Saluti dalla Colombia
Pubblichiamo un filmato della seconda marcia antifascista tenutasi a Bogotà in Colombia, organizzata dalle sezioni RASH colombiane, ha visto la partecipazione di circa duemila fra membri e simpatizzanti del movimento Red & Anarchist SkinHeads.
30 ANNI DALLA STRAGE DI BOLOGNA
29 Luglio 1900 – 29 Luglio 2010 :
GLI EROI DEL POPOLO SONO IMMORTALI
A GAETANO BRESCI
CHE RACCOGLIENDO NEL SUO CUORE
LE LACRIME E L’ODIO
DELLE MADRI, DELLE SPOSE, DEI FIGLI
DEI MASSACRATI DAL REGIO PIOMBO
NELLE STRAGI DI SICILIA E DI MILANO
INSEGNO’ AI CODARDI
COME SI PUNISCONO GLI ASSASSINI DEL POPOLO
20 Luglio – CARLO VIVE!
Nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Genoa Social Forum contro il vertice dei G8, il corteo proveniente dallo stadio Carlini, viene più volte caricato dai carabinieri e polizia mentre si trova in via Tolemaide, in un percorso autorizzato, ad oltre trecento metri dal limite convenuto. Durante le cariche, giudicate da moltissimi testimoni di una violenza inaudita quanto ingiustificata, oltre ai gas lacrimogeni e ai getti d’acqua urticante, vengono sparati anche numerosi colpi di arma da fuoco.
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67 ANNI DAL BOMBARDAMENTO DI SAN LORENZO
19 LUGLIO 1943 – 19 LUGLIO 2010
Una data indimenticabile per San Lorenzo, senz’altro la più importante nella storia del quartiere.
In questa data la capitale fu attaccata dalle formazioni di bombardieri alleati. Da San Lorenzo parte il bombardamento della città: è il primo quartiere ad essere bombardato ed è quello più duramente colpito.
Una parte degli ultimi stick sganciati investe in progressione il Viale dello scalo San Lorenzo e il viale del Verano che ne costituisce il proseguimento, le due strade che costeggiano sulla destra l’area ferroviaria. Quella prima raffica tocca anche largo Talamo, via dei Liguri, via degli Enotri, via dei Piceni. Almeno otto palazzi sono centrati, su queste strade; un altro è colpito all’inizio di via Porta Labicana.
La zona coperta da polveri e fumi s’allarga sempre di più, ad ogni ondata, e inevitabilmente i grappoli di bombe finiscono fino a tre, quattro, cinquecento metri di distanza dallo scalo. Viene investito in pieno il quartiere San Lorenzo, vengono centrati il piazzale del Verano e l’adiacente piazzale San Lorenzo.
Le maggiori devastazioni sono concentrate nel triangolo formato dal piazzale Sisto V, piazzale San Lorenzo, piazza Porta Maggiore.
L’unica breve relazione ufficiale italiana sul bombardamento parla di 3.000 bombe sganciate, tra quelle di grosso, medio e piccolo calibro, di oltre 2.000 morti e 2.000 feriti.
In realtà si è accertato successivamente che i morti non furono meno di 3.000 in quel bombardamento ed i feriti tra gli 11.000 e i 12.000.
2006 – 2010 VALERIO VIVE
Ringraziamo tutti i partecipanti e gli organizzatori dell’iniziativa in memoria di Valerio Marchi; pubblichiamo una sua intervista e alcune fotografie dell’evento.
Un intervista del 2004 a Valerio Marchi – sociologo e prezioso storico dei movimenti giovanili scomparso nel 2006 – sui cambiamenti in atto all’interno del mondo del calcio e degli Ultrà in Italia. Una riflessione sulle trasformazioni avvenute nel mondo del calcio sia economiche, legate ai processi di globalizzazione, ma anche politiche e culturali. Cambiamenti che il movimento Ultras ha attraversato da protagonista (nel bene e nel male), rimodulando prima se stesso e poi il modo di essere tifosi nel ventunesimo secolo, in uno scenario segnato da contraddizioni e interrogativi tuttora attualissimi.
Vai alla galleria foto “Valerio Marchi – il tuo sapere la nostra vita”
VALERIO MARCHI: IL TUO SAPERE, LA NOSTRA VITA
“Valerio il tuo sapere è la nostra vita”. E’ la scritta che campeggia sotto al ritratto di un “vecchio” skin, sul muro al civico 41 in via dei Volsci a Roma. Il muro è quello della libreria Internazionale. Il graffito è quello dedicato a Valerio Marchi, fatto a pochi giorni dalla sua morte, nel 2006. Al suo ricordo, al suo sapere conquistato e sempre condiviso è dedicata anche: Valerio il tuo sapere la nostra vita, l’iniziativa che si svolgerà in via dei Volsci giovedi 1 e venerdi 2 luglio.
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QUANDO LA SOLIDARIETA’ DIVENTA AZIONE – Blitz al Pertini
Questa mattina alle ore 7,30 circa 40 militanti di Patria Socialista, RASH Roma e Magazzini Popolari Casalbertone hanno ‘consegnato’ simbolicamente 50 kg di zucchero al reparto penitenziario dell’ospedale Sandro Pertini, reparto in cui venne lasciato morire Stefano Cucchi il 22 ottobre scorso dopo le percosse delle guardie carcerarie.
Questo il testo del volantino distribuito durante l’azione:
In memoria di STEFANO CUCCHI, vittima della viltà e della prevaricazione
15 Ottobre 2009: Stefano Cucchi viene fermato da una pattuglia dei Carbinieri nei pressi del Parco degli Acquedotti, trovato in possesso di un modesto quantitativo di hascisch è arrestato e tradotto in caserma. Al processo per direttissima nel tribunale di piazzale Clodio, il giorno seguente, Stefano già reca sul volto i segni delle prime percosse. Dall’abisso della sezione penale dell’ospedale Pertini, dove viene trasferito, la figura di Stefano riemergerà soltanto attraverso una serie di fotografie crude e raccapriccianti: il suo volto tumefatto, gli occhi incavati, la mascella spezzata. Il suo corpo esanime, martoriato, simbolo di una violenza crudele e insensata.
Dichiarato morto la mattina del 22 Ottobre, Stefano Cucchi è diventato il simbolo dei diritti calpestati e della triste, infinita, serie di omicidi istituzionali nelle “patrie galere”.
17 Giugno 2010: Tredici persone – 3 guardie carcerarie; un funzionario, 6 medici e 3 infermieri dell’ospedale Pertini – vengono rinviati a giudizio dai Pm che si occupano dell’inchiesta sulla morte di Cucchi. Le accuse per le guardie carcerarie sono le solite: lesioni ed abuso di autorità. L’accusa per il personale sanitario è invece di aver omesso volontariamente perfino i più elementari interventi che avrebbero potuto salvare la vita al ragazzo, addirittura la somministrazione di un cucchiaino di zucchero.
E’ per queste persone che siamo qui oggi, per ciò che rappresentano nella vita quotidiana e per ciò che colpevolmente non hanno voluto fare quei maledetti giorni dell’Ottobre scorso.Nel consegnare simbolicamente 50 kg di zucchero al reparto penitenziario di questo ospedale, pretendiamo che quello che è accaduto a Stefano Cucchi non accada più.
Che mai più la prevaricazione di chi vede nella divisa che veste l’impunità al di sopra della Giustizia, possa permettersi di strappare la vita di ragazzi innocenti come Stefano.
Che mai più il personale sanitario, custode in terra della salvaguardia della vita degli uomini, si permetta di asservirsi alla barbarie istituzionale che governa e disonora il nostro Paese, venendo meno per viltà e convenienza al Giuramento che ha donato loro il camice che indossano.
“In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario…
…e a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell’arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro.”
dall’antico Giuramento di Ippocrate
PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI SIETE LO STESSO COINVOLTI
RASH Roma – Magazzini Popolari Casalbertone -Patria Socialista