, la Prima Guerra Mondiale devastò l’Europa ma non servì a risolvere le contraddizioni che avevano spinto i diversi eserciti nazionali a schierarsi l’uno contro l’altro. Per una moltitudine di soldati italiani, inquadrati nei reparti di fanteria e destinati a sopportare in trincea la parte più dura e sanguinosa della battaglia, abbracciare la causa del conflitto aveva significato lottare affinché, insieme alle dinastie imperialiste, venisse sconfitto un ordine sociale ritenuto ingiusto. All’indomani della firma dei trattati di pace, quando fu chiaro che la guerra non si sarebbe mai trasformata in rivoluzione, gli uomini che avevano animato il fenomeno del combattentismo progressista insorsero e, da Roma, diedero origine alle organizzazioni a cui occorre fare riferimento per comprendere come, in Italia, ebbe origine, insieme alla resistenza al fascismo, anche il fenomeno della lotta armata: una storia scomoda che, con passione e rigore, Valerio Gentili sceglie finalmente di raccontare.
La presentazione del libro si terrà sabato 24 all’Acrobax (via della Vasca Navale 6 – Marconi) alle ore 18, nella sala adiacente alla birreria.
Interverrà l’autore Valerio Gentili assieme a Cristiano Armati (scrittore).
Alla presentazione del libro seguirà la presentazione del Festival “Liberation Fest” e un dibattito aperto a tutti, singoli e strutture, sulle ragioni dell’antifascismo oggi.
All’interno della sala saranno esposte le mostre fotografiche:
“Il primo antifascismo: gli Arditi del Popolo”
“La Resistenza sconosciuta: partigiani e ribelli nelle borgate romane”
ONORE E GLORIA ETERNA AI CADUTI PARTIGIANI
Il 18 Aprile dello scorso anno il quartiere romano di San Lorenzo è stato attraversato da una marcia di militanti antifascisti, che ha sfilato da Piazzale Tiburtino a Piazzale del Verano per commemorare i combattenti della Resistenza Romana.
Un corteo insolito, diverso dall’ordinario, perché ordinato, marziale, silenzioso così come la ricorrenza imponeva. Un corteo riuscito nell’obiettivo che i suoi promotori si erano prefissati: vedere sfilare UNITE varie anime dell’antifascismo romano in un omaggio doveroso e commosso ai martiri, agli eroi della nostra Libertà.
Un anno è passato da quel giorno e, oggi più di ieri, la vecchia cancrena fascista torna a farsi nuovamente strada spalleggiata e tutelata dalle forze governative. Siamo in un periodo meschino e difficile, fatto di revisionismo, finte verità, populismo da due soldi, un periodo in cui uomini che hanno il potere cercano, attraverso i mezzi più scorretti, di inculcare la credenza che “un caduto fascista sia eguale ad un caduto partigiano”. Attraverso scaltri stratagemmi e mezzucci burocratici, figli entrambi della stessa viltà, si prova (e in alcuni casi con successo) a cancellare le commemorazioni della Resistenza con il fine di sdoganare quelle legate al fascismo
Nel giro di pochi giorni abbiamo così assistito a commemorazioni, più o meno direttamente foraggiate da ambienti economici e politici che contano, delle divisioni Waffen SS italiane, al tentativo di derubricare dai programmi scolastici il tema della Resistenza. Tre settimane fa, l’oltraggio più infame alla Storia gagliarda e ribelle della nostra città: una commemorazione, promossa dal PDL nel cimitero di Milano, per quegli squadristi che 90 anni fa assaltarono i quartieri popolari di Roma per spianare la strada alla dittatura fascista. Allora il popolo di Roma seppe resistere eroicamente con coraggio e determinazione versando copioso il suo sangue. Quel sangue noi lo consideriamo nostro. E’ per gli Arditi del popolo, per i Partigiani, per quei proletari, che in ogni luogo e in ogni epoca, hanno dato la propria vita per i supremi ideali di Giustizia e Libertà che sabato marceremo. Per non scordare MAI il sacrificio l’onore di chi si oppose con Spirito indomito all’infame regime fascista, all’invasore nazista fino a cadere sotto il piombo dell’oppressore o ad avanzare solennemente nella liberazione della nostra città e del nostro paese.
Sabato 18 Aprile ore 15 Piazzale Tiburtino.
RASH Roma, Patria Socialista, Magazzini Popolari Casalbertone.
ONORE E GLORIA ETERNA AI CADUTI PARTIGIANI
INSORGERE RISORGERE!
STADIO DI POLIZIA
Segnaliamo la seguente iniziativa:
Presentazione del libro collettivo:
“Stadio Italia, i conflitti del calcio moderno”
Sabato 10 aprile 2010 – ore 17,00
Magazzini Popolari Casalbertone, via B. Orero 61
Ribelli? Conformisti? Utili idioti del sistema? Stadio come luogo di sublimazione del conflitto? Terreno di sperimentazione di azioni repressive? Tante sono le domande che girano intorno agli ultras, forma, secondo noi, di aggregazione giovanile come poche altre in una società sempre più fortemente individualista.
Per questo vogliamo parlarne, cercare di capire cosa accade in quel mondo che non ha una sola testa e che ha codici difficili da decifrare. Senza pretese di dare lezioni o indicare strade. E soprattutto senza paraocchi o schemi precostituiti.
Non possiamo non chiederci perchè a sinistra, questo mondo, sia stato abbandonato. Perchè, salvo rari casi, i frequentatori delle gradinate siano stati bollati come idioti che si scontrano per una sciarpa diversa. Gente da tenere lontana. Da irridere e disprezzare. Salvo poi insorgere davanti ai tentativi di infiltrazione della destra nelle curve, come se non si sapesse che per ogni vuoto lasciato, c’è sempre qualcuno pronto ad occuparlo.
Lamentarsi, a cose fatte, serve a poco. Avere l’intelligenza e l’umiltà di capire e comportarsi di conseguenza, invece, è l’unica strada che porta a qualcosa. Ed è questa la nostra strada.
Interverranno i curatori ed alcuni autori del libro.
A seguire proiezione di video e filmati sugli ultras.
Non mi uccise la morte..
7 MAGGIO 2010: FORZIAMO IL BLOCCO!
UN APPELLO ALLE FORZE DEMOCRATICHE E ANTIFASCISTE DELLA CAPITALE E D’ITALIA
Esattamente un anno fa, attraverso un infame disegno di legge l’”Ordine del Tricolore”, ambienti governativi cercavano di infliggere l’ennesimo fendente mortale alla storia repubblicana del Paese assimilando partigiani e repubblichini alla medesima visione mistificatrice e senza memoria del nostro passato.
Grazie alla mobilitazione spontanea e di massa dell’Italia antifascista l’aborrito proposito rientrava ma nei mesi successivi sistematicamente si continuava a perseguire, a più livelli, un preciso obiettivo: riscrivere, in spregio alla verità, la storia del passato per meglio controllare quella del futuro. Altrimenti non potrebbe essere in un Paese nel quale politicanti, trasformisti e avventurieri di ogni risma governano facendo e disfacendo leggi a loro piacimento e convenienza personale, sputando senza vergogna sulla Costituzione vergata col sangue di un’intera gioventù che seppe ribellarsi all’arbitrio e alla prevaricazione fatte sistema.
In questo quadro, dove a vincere sono sempre i furbetti potenti di turno, i prepotenti e gli uomini privi di etica, la Resistenza, simbolo reale e metastorico degli alti ideali di Giustizia sociale e Libertà rappresenta un precedente scomodo e ingombrante di cui sbarazzarsi frettolosamente.
Abbiamo così assistito al tentativo truffaldino di derubricare dai programmi scolastici i temi della Resistenza e della guerra di Liberazione, nella nostra città, medaglia d’oro alla Resistenza, al taglio dei fondi per le celebrazioni in onore dei caduti partigiani (Fosse Ardeatine, Quadraro). Tutto questo mentre ministri non hanno perso occasione di esaltare la “mai dimenticata X MAS”, noti imprenditori vicini al governo hanno sponsorizzato celebrazioni in ricordo delle SS italiane (vedi Nettuno), famigerati criminali neonazisti sono stati dislocati in posizioni strategiche dell’amministrazione comunale (vedi i recenti scandali comparsi sulle cronache cittadine).
Per il 7 maggio CasaPound e Blocco Studentesco, gli orgogliosi fascisti del III millennio, hanno indetto la loro piccola marcetta su Roma, una manifestazione nazionale che intende sfilare per le strade di Roma da piazza della Repubblica fino a piazza Venezia, in un evidente sussulto di nostalgia mussoliniana. In spregio al dettato costituzionale questo ennesimo tassello di una più articolata, rinnovata “mobilitazione reazionaria” si profila come particolarmente insidioso. La manifestazione, infatti, pur priva di una piattaforma rivendicativa intelligibile, reca con sè il fine strategico e oggettivo di far accreditare i fascisti che la organizzano come forza pienamente accettata e accettabile in una democrazia ferita e miope che ha perso le sue radici e le sue ali.
Un corteo di fascisti che fieramente inneggiano al traditore Mussolini (il guerrafondaio nemico dei popoli, collaborazionista dei criminali nazisti), un corteo di personaggi che puntutamente, da qualche anno a questa parte, rinverdiscono le vili gesta delle squadracce in camicia nera rendendosi responsabili in tutta Italia di vili aggressioni a studenti e studentesse (vedi i recenti fatti dell’Università di Tor Vergata). Un corteo di questo tipo sarebbe un’onta incancellabile per il cuore Libero e Generoso della nostra città.
Non possiamo tollerare che la memoria e la dignità delle migliaia di soldati, partigiani, uomini e donne che generosamente hanno sacrificato la loro vita nella lotta al nazifascismo per consegnarci una società più giusta vengano ancora una volta infangate complici l’oblio, la rassegnazione, l’indifferenza.
Intendiamo dare una risposta chiara e unitaria ai fascisti e ai loro padrini, per questo lanciamo un appello a tutte le forze dell’antifascismo romano e nazionale per bloccare sul nascere questa annunciata presenza in piazza dei nostalgici di Hitler e Mussolini.
Per questo chiediamo accoratamente alle associazioni partigiane, a quelle dei combattenti, ai movimenti, ai centri sociali, ai partiti, ai comitati di quartiere, ai singoli, ai comunisti, agli anarchici, agli antifascisti di ogni tendenza di sottoscrivere questo appello per creare insieme un ampio fronte che esiga la cancellazione del corteo.
Per adesioni, informazioni e quant’altro: forziamoilblocco@yahoo.it