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Archivio per la categoria ‘Antifascismo’

ONORE E GLORIA ETERNA AI CADUTI PARTIGIANI

6 aprile 2011 1 commento

Sabato 16 aprile, è ormai il terzo anno, sfileremo su via Tiburtina per portare il nostro commosso saluto al sepolcreto dei caduti della Resistenza romana.
Pochi mesi fa, ci ha lasciato la staffetta partigiana Zaccaria Verucci che, negli scorsi due anni, aveva marciato al nostro fianco aprendo simbolicamente il corteo. E’ stato un grande onore per noi poter condividere con lui quei momenti ma il tempo è impietoso e se da un lato gli ultimi partigiani rimasti se ne vanno per sempre, dall’altro, gli uomini di potere non perdono occasione per relegare la tensione etica che ha animato i resistenti nella soffitta delle lontane nostalgie. Per le caste trasformiste d’Italia la Resistenza non può che rappresentare un precedente scomodo.
Il sangue dei partigiani ha scritto, ieri, alcune delle pagine più belle e gloriose nella storia di questo Paese. Oggi, per noi, quel sangue versato deve tornare ad essere linfa vitale, solo rendendo onore quotidianamente all’esempio dei combattenti antifascisti, infatti, avremo la forza di trovare, domani, stimoli e impulsi continui nella lotta per un orizzonte futuro. Non ci rassegniamo allo schifo di chi ci governa, alle meschinità della classe politica, a chi plaude alle guerre di razzia contro altri popoli e paesi, alle prepotenze istituzionalizzate sui luoghi di lavoro e nelle scuole. Settant’anni fa la gioventù d’Italia si ribellò alla guerra e ai mercenari dell’arbitrio e del dispotismo, oggi tocca a noi! La Resistenza rappresenta le nostre radici e le nostre ali, l’esortazione più nobile a combattere per la Giustizia Sociale e la Libertà.
Nell’Italietta dei Marchionne, dei papponi ben vestiti che siedono in parlamento, dei 4 morti sul lavoro ogni santo giorno, IL SANGUE DEI VINTI, contrariamente a quanto qualche noto pennivendolo ha cercato di farci credere negli ultimi anni, E’ IL SANGUE DEI PARTIGIANI. Per loro, a chi tutto ha dato senza niente chiedere, il nostro perenne ricordo e la nostra promessa di lotta. Che il loro sacrificio non sia stato vano.

1945-2011
LA RESISTENZA CONTINUA

Albrecht “Ali” Hohler (Bastardi Senza Storia)

30 marzo 2011 Nessun commento

prova prova

- Un autentico “villain” e quindi un antinazista scomodo e impresentabile per la storiografia democratica: il 14 gennaio 1930, Albrecht “Ali” Hohler, ex gangster e militante della RFKB, uccise il capo delle SA berlinesi Horst Wessel vendicando i proletari di Friedrichshain. Dopo l’avvento al potere di Hitler, morì due volte, ucciso fisicamente dai nazisti e colpevolmente dimenticato dal conformismo di certo antifascismo.

Svariate insubordinazioni alla nuova linea continuarono a verificarsi tra i ranghi della Rfkb (Lega dei Combattenti Rossi di Prima Linea), tanto che diversi deputati del partito ne chiesero il definitivo scioglimento in modo da porre fine all’ormai intollerabile mancanza di disciplina di alcuni dei suoi affiliati. Per la Kpd (Partito Comunista Tedesco), l’azione paramilitare dei Combattenti rossi era divenuta un problema politico, tanto più che nel loro rispondere secondo la logica dell’occhio per occhio alle violenze naziste, le unità combattenti vicine al partito avevano finito con l’incamerare buona fetta di un singolare sottobosco metropolitano, quello delle gang giovanili, politicamente di difficile gestibilità e portatore di una conflittualità endemica ed esasperata.
Contrariamente a quanto prescritto dalla sua interpretazione ortodossa del marxismo, la Kpd per una serie di contingenze si era trovata a esercitare una certa egemonia non sul mondo delle fabbriche, suo malgrado, ma su quegli ambienti ideologicamente spuri che erano i ghetti proletari delle grandi città come Amburgo e Berlino. Qui, infatti, l’idealtipo della militanza comunista, il giovane operaio politicizzato, coesisteva gomito a gomito, con le figure asociali e antisociali della piccola criminalità e delle wilde cliquen (‘squadre selvagge’), gruppi di giovanissimi autorganizzati in bande di strada.
Quello delle gang di quartiere divenne, nella Germania del dopoguerra, un vero e proprio fenomeno sottoculturale di massa, con decine di migliaia di effettivi, che impensieriva Istituzioni locali e nazionali. Gli affiliati erano portatori di un codice etico che sovvertiva la morale comune: durezza, coraggio, difesa del proprio territorio, intolleranza all’autorità costituita, predisposizione alla violenza fisica, questi erano alcuni dei requisiti necessari per far parte di una gang. Le prove di ammissione per i neofiti, spesso prevedevano l’attacco a un gruppo individuato come nemico, il pestaggio dei componenti e la requisizione dei simboli ostentati, distintivi, toppe, fazzoletti.
La crisi economica del ’29 e gli sfaceli sociali che ne conseguirono, portarono alla politicizzazione di una fetta consistente delle gang e molti si avvicinarono alla Kpd, o meglio alle sue unità paramilitari. La disoccupazione endemica spinse la gioventù proletaria a cercare riscatto e identità attraverso l’ingresso in quelle organizzazioni che si impegnavano a combattere radicalmente contro lo stato di cose presenti.

- estratto dal libro di Valerio Gentili “Bastardi Senza Storia” in uscita aprile 2011

335 Spine nei Nostri Cuori

24 marzo 2011 Nessun commento

Una suggestiva manifestazione ha ricordato l’eccidio del 24 marzo 1944: ieri sera, più di cento persone si sono ritrovate in Largo Bompiani per un presidio commemorativo. Verso le 21 è stata accesa e lanciata in volo la prima lanterna e progressivamente le altre 334, ognuna in ricordo delle vittime dei nazisti.

L’appuntamento è stato organizzato da Rash Roma, Senza Tregua, realtà antifasciste di Roma sud, san Lorenzo e Casalbertone, per comunicare alla città che i valori dell’antifascismo non possono essere archiviati o parificati a quelli dei fascisti. Lo scorso anno, da parte di settori della destra, vi furono ripetuti tentativi di proposte di promulgare una legge che equiparasse i partigiani ai repubblichini, ma una viva opposizione ha fatto cadere nel vuoto questa insostenibile tesi.
Per Cristiano Armati, scrittore di “Cuori rossi”, è stata un’iniziativa: “Bellissima e toccante soprattutto in un momento in cui le istituzioni hanno smarrito il senso della patria vero e autentico, questo senso è rifondato dal basso da un gruppo di ragazzi che hanno inventato questo modo per celebrare i partigiani, una forma per ripartire e immaginare un’altra idea di paese”.

Fabrizio, uno dei presenti ha commentato con emozione; “In questa serata di marzo forse non tutti ricordano, ma se avessero alzato lo sguardo verso il cielo avrebbero visto volare più di 300 anime sacrificate, Noi li ricordiamo cosi. Con la fierezza di un antifascismo che è sempre vivo”.

Alcune foto dell’evento qui e qui

ONORE AI MARTIRI DELLE FOSSE ARDEATINE

19 marzo 2011 2 commenti

24 marzo 1944 l’eccidio delle Fosse Ardeatine: 335 romani sono fucilati dai nazi-fascisti, 335 romani cadono nella lotta per la Libertà.
24 marzo 2011, a 67 anni dal martirio, la loro memoria sarà infangata, ancora una volta, come accade di frequente negli ultimi anni, la nostra città si appresta a fare da ribalta per neonazisti, revisionisti di ogni specie e persecutori di partigiani. In questo caso, per l’appunto il 24 marzo, lo sponsor di questi signori sarà niente meno che l’Università Roma Tre, pronta a patrocinare un convegno-farsa sul futurismo con un manifesto sul quale campeggia in bella mostra il faccione di Benito Mussolini. Bel modo di rendere giustizia ai caduti antifascisti, ai caduti di Roma. Sia chiaro, dicendo questo non intendiamo piagnucolare per la scarsa sensibilità mostrata dalle Istituzioni (municipali e culturali) sulla questione memoria, oramai, ci abbiamo fatto il callo e non proviamo nessuna fiducia per chi ha gettato sul lastrico il museo della Liberazione di via Tasso, sabotato le commemorazioni dei rastrellamenti nazisti nei quartieri ed alle stesse Ardeatine. Ci piace, invece, che tutti sappiano che fine abbia fatto il “ribellismo” dei vari futuristi, Casapound ed amichetti assortiti pronti a gettare la maschera della sovversione per i trenta denari di Alemanno & co. Ai fa$cisti del III° milennio, ai loro protettori in doppiopetto, alla giunta comunale del clientelismo, dei Mokbel, degli Andrini, dei Lucarelli risponderemo facendo librare, il 23 sera, 335 lanterne volanti nel cielo di Roma affinché le fiamme dei caduti antifascisti illuminino a giorno la nostra città strangolata dalle trame nere, che il loro sacrificio non sia stato vano.
ROMA E’ STATA, E’, SEMPRE SARA’ ANTIFASCISTA.

<<Chi si pone per obiettivo quello di accendere i cuori degli altri con la sua fiamma interiore, costui getta una sfida al mondo dell’incomprensione, della negazione, al mondo ostile. Solo la lotta, infatti, ha un senso nella vita.>>
- Ernst Thalmann

16 Marzo 2003 / 16 Marzo 2011: DAX VIVE

18 marzo 2011 Nessun commento

Sono passati otto anni dalla notte nera di Milano: l’omicidio fascista di Dax e i pestaggi di polizia e carabinieri all’ospedale San Paolo. Ne sono passati dieci dall’omicidio di Stato di Carlo Giuliani e dalla mattanza del G8 genovese. Si muore per i coltelli e le botte dei fascisti e razzisti, si muore per la brutalità dello Stato in strada, in caserma e in carcere. Istituzioni repressive, polizia, carabinieri e guardie carcerarie uccidono, coperti da menzogne e depistaggi.
Continuiamo a ricordare Davide, insieme a Carlo e a tutti gli amici, i compagni e i fratelli uccisi da razzisti, fascisti o dallo Stato, in Italia come in Europa.

Con il sangue agli occhi e la rabbia nel cuore.
Dax odia ancora

17 MARZO 1861 – 17 MARZO 2011
Noi non festeggiamo, noi non ci omologhiamo

18 marzo 2011 Nessun commento

Ai “patrioti” dell’euro e del dollaro, agli $ciacalli d’occidente, ai banchieri e gli industriali, ai campioni del liberismo (destri o sinistri poco cambia), alle puttane della politica, a chi rabbuia l’orizzonte con nuove guerre e ha fegato e faccia tosta di chiamarle “missioni di pace”, ai politicanti del Palazzo e ai loro codazzi ossequianti, ai carnefici di disoccupati, giovani e studenti…

ITALIA, INSORGI PER RISORGERE!

gltricolore

Finché, domestica o straniera, voi avete tirannide come potete avere Patria? La Patria è la casa dell’uomo non dello schiavo. (Giuseppe Mazzini)

Per quanto mi riguarda, io non farei il più piccolo sacrificio per cambiare un ministero e per ottenere una costituzione, neppure per scacciare gli austriaci della Lombardia e riunire questa provincia al Regno di Sardegna. Per mio avviso la dominazione della Casa di Savoia e la dominazione della casa d’Austria sono precisamente la stessa cosa. Io credo pure che il regime costituzionale del Piemonte è più nocivo all’Italia di quello che lo sia la tirannia di Ferdinando II […] Io credo al socialismo… il socialismo di cui parlo può definirsi in qeste due parole: libertà e associazione. (Carlo Pisacane)

Il moto patriottico della gioventù italiana sotto la direzione di Garibaldi e Mazzini fu legittimo, utile e glorioso, non perché ha creato l’unità politica, lo stato unitario italiano -questo invece fu la sua colpa, perché non poté creare questa unità senza sacrificare le libertà e prosperità del popolo- ma perché distrusse le differenti dominazioni politiche, i differenti stati che avevano artificialmente, violentemente impedito l’unificazione sociale, popolare d’Italia. (Mikail Bakunin)

TRAME NERE SULLA CAPITALE

11 marzo 2011 Nessun commento

Il Tolkien immaginario dei fascisti italiani

10 marzo 2011 Nessun commento

mordo

Dal Blog dei Wu Ming – www.wumingfoundation.com

Ecco l’audio della serata “Tolkien l’antinazista”, tenutasi a Roma il 19 febbraio 2011 a cura della RASH Roma, con la partecipazione di Wu Ming 4 e di Roberto Arduini dell’Associazione Romana di Studi Tolkieniani.

[WM4:] La serata organizzata dalla RASH (Red and Anarchist Skin Heads) ai Magazzini Popolari Casalbertone è stata un’occasione importante. Io e Roberto Arduini abbiamo parlato per quasi due ore delle strategie d’appropriazione che nel corso degli anni la destra ha messo in atto su un autore come Tolkien.

Nonostante non siano stati due interventi sistematici, ma appunto soprattutto esemplificativi e narrativi (nel mio caso perfino un po’ “rough”), ci pare che siano riusciti a toccare i punti salienti della questione. Molto utile anche la presentazione di Valerio Gentili della RASH [tra le altre cose, autore dei libri Roma combattente, La legione romana degli Arditi del Popolo e, di imminente pubblicazione, Bastardi senza storia ], che ha spazzato via con poche efficaci frasi le polemiche che la locandina della serata e la scelta dell’argomento avevano destato da parte di alcuni.

Un’ultima nota personale: non avrei mai creduto che un giorno avrei parlato di Tolkien con alle spalle un busto di Lenin e le bandiere rosse fuori dalla porta. Anche per questo risulta ancora più significativo che tutti i presenti – a partire dagli organizzatori – abbiano tenuto a ribadire il totale disinteresse a imporre a Tolkien qualsivoglia cappello ideologico (men che meno a inserirlo nel “pantheon” della sinistra).

L’impressione è che, alla buon’ora, the times are changing…

1- Introduzione di Valerio Gentili (6:38)

2- Intervento Wu Ming 4 (49:45)
Julius Evola, le “idee senza parole” e i simboli “riposanti in se stessi”. “Anche Zorro ha la spada”. Le grinfie fasciste su Tolkien alla luce di Cultura di destra di Furio Jesi.

3- Intervento di Roberto Ardiuni (38:42)
In quest’intervento, Arduini individua ed elenca i tratti distintivi della cultura di destra e neofascista (vittimismo, sconfittismo, esclusivismo, maledettismo, culto della nicchia, fascino del proibito) e spiega come questi elementi siano all’opera nella strumentalizzazione “evoliana” di J.R.R. Tolkien.

4- Coda (6:04)
WM4 su Alemanno che cita Tolkien a cazzo di cane, con effetto di ironia involontaria. Intervento di Norbert a proposito di Éowyn e Beregond. Arduini sul modello della “donna di destra”: la valkiria casalinga (!)

N.B. I file n.2 e 3 li abbiamo ottenuti montando due diverse registrazioni della serata: una via web (la serata è stata trasmessa in streaming sulla web-radio Trapped In Society), a cui mancavano alcune parti, e una fatta in sala con un registratore, integrale ma in alcuni passaggi disturbata da rumori di sottofondo. Il file n.1 viene dalla registrazione in sala, il file n.4 dalla registrazione via web.

Una Piattaforma per la RASH ITALIA

26 febbraio 2011 3 commenti

LA RIUNIONE E’ STATA SPOSTATA PER MOTIVI LOGISTICI
per informazioni: rash-roma@insiberia.net

Plenum nazionale a Modena, sabato 12 marzo, in preparazione del Raduno di aprile 2011.
Idee, lotte, percorsi -individuali e collettivi- di ribellione cittadina a confronto.

La riunione si svolgerà nei locali del S.A.O. GUERNICA di Modena ed avrà inizio alle ore 19. A seguire, ore 23, concerto Oi! I Promotori rivolgono il loro invito di partecipazione a tutte le Avanguardie artistiche, politiche, musicali della scena, ai Cani Sciolti sparsi lungo tutto lo Stivale, ai Nemici dello “stato di cose presenti”. Per un confronto serrato ed aperto sulla necessità di estendere e rafforzare l’esperienza della RASH in ogni angolo del nostro paese.

RASH è Autorganizzazione, Antagonismo, Stile, Controcultura, Contropotere.
Troviamo insieme le Forme per coordinare al meglio quanto di buono e meritevole viene portato avanti, a livello locale, da gruppi e/o singoli. Le battaglie del futuro prossimo ci impongono Unità, insieme e con un maggiore coordinamento potremo dare più forza all’opera di radicamento territoriale, alla propaganda, all’Azione di ciascuno nel proprio territorio.

Nella riunione verranno affrontati diversi punti:
- Temi, proposte organiche e letture di documenti sulla RASH.
- Questione meeting nazionali e internazionali periodici.
- Individuazione di campagne tematiche sulle quali agire come Coordinamento, attraverso una mobilitazione unitaria.
- Calendarizzazione eventi musicali, culturali, politici.
- Vari ed eventuali.

SI RINGRAZIA IL S.A.O. GUERNICA PER L’OSPITALITA’