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Archivio per la categoria ‘Memoria Storica’

DAX ODIA ANCORA!

6 maggio 2011 1 commento

16 Marzo 2003. Davide Cesare, meglio noto con il soprannome di Dax, uscendo da un bar di Milano assieme ad alcuni compagni del Centro Sociale O.R.So, viene brutalmente assalito da tre individui e colpito da tredici coltellate che gli causeranno la morte nel corso della notte; le forze dell’Ordine intanto aggrediranno gli amici accorsi all’ospedale San Paolo.

Maggio 2009. Dopo un vile tentativo di catalogare l’omicidio come il “degenerare di una rissa tra balordi”; arrivano le condanne ai compagni di Dax per i fatti del San Paolo, nonostante le testimonianze dei compagni presenti, dei medici e dei pazienti, le istituzioni intendono nascondere la verità sui fatti di quella notte. Le Forze dell’ordine vengono assolte, gli antifascisti condannati.
Pesanti sentenze del tribunale costringono i compagni a risarcire allo Stato decine di migliaia di euro. Questi compagni hanno, oggi, bisogno del nostro sostegno attivo.
Dax è morto per mano di fascisti perché militante antifascista.

13 Maggio 2011. Ad 8 anni di distanza da quell’infame giornata, per onorare Dax e chi come lui ha perso la vita a causa di simili atti di viltà, abbiamo il dovere di parlare ancora di quanto accaduto, di far sentire ai suoi amici, alla sua famiglia, alla figlia che non sono soli, che c’è chi difenderà la sua memoria e portare vivo il suo ricordo nel cuore.
Abbiamo il diritto e il dovere di continuare a lottare con ogni mezzo in nostro possesso contro i nuovi fascismi, contro i nostalgici di una dittatura che ha logorato il nostro ed altri Paesi, contro uno Stato che offre protezione e riparo all’estrema destra.
La lotta certo non sarà facile e priva di delusioni, visti i sempre maggiori spazi che gli vengono concessi all’interno delle città , vista la protezione fornitagli quasi quotidianamente dalle Forze dell’Ordine per tutelare sedi e occupazioni, vista la tolleranza diffusa nei confronti di simboli come croci celtiche e svastiche un tempo portatrici di morte e distruzione, ma non per questo possiamo arrenderci.
Siamo di fronte ad un nemico codardo, vigliacco, che non esce dai suoi loculi se non in branco, che non difende le idee in cui dice di credere se non a colpi di coltellate e bastonate, che non occupa spazi se non ha la sicurezza di avere subito dopo la protezione di quegli uomini in divisa che poi si vanta di insultare allo stadio.
Un nemico dal quale bisogna stare attenti a causa della sua infamità, unica arma con la quale riesce a ferire, ma del quale non bisogna avere paura.

Siamo dalla parte del giusto, siamo contro chi discrimina, contro i vecchi e i nuovi fascismi e anche quest’anno ricordiamo Dax morto perché antifascista, ucciso da chi, seppure in carcere, gode ancora del privilegio di respirare e da quella ideologia fascista che tuttora serpeggia a Roma, Milano e molte altre città.
Invitiamo le realtà romane e non a prendere parte all’iniziativa che si terrà il giorno Venerdì 13 Maggio, dalle ore 19, presso lo Strike spa, in via Partini 21, per ricordare ad 8 anni di distanza Dax.

BOBBY SANDS 1981/2011- Tiocfaidh àr là!

5 maggio 2011 1 commento

In attesa dell’iniziativa “Roma Ricorda Bobby Sands” prevista per sabato 14 maggio; oggi giovedì 5 maggio, giorno in cui trent’anni fà moriva Bobby Sands, abbiamo realizzato un murales in Via dei Volsci in suo onore.

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BUON PRIMO MAGGIO!

1 maggio 2011 Nessun commento

Il 1 Maggio giornata internazionale dei lavoratori , nasce come giornata di mobilitazione collegata alla lotta per l’introduzione per legge della giornata lavorativa di otto ore.

Otto ore di lavoro, otto di svago, otto ore per dormire’ fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento operaio e sindacale organizzato a livello internazionale.
Il 1 maggio 1866 in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti, 400mila lavoratori incrociarono le braccia. La repressione governativa e padronale fu brutale e selvaggia. Intervennero la polizia e l’esercito, decine di morti e feriti, centinaia di arrestati tra cui otto dirigenti anarchici, successivamente condannati a morte, due di questi videro poi la pena trasformata in ergastolo, uno venne trovato morto in cella, i rimanenti furono giustiziati tramite impiccagione l’11 novembre 1887.
Il ricordo dei Martiri di Chicago diventò così il simbolo della lotta per le otto ore, la scelta cadde sul 1 Maggio successivo il 1890, dove per la prima volta si tenne una manifestazione simultanea in tutto il mondo.
Nel 1891 il secondo congresso dell’Internazionale, assunse la decisione di rendere permanente la ricorrenza.
Da allora in poi , in tutto il mondo e nel nostro paese il 1 maggio si è svolto come la festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà.

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Video Marcia Commemorativa 2011

29 aprile 2011 1 commento

Quel lontano 25 aprile, Compagno non lasciare quel fucile!

25 aprile 2011 1 commento

ROMA RICORDA BOBBY SANDS

24 aprile 2011 Nessun commento

Ricorre il 5 maggio di quest’anno il 30° anniversario del martirio del patriota irlandese Bobby Sands, un Uomo che non ha esitato a gettare la sua giovane esistenza nei vorticosi avvenimenti del secolo scorso, sacrificandola ai valori eterni di Libertà, Indipendenza, Giustizia Sociale. Trent’anni fa, nel carcere-lager di Long Kesh, il giovane Bobby diede inizio ad un lungo, estenuante, poi fatale, sciopero della fame, lo seguirono altri 9 Volontari della causa Repubblicana, morirono tutti, dopo un agonia lunga mesi interi. I 10 prigionieri scelsero l’arma disperata dello sciopero per protestare contro un governo occupante, quello britannico, che non solo riempiva le galere di combattenti repubblicani ma si rifiutava, perfino, di riconoscere loro lo status di prigionieri politici, trattandoli alla stregua di criminali comuni. Questa era la democrazia della liberale Gran Bretagna, questo il modus operandi della tanto compianta Margaret Tatcher, un energumeno in gonnella, pronta a dispensare a piene mani carcere, tortura, privazioni per tutti quei nord irlandesi continuatori ed eredi della secolare lotta per l’autodeterminazione e l’indipendenza nazionale. I combattenti dell’IRA e dell’INLA lottavano contro uno Stato fantoccio (Ulster) creato degli inglesi nel 1922, e consegnato nelle mani dei fidi protestanti unionisti, discendenti dei coloni inglesi, artefici spietati di un sistema sociale iniquo, basato sull’apartheid e la discriminazione. I cattolici nord-irlandesi, infatti, erano privati di ogni diritto civile, osteggiati sul lavoro, esclusi dai servizi sociali, segregati in quartieri dormitorio, veri e propri ghetti, cittadini di serie B, senza dignità e senza speranza. Questo era il clima sociale da cui, nei primi anni ’70, prese corpo una lotta di massa, quella di tanti giovani come Bobby, decisi a spezzare le catene della schiavitù neocoloniale all’ombra della Union Jack e riunificare la loro Patria per consegnare alle generazioni future una libera Repubblica Socialista d’Irlanda.
Bobby era, allora, un ragazzo come siamo noi, oggi. Il sociologo di turno potrebbe dire: “nato e cresciuto nel posto sbagliato al momento sbagliato”, in un quartiere di periferia, da una famiglia di onesti lavoratori discriminati perché cattolici. Ma nel suo cuore non c’era spazio –come, oggi, qualche mistificatore, interessato a creare falsi e odiosi feticci, vorrebbe farci credere- per “guerre di religione”, sciovinismi o, peggio ancora, razzismo. I colori del tricolore irlandese, la bandiera sotto la quale Bobby e tanti altri hanno dato la loro vita, simboleggiano l’unione e la fratellanza del Popolo –verde, i cattolici, arancione, i protestanti- oltre ed al di fuori delle appartenenze religiose. Bobby era il classico ragazzo della porta accanto non un “superuomo” o un “eroe” piombato sulla terra da chissà dove, per questo, il suo martirio e il suo coraggio costituiscono un monito potente in grado di infiammare, ancora, i cuori e le menti di tanti giovani ribelli in Irlanda come in Europa e nel mondo intero, oltrepassando gli anni e i confini. Per questo intendiamo fare tutto quanto ci sarà possibile perché, anche a Roma, la sua figura venga onorata nel modo dovuto in occasione del trentennale. Affinché tutti ricordino, in un momento così buio per il nostro Paese, come la “politica” –questa nebulosa parola- non debba necessariamente essere un’oscena accozzaglia di papponi ben vestiti che si ingozzano con privilegi e denari ma possa ancora rappresentare quella nobile e difficile lotta per una trasformazione radicale della società, un lontano orizzonte per il quale, tanti come Bobby, hanno dato vita, sogni e speranze.

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Report Fotografico della Marcia Commemorativa

18 aprile 2011 3 commenti

YURI GAGARIN, FIGLIO DELL’OTTOBRE ROSSO!
1961 – 2011

12 aprile 2011 1 commento

da senzatregua.org

Il 12 aprile del 1961 Yuri Gagarin è il primo uomo nello spazio. Lanciata alle 9.07, ora di Mosca dal cosmodromo di Bajkonur, la navicella spaziale Vostok 1, la prima progettata per portare un uomo, compì in 88 minuti un giro dell’orbita terrestre per atterrare in URSS alle 10.20, riportando il suo pilota sano e salvo, acclamato come un eroe di tutti i popoli.
Gli occhi del mondo si rivolsero all’Unione Sovietica e alla sua storica impresa; l’occidente scommetteva in una clamorosa disfatta che avrebbe umiliato l’URSS davanti ai riflettori del mondo intero. Ma non fu così. Appena giunto in orbita Gagarin poté vedere ciò che prima nessun uomo aveva mai visto. “La Terra è bellissima, è azzurra, non ci sono confini né frontiere.”

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ONORE E GLORIA ETERNA AI CADUTI PARTIGIANI

6 aprile 2011 1 commento

Sabato 16 aprile, è ormai il terzo anno, sfileremo su via Tiburtina per portare il nostro commosso saluto al sepolcreto dei caduti della Resistenza romana.
Pochi mesi fa, ci ha lasciato la staffetta partigiana Zaccaria Verucci che, negli scorsi due anni, aveva marciato al nostro fianco aprendo simbolicamente il corteo. E’ stato un grande onore per noi poter condividere con lui quei momenti ma il tempo è impietoso e se da un lato gli ultimi partigiani rimasti se ne vanno per sempre, dall’altro, gli uomini di potere non perdono occasione per relegare la tensione etica che ha animato i resistenti nella soffitta delle lontane nostalgie. Per le caste trasformiste d’Italia la Resistenza non può che rappresentare un precedente scomodo.
Il sangue dei partigiani ha scritto, ieri, alcune delle pagine più belle e gloriose nella storia di questo Paese. Oggi, per noi, quel sangue versato deve tornare ad essere linfa vitale, solo rendendo onore quotidianamente all’esempio dei combattenti antifascisti, infatti, avremo la forza di trovare, domani, stimoli e impulsi continui nella lotta per un orizzonte futuro. Non ci rassegniamo allo schifo di chi ci governa, alle meschinità della classe politica, a chi plaude alle guerre di razzia contro altri popoli e paesi, alle prepotenze istituzionalizzate sui luoghi di lavoro e nelle scuole. Settant’anni fa la gioventù d’Italia si ribellò alla guerra e ai mercenari dell’arbitrio e del dispotismo, oggi tocca a noi! La Resistenza rappresenta le nostre radici e le nostre ali, l’esortazione più nobile a combattere per la Giustizia Sociale e la Libertà.
Nell’Italietta dei Marchionne, dei papponi ben vestiti che siedono in parlamento, dei 4 morti sul lavoro ogni santo giorno, IL SANGUE DEI VINTI, contrariamente a quanto qualche noto pennivendolo ha cercato di farci credere negli ultimi anni, E’ IL SANGUE DEI PARTIGIANI. Per loro, a chi tutto ha dato senza niente chiedere, il nostro perenne ricordo e la nostra promessa di lotta. Che il loro sacrificio non sia stato vano.

1945-2011
LA RESISTENZA CONTINUA