REPORT MARCIA COMMEMORATIVA
Ieri pomeriggio, sabato 18 Aprile, ha avuto luogo, lungo il segmento di via Tiburtina che attraversa il quartiere di San Lorenzo da piazzale Tiburtino fino al Verano, la marcia in memoria dei combattenti della Resistenza romana. Il corteo, che ha sfilato in perfetto ordine militare, in file da tre con i labari in testa ed i tamburi a scandire la tempistica della marcia, ha ricevuto una calorosa accoglienza da parte della popolazione del quartiere. Numerosi sono, del resto, gli elementi positivi legati alla giornata di ieri: Il corteo, partito con un numero di circa settanta effettivi, si è ingrossato costantemente lungo il breve tragitto fino a raccogliere, al momento della deposizione della corona d’alloro alla stele dei caduti, alcune centinaia di persone. Di questo ringraziamo i compagni storici del rione.
Il dato tecnico relativo alla marcia è stato sorprendente, le fila tripartite hanno sfilato, senza mai scomporsi, in modo organico, marziale, imperioso come la ricorrenza imponeva. Questo grazie alla serietà e all’autodisciplina mostrate dai ragazzi della RASH, di Patria Socialista e di Casalbertone. Il tema che ha pervaso tutta la sfilata, come la Resistenza e l’antifascismo romano insegnano, e la commemorazione al Verano è stato quello dell’UNITA’ delle forze antifasciste di classe. Aspetto espresso a livello simbolico dall’apertura del corteo con le bandiere rosse e nere ed il tricolore repubblicano.
L’ultima sfilata organizzata secondo il criterio di squadre ordinate risale, nel quartiere, alla purtroppo oggi misconosciuta esperienza dei leggendari Arditi del popolo. Uno degli aspetti legati alla marcia era proprio quello di riannodare il filo rosso che lega gli Arditi ai partigiani. Continuità storica tra queste due esperienze rappresentata significativamente dalle biografie di numerose eroiche figure dell’antifascismo romano.
Crediamo sia necessario fare tesoro della lezione che ci giunge dal passato per affrontare al meglio la dura lotta che ci aspetta nel presente, rigettando con forza le pratiche settarie, gli inutili luoghi comuni del politicamente corretto, le infinite, dannose, ignobili discussioni su quale porzione di Sinistra abbia più ragione delle altre, rabbiosamente consapevoli che mentre tutto ciò accade un muro di incomprensioni ci divide dai quartieri, dal popolo, dalle borgate favorendo il revanchismo fascista.
IN ALTO I CUORI E I VESSILI – ONORE AI CADUTI ANTIFASCISTI
I PROMOTORI
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