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Archivio per la categoria ‘Comunicati’

A CARLO, PER SEMPRE RAGAZZO

20 luglio 2011 1 commento

COMPAGNI PERDUTI e RESISTENZE DIMENTICATE

10 giugno 2011 3 commenti

Sabato 25 giugno 2011, un giorno intero di celebrazioni in via dei Volsci in occasione del 90° anno dalla fondazione, nella capitale, degli Arditi del Popolo.

I muri ricordano: la manifestazione avrà inizio, dalla mattinata, con la realizzazione di stencil e murales commemorativi della Resistenza, della lotta di Liberazione e della storia di San Lorenzo.
La storia attraverso le immagini: appena farà sera, l’iniziativa continuerà con la proiezione, in anteprima nazionale, del film documentario “Il Ribelle” di Giancarlo Bocchi, la storia dell’Ardito del Popolo Guido Picelli, l’eroe dimenticato delle barricate di Parma caduto in Spagna nella guerra contro il franchismo.

Al termine della proiezione seguirà dibattitto con il regista  e lo storico Eros Francescangeli.
Nel corso della giornata, verranno esposte mostre fotografiche sugli Arditi del Popolo, saranno, inoltre, operativi stand politico-culturali.

COMITATO “ROMA ANTIFASCISTA”

Per gli antifascisti militanti, la Resistenza al regime mussoliniano è cominciata ben prima del 8 settembre 1943, nello specifico, oltre vent’anni addietro. Di questa prima Resistenza, sul versante della memoria istituzionalizzata, poco si è detto e ancora meno si è scritto, i precedenti scomodi esercitano sempre un certo grado di timore sui custodi delle verità ufficiali e formali.
90 anni fa nascevano a Roma gli “Arditi del Popolo”, un inedito tentativo di contrapporre alla dilagante violenza dello squadrismo fascista un’efficace risposta in campo operaio. Sotto il vessillo dell’arditismo popolare si radunarono migliaia di lavoratori ed ex soldati già protagonisti, nel cosiddetto “biennio rosso”, di aspre battaglie per il diritto alla casa, contro il carovita e la disoccupazione. A Roma, si costituì, in ogni rione popolare, un battaglione di Arditi e, in particolar modo nei quartieri di san Lorenzo e del Trionfale, gli Arditi del Popolo furono protagonisti di un’efficace resistenza alla violenza invasiva delle milizie fasciste. Memorabili, in tal senso, le difese vittoriose della cintura periferica capitolina in occasione del congresso di fondazione, novembre 1921, del PNF (partito nazionale fascista), con le squadracce mussoliniane di tutta Italia costrette alla ritirata dopo aver cercato invano di espugnare, armi in pugno, i rioni sovversivi. Dinamica ripropostasi durante il congresso fascista laziale dell’aprile 1922 e, ancora, nel maggio seguente, in occasione della cerimonia funebre per Enrico Toti, quando, alla testa del popolo di San Lorenzo, gli Arditi respinsero l’assalto al quartiere di diverse migliaia di camicie nere.

Perfino nei giorni della marcia su Roma, col fascismo ormai trionfante grazie al placet regio, i rioni di San Lorenzo, Trionfale, Testaccio e Trastevere resistetter
o come una trincea insuperabile agli assalti congiunti di squadristi, guardie regie e forze di polizia.

IL FILM:
Il film “Il Ribelle” racconta l’avventura di un uomo nobile, libertario, che visse da protagonista la storia d’Italia e d’Europa del ’900. Guido Picelli, si battè senza sosta per l’affermazione della giustizia sociale in tutta l’Europa. Convinto pacifista decise di impugnare le armi per difendere gli oppressi e si oppose a ogni forma di totalitarismo.

Teorico della guerriglia, antesignano di Che Guevara, sconfisse con i suoi 400 Arditi del Popolo diecimila fascisti durante i cinque giorni della Battaglia di Parma.
Primo sostenitore in Europa dell’idea del “Fronte popolare”, autore di gesti eroici e clamorosi, sfidò il regime fascista inalberando la bandiera rossa sul palazzo del Parlamento italiano.
Sfuggì agli agguati mortali fascisti tentando di far insorgere l’Italia contro Mussolini e giunto in URSS fu emarginato e perseguitato dagli stalinisti.

Durante la Guerra di Spagna, alla testa del Battaglione Garibaldi, ottenne importanti vittorie sul fronte di Madrid. Mentre preparava un attacco contro il nemico franchista, il 5 gennaio 1937, una pallottola lo fulminò, colpendolo alle spalle, all’altezza del cuore.Attraverso documenti segreti e filmati inediti, questo film racconta, per la prima volta, la storia di un eroe scomodo, dimenticato, di un “ribelle” la cui morte è rimasta fino ad ora avvolta nel mistero.

Verso il 90° anniversario della fondazione degli Arditi del Popolo

3 giugno 2011 2 commenti

Un pò di storia in attesa dell’iniziativa sugli Arditi del Popolo del 25 giugno in via dei Volsci, a breve il programma ufficiale della giornata.

“Compagni perduti e Resistenze dimenticate”
Giugno 1921 – giugno 2011: i 90 anni degli Arditi del Popolo.

Per gli antifascisti militanti, la Resistenza al regime mussoliniano è cominciata ben prima del 8 settembre 1943, nello specifico, oltre vent’anni addietro. Di questa prima Resistenza, sul versante della memoria istituzionalizzata, poco si è detto e ancora meno si è scritto, i precedenti scomodi esercitano sempre un certo grado di timore sui custodi delle verità ufficiali e formali. In occasione del 90° anniversario dalla nascita, riproponiamo parte dello Statuto originario dell’organizzazione. La parola, dunque, agli Arditi:

“L’Associazione nazionale degli Arditi del Popolo è una Milizia Nazionale Volontaria che si propone:
- La difesa e la redenzione dei lavoratori del braccio e del pensiero.
- La difesa delle organizzazioni operaie e delle conquiste fatte dal proletariato nel campo sociale, politico ed economico, contro ogni forma di violenza e di sopraffazione, da qualunque parte essa venga.
- La lotta contro il nazionalismo fascista, prepotente e sopraffattore.
- La lotta contro il militarismo imperialista delle nazioni plutocratiche, le quali mirano al soffocamento delle nazioni più piccole e più deboli.
- L’affratellamento di tutti i lavoratori del braccio e del pensiero che siano decisi a passare dal campo delle teorie a quello dell’azione.
-L’associazione è completamente libera da ogni vincolo di dipendenza dai partiti politici e dalle organizzazioni proletarie, si propone però di mantenere i migliori rapporti con essi per il raggiungimento dei fini comuni”.

90 anni fa nascevano a Roma gli “Arditi del Popolo”, nel giugno 1921, dal seno della sezione romana dell’ANAI (Associazione Nazionale Arditi d’Italia) gli Arditi del Popolo, rappresentano un inedito tentativo di contrapporre alla dilagante violenza dello squadrismo fascista un’efficace risposta in campo operaio.
A fronte dell’incapacità dei partiti di classe di comprendere il piano nuovo, quello della violenza politica organizzata secondo un preciso criterio scientifico e militare -sul quale, a partire dalla fine del 1920, il fascismo mussoliniano traspone i tradizionali e legalitari criteri del confronto politico- ambienti del combattentismo organizzato romano (quelli più sensibili alla questione sociale spalancata in Italia da biennio rosso) si organizzano per contrastare le camice nere nella lotta di strada e per strappare ad esse la tanto propagandata egemonia sui combattenti.
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11/6 NON SERVIUM A ROMA

21 maggio 2011 1 commento

Rash Roma & Brancaleone sono lieti di presentare:
Il concerto più temuto e aspettato dell’anno…

NON SERVIUM
http://www.myspace.com/nonservium16
Unica data italiana negli ultimi 7 anni… Finalmente ufficializzata!

I Non Servium sono un gruppo Street Punk/Oi! di Móstoles (Madrid), Iniziarono a farsi conoscere alla fine degli anni ’90. Il nome deriva dalla frase latina Non Serviam (non ti servirò) tratta dalla Bibbia e detta da Satana a Dio quando fu espulso dal regno dei cieli.
Il loro stile è caratterizzato dall’essere veloce e aggressivo, un furioso Street Punk virante all’Hardcore con tratti e assoli di matrice Metal. La loro ideologia dichiaratamente antifascista e i testi strettamente politicizzati suonati con la rabbia e l’enfasi che li contraddistingue han fatto sì che diventassero una vera e propria band ‘cult’ degli Skinheads antifascisti di tutto il mondo.
I Non Servium hanno pubblicato tre album: “Orgullo Obrero”, “N.S.A. La Santa Familia” e “El Imperio Del Mal”. Vi è una leggera differenza di stile fra il primo album e gli altri che sono caratterizzati da un suono più forte e vicino all’Hardcore. Songs come “El espíritu del Oi!”, “Punks y Skins”, “Antinazis”, “Nosotros somos la Venganza” (Versión de Animales Muertos ), “Cambio de Orden” o “Lágrimas de Sangre” si può dire siano diventati dei veri e propri slogan nella scena Punk/HC mondiale.

Di spalla:
- S-MOLEST (Anti-fascist Oi! core, dalla capitale. Diversi tour estero all’attivo, una band oramai affermata nella scena. http://www.myspace.com/smolest)
- ENNECIBBI (Oi!, da Modena. Ultimo concerto ufficiale! http://www.myspace.com/ennecibbi)
- 06 SKINS (Puro Oi! dalla capitale. Presentazione del loro nuovo, primo CD.)

“…Romperemos los esquemas de esta puta sociedad!..”

INGRESSO CONCERTO: 10 € – Ore 22:00
C.S. BRANCALEONE  - Via Levanna, 11 (Montesacro) – Roma

prima presentazione del libro
BASTARDI SENZA STORIA

11 maggio 2011 Nessun commento

Bastardi-Senza-Storia-locandin

La nascita e la storia dell’antifascismo militante in Europa attraverso la vita e le gesta di uomini e organizzazioni condannati all’oblio dalla damnatio memoriae. La nascita del saluto a pugno chiuso e l’adozione del logo a tre frecce, l’opposizione armata al fascismo e al nazismo, la guerra civile in Spagna e la Resistenza. Vecchie e nuove ANTIFA in Inghilterra e Germania, i combattenti rossi e il Fronte di Ferro, gli Arditi del popolo in Italia, i Gruppi d’azione a Parigi, lo Schutzbund austriaco e le milizie di autodifesa in Belgio.
Dalle fangose trincee della prima guerra mondiale alle lucenti strade delle grandi metropoli sul finire del secolo, una vicenda scomoda che la storiografia ufficiale ha scelto di tacere.

Sabato 21 maggio presso i Magazzini Popolari Casalbertone (via Baldassarre Orero 61) dalle ore 18: presentazione del libro “Bastardi Senza Storia” insieme all’autore Valerio Gentili, a seguire dibattito, proiezione di filmati e aperitivo

DAX ODIA ANCORA!

6 maggio 2011 1 commento

16 Marzo 2003. Davide Cesare, meglio noto con il soprannome di Dax, uscendo da un bar di Milano assieme ad alcuni compagni del Centro Sociale O.R.So, viene brutalmente assalito da tre individui e colpito da tredici coltellate che gli causeranno la morte nel corso della notte; le forze dell’Ordine intanto aggrediranno gli amici accorsi all’ospedale San Paolo.

Maggio 2009. Dopo un vile tentativo di catalogare l’omicidio come il “degenerare di una rissa tra balordi”; arrivano le condanne ai compagni di Dax per i fatti del San Paolo, nonostante le testimonianze dei compagni presenti, dei medici e dei pazienti, le istituzioni intendono nascondere la verità sui fatti di quella notte. Le Forze dell’ordine vengono assolte, gli antifascisti condannati.
Pesanti sentenze del tribunale costringono i compagni a risarcire allo Stato decine di migliaia di euro. Questi compagni hanno, oggi, bisogno del nostro sostegno attivo.
Dax è morto per mano di fascisti perché militante antifascista.

13 Maggio 2011. Ad 8 anni di distanza da quell’infame giornata, per onorare Dax e chi come lui ha perso la vita a causa di simili atti di viltà, abbiamo il dovere di parlare ancora di quanto accaduto, di far sentire ai suoi amici, alla sua famiglia, alla figlia che non sono soli, che c’è chi difenderà la sua memoria e portare vivo il suo ricordo nel cuore.
Abbiamo il diritto e il dovere di continuare a lottare con ogni mezzo in nostro possesso contro i nuovi fascismi, contro i nostalgici di una dittatura che ha logorato il nostro ed altri Paesi, contro uno Stato che offre protezione e riparo all’estrema destra.
La lotta certo non sarà facile e priva di delusioni, visti i sempre maggiori spazi che gli vengono concessi all’interno delle città , vista la protezione fornitagli quasi quotidianamente dalle Forze dell’Ordine per tutelare sedi e occupazioni, vista la tolleranza diffusa nei confronti di simboli come croci celtiche e svastiche un tempo portatrici di morte e distruzione, ma non per questo possiamo arrenderci.
Siamo di fronte ad un nemico codardo, vigliacco, che non esce dai suoi loculi se non in branco, che non difende le idee in cui dice di credere se non a colpi di coltellate e bastonate, che non occupa spazi se non ha la sicurezza di avere subito dopo la protezione di quegli uomini in divisa che poi si vanta di insultare allo stadio.
Un nemico dal quale bisogna stare attenti a causa della sua infamità, unica arma con la quale riesce a ferire, ma del quale non bisogna avere paura.

Siamo dalla parte del giusto, siamo contro chi discrimina, contro i vecchi e i nuovi fascismi e anche quest’anno ricordiamo Dax morto perché antifascista, ucciso da chi, seppure in carcere, gode ancora del privilegio di respirare e da quella ideologia fascista che tuttora serpeggia a Roma, Milano e molte altre città.
Invitiamo le realtà romane e non a prendere parte all’iniziativa che si terrà il giorno Venerdì 13 Maggio, dalle ore 19, presso lo Strike spa, in via Partini 21, per ricordare ad 8 anni di distanza Dax.

BOBBY SANDS 1981/2011- Tiocfaidh àr là!

5 maggio 2011 1 commento

In attesa dell’iniziativa “Roma Ricorda Bobby Sands” prevista per sabato 14 maggio; oggi giovedì 5 maggio, giorno in cui trent’anni fà moriva Bobby Sands, abbiamo realizzato un murales in Via dei Volsci in suo onore.

bobby-sands-murales

ROMA RICORDA BOBBY SANDS

24 aprile 2011 Nessun commento

Ricorre il 5 maggio di quest’anno il 30° anniversario del martirio del patriota irlandese Bobby Sands, un Uomo che non ha esitato a gettare la sua giovane esistenza nei vorticosi avvenimenti del secolo scorso, sacrificandola ai valori eterni di Libertà, Indipendenza, Giustizia Sociale. Trent’anni fa, nel carcere-lager di Long Kesh, il giovane Bobby diede inizio ad un lungo, estenuante, poi fatale, sciopero della fame, lo seguirono altri 9 Volontari della causa Repubblicana, morirono tutti, dopo un agonia lunga mesi interi. I 10 prigionieri scelsero l’arma disperata dello sciopero per protestare contro un governo occupante, quello britannico, che non solo riempiva le galere di combattenti repubblicani ma si rifiutava, perfino, di riconoscere loro lo status di prigionieri politici, trattandoli alla stregua di criminali comuni. Questa era la democrazia della liberale Gran Bretagna, questo il modus operandi della tanto compianta Margaret Tatcher, un energumeno in gonnella, pronta a dispensare a piene mani carcere, tortura, privazioni per tutti quei nord irlandesi continuatori ed eredi della secolare lotta per l’autodeterminazione e l’indipendenza nazionale. I combattenti dell’IRA e dell’INLA lottavano contro uno Stato fantoccio (Ulster) creato degli inglesi nel 1922, e consegnato nelle mani dei fidi protestanti unionisti, discendenti dei coloni inglesi, artefici spietati di un sistema sociale iniquo, basato sull’apartheid e la discriminazione. I cattolici nord-irlandesi, infatti, erano privati di ogni diritto civile, osteggiati sul lavoro, esclusi dai servizi sociali, segregati in quartieri dormitorio, veri e propri ghetti, cittadini di serie B, senza dignità e senza speranza. Questo era il clima sociale da cui, nei primi anni ’70, prese corpo una lotta di massa, quella di tanti giovani come Bobby, decisi a spezzare le catene della schiavitù neocoloniale all’ombra della Union Jack e riunificare la loro Patria per consegnare alle generazioni future una libera Repubblica Socialista d’Irlanda.
Bobby era, allora, un ragazzo come siamo noi, oggi. Il sociologo di turno potrebbe dire: “nato e cresciuto nel posto sbagliato al momento sbagliato”, in un quartiere di periferia, da una famiglia di onesti lavoratori discriminati perché cattolici. Ma nel suo cuore non c’era spazio –come, oggi, qualche mistificatore, interessato a creare falsi e odiosi feticci, vorrebbe farci credere- per “guerre di religione”, sciovinismi o, peggio ancora, razzismo. I colori del tricolore irlandese, la bandiera sotto la quale Bobby e tanti altri hanno dato la loro vita, simboleggiano l’unione e la fratellanza del Popolo –verde, i cattolici, arancione, i protestanti- oltre ed al di fuori delle appartenenze religiose. Bobby era il classico ragazzo della porta accanto non un “superuomo” o un “eroe” piombato sulla terra da chissà dove, per questo, il suo martirio e il suo coraggio costituiscono un monito potente in grado di infiammare, ancora, i cuori e le menti di tanti giovani ribelli in Irlanda come in Europa e nel mondo intero, oltrepassando gli anni e i confini. Per questo intendiamo fare tutto quanto ci sarà possibile perché, anche a Roma, la sua figura venga onorata nel modo dovuto in occasione del trentennale. Affinché tutti ricordino, in un momento così buio per il nostro Paese, come la “politica” –questa nebulosa parola- non debba necessariamente essere un’oscena accozzaglia di papponi ben vestiti che si ingozzano con privilegi e denari ma possa ancora rappresentare quella nobile e difficile lotta per una trasformazione radicale della società, un lontano orizzonte per il quale, tanti come Bobby, hanno dato vita, sogni e speranze.

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Report Fotografico della Marcia Commemorativa

18 aprile 2011 3 commenti