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Archivio per la categoria ‘Antimperialismo’

REPORT MARCIA COMMEMORATIVA 17 APRILE 2010

19 aprile 2010 2 commenti

Nel pomeriggio di sabato, 17 aprile 2010, si è svolta la marcia commemorativa in onore dei partigiani caduti della Resistenza Romana. Per il 2° anno consecutivo, nel silenzio di via Tiburtina i ragazzi di Patria Socialista, RASH Roma e Magazzini Popolari Casalbertone hanno marciato inquadrati al suono dei tamburi in 3 file capeggiate dalle 3 bandiere simbolo dell’unità delle forze che, oggi come un tempo, si pone come presupposto fondamentale per la riscossa della compagine antagonista.
Davanti alle bandiere, quest’anno, si è alzato fiero il labaro della legione romana degli Arditi del Popolo che, in una fedele riproduzione dell’originale, ha reso omaggio a chi con audacia e disciplina respinse le scorribande delle camicie nere negli anni ‘20, tornando poi a combattere tra le file partigiane vent’anni dopo.
Le oltre 100 persone che hanno marciato sono state accompagnate fisicamente e moralmente dagli abitanti del rione che hanno sfilato in silenzio ai lati dello schieramento e fatto ascoltare dalle proprie finestre il canto simbolo della lotta partigiana.
Giunti infine nei pressi del Verano, al suono dei tamburi si è sostituito quello del ricordo e della consapevolezza di chi, dinanzi al monumento ai caduti della Resistenza Romana, ha giurato a nome di tutti i presenti che non resteremo inermi di fronte al tradimento degli ideali di libertà, giustizia ed uguaglianza che la lotta di quegli indomiti spiriti ci ha lasciato in eredità.
Tra commozione e rabbia, fiori ed alloro, il suono del Silenzio ha chiuso la commemorazione.

ONORE E GLORIA ETERNA AI CADUTI PARTIGIANI
RASH Roma, Patria Socialista, Magazzini Popolari Casalbertone

“…Presto i marosi scavalcheranno i ponti e stroncheranno le dighe sbattendoci entrambi sulle barricate. Tu combatterai per la realizzazione d’un sogno collettivo e sociale, io troverò nella battaglia il balsamo dell’immediata libertà di violenta espansione individuale. E canteremo insieme l’epico canto degli antichi Eroi. Forse nella lotta comune potremo scorgere qualche lato nuovo di questo eterno perché della Vita. La mia Negazione e la tua Fede si stringeranno nell’amplesso titanico della distruzione. Tu cadrai abbracciato al tuo utopistico sogno di redenzione collettiva e sociale ed io al crimine sacrilego della mia rinnegazione e della mia Libertà sanguinante. E forse la Morte farà splendere nelle nostre spente pupille i raggi folgoreggianti ed immortali del medesimo Sole!”

- R. Novatore


Vai alla galleria foto “Marcia Commemorativa 2010″

ONORE E GLORIA ETERNA AI CADUTI PARTIGIANI

13 aprile 2010 Nessun commento

Il 18 Aprile dello scorso anno il quartiere romano di San Lorenzo è stato attraversato da una marcia di militanti antifascisti, che ha sfilato da Piazzale Tiburtino a Piazzale del Verano per commemorare i combattenti della Resistenza Romana.
Un corteo insolito, diverso dall’ordinario, perché ordinato, marziale, silenzioso così come la ricorrenza imponeva. Un corteo riuscito nell’obiettivo che i suoi promotori si erano prefissati: vedere sfilare UNITE varie anime dell’antifascismo romano in un omaggio doveroso e commosso ai martiri, agli eroi della nostra Libertà.
Un anno è passato da quel giorno e, oggi più di ieri, la vecchia cancrena fascista torna a farsi nuovamente strada spalleggiata e tutelata dalle forze governative. Siamo in un periodo meschino e difficile, fatto di revisionismo, finte verità, populismo da due soldi, un periodo in cui uomini che hanno il potere cercano, attraverso i mezzi più scorretti, di inculcare la credenza che “un caduto fascista sia eguale ad un caduto partigiano”. Attraverso scaltri stratagemmi e mezzucci burocratici, figli entrambi della stessa viltà, si prova (e in alcuni casi con successo) a cancellare le commemorazioni della Resistenza con il fine di sdoganare quelle legate al fascismo
Nel giro di pochi giorni abbiamo così assistito a commemorazioni, più o meno direttamente foraggiate da ambienti economici e politici che contano, delle divisioni Waffen SS italiane, al tentativo di derubricare dai programmi scolastici il tema della Resistenza. Tre settimane fa, l’oltraggio più infame alla Storia gagliarda e ribelle della nostra città: una commemorazione, promossa dal PDL nel cimitero di Milano, per quegli squadristi che 90 anni fa assaltarono i quartieri popolari di Roma per spianare la strada alla dittatura fascista. Allora il popolo di Roma seppe resistere eroicamente con coraggio e determinazione versando copioso il suo sangue. Quel sangue noi lo consideriamo nostro. E’ per gli Arditi del popolo, per i Partigiani, per quei proletari, che in ogni luogo e in ogni epoca, hanno dato la propria vita per i supremi ideali di Giustizia e Libertà che sabato marceremo. Per non scordare MAI il sacrificio l’onore di chi si oppose con Spirito indomito all’infame regime fascista, all’invasore nazista fino a cadere sotto il piombo dell’oppressore o ad avanzare solennemente nella liberazione della nostra città e del nostro paese.

Sabato 18 Aprile ore 15 Piazzale Tiburtino.
RASH Roma, Patria Socialista, Magazzini Popolari Casalbertone.

ONORE E GLORIA ETERNA AI CADUTI PARTIGIANI
INSORGERE RISORGERE!

FOIBE: LA VERITA’

10 febbraio 2010 Nessun commento

Lunedì 15 febbraio 2010 - ore 16.00   
Aula A del Dipartimento di Storia contemporanea – Facoltà di Lettere e Filosofia
Università “La Sapienza” - Roma

Fare chiarezza su quanto è accaduto in Istria durante la 2° Guerra mondiale;
Capire perché un circoscritto episodio storico viene strumentalizzato dalla politica di palazzo al fine di arrivare ad un’impossibile pacificazione;
Ragionare su come le foibe diventano un fenomeno mediatico utile per fomentare vecchi odi nazionalistici;
RICORDARE GLI ANTIFASCISTI ITALIANI E SLAVI MORTI PER LA LIBERTA’.

Interverranno:

Alessandra Kersevan – Ricercatrice storica esperta di storia istriana

Sandi Volk – Ricercatore storico della Biblioteca Nazionale Slovena e degli studi di Trieste

Valerio Gentili – Scrittore

UN VIAGGIO ATTRAVERSO LA PALUDE MALEODORANTE DELLA “MEMORIA CONDIVISA”: LA FOIBOMANIA

8 febbraio 2010 Nessun commento

foibomania

La storiografia moderna si è riempita di pidocchi revisionisti che pretendono di cambiare gli accaduti, la memoria, la toponomastica, i libri di testo […] “I morti –diceva Pavese- sono tutti uguali, partigiani e repubblichini” tutti travolti dal fato. Ma non erano uguali le loro storie, le loro idee. La pietà è una cosa che fa parte del sentimento umano, solidale ma la pietà per le idee non ha senso, non si può avere pietà per le idee barbare, assassine, non si può revisionare l’orrore, si può al massimo dimenticarlo.

Giorgio Bocca.

Cosa ha spinto, negli ultimi anni, una certa area politica a strumentalizzare un avvenimento di secondo piano, il cosiddetto eccidio delle foibe, sezionandolo accuratamente dal contesto storico d’appartenenza, gonfiandone fino all’inverosimile la portata, sovrapponendolo artatamente, in sede di elaborazione storiografica, ad avvenimenti successivi di ben più grande portata?
Non è sicuramente estranea a questa Operazione l’ossessione che, da oltre 15 anni, la Destra (più o meno fascista) manifesta nervosamente: giungere alla tanto agognata pacificazione nazionale (fascismo/antifascismo) su basi paritetiche.
Prosegui la lettura…

Estudio, Trabajo y Fusil!

12 gennaio 2010 Nessun commento

Sabato 16 gennaio, in via dei volsci 26 alle ore 18:00, si terrà l’iniziativa promossa dalla Rash Roma: “Cuba e America Latina: quali prospettive per il socialismo e la lotta antimperialista”, quest’iniziativa ha come obiettivo principale quello di analizzare politicamente e socialmente ciò che sta accadendo oggi in America latina e il ruolo di una Cuba che festeggia proprio in questi giorni il 51°anniversario della gloriosa rivoluzione socialista portata alla vittoria da punti di riferimento globali della lotta rivoluzionaria e antimperialista quali Che Guevara e Fidel Castro, il cui pensiero e pratica politica sono stati citati recentemente come linee guida anche dal presidente della repubblica bolivariana del venezuela Ugo Chavez nel manifesto programmatico della neonata 5°Internazionale da lui fondata e sostenuta che tante speranze sta dando ai lavoratori e ai rivoluzionari di tutto il mondo.
Ci sembra necessario inoltre informare, fuori dai media di regime, chiunque sia interessato a venire all’iniziativa, degli sviluppi in atto in Honduras e il significato strategico dell’ALBA, e in generale dalla politica di ingerenza dell’imperialismo Usa, tutt’altro che mutata nonostante le promesse verbali dell’amministrazione Obama, su Cuba e in tutto il continente rivolgendo particolare attenzione alla vicenda di Guantanamo e dei Cinque, fino ad arrivare al servilismo di Uribe in Colombia o i tentativi di assassinio del presidente boliviano Evo Morales.

La Rivoluzione Bolivariana nel XXI Secolo

3 gennaio 2010 Nessun commento

chavez

Incontro e dibattito sulla Rivoluzione bolivariana e sul nuovo vincente socialismo del Venezuela di Chavez

Sabato 23 gennaio 2010, ore 17,00
Magazzini Popolari Casalbertone, via B. Orero 61

Quasi due secoli fa il generale venezuelano Simon Bolivar combatté per emancipare l’America latina dal giogo colonialista. Sotto il vessillo nero della pirateria, un teschio con le tibie incrociate e la scritta, rossa “Libertà o Morte”, che il Libertador portava con se nelle sue numerose campagne di Liberazione, si radunarono a migliaia gli oppressi e i popoli del Venezuela, del Perù, della Colombia, dell’Ecuador, di Panama. OGGI, i colori rossoneri tornano a sventolare, vincenti, nel Nicaragua sandinista, in Uruguay, nel Salvador mentre la Rivoluzione bolivariana riaccende le speranze di riscatto di tutti i popoli latinoamericani, fornendo nel contempo all’umanità intera un esempio di dignità e Resistenza al pensiero unico, allo sfruttamento capitalista, all’imperialismo.

Studiando il caso del Venezuela del colonnello Hugo Chavez, avanguardia insieme al suo popolo nella lotta per il socialismo, analizzeremo la storia, i contenuti e le aspettative del processo rivoluzionario del XXI secolo.

Interverranno:
Jose Luis Berroteran Acosta – ambasciatore venezuelano in Italia
Fabio Nobile – segretario PdCI Roma

Promuove: Patria Socialista

978 Morti…

7 dicembre 2009 Nessun commento

Spinti dalla propria coscienza, la notte fra il 6 e il 7 dicembre una ventina di militanti della RASH Roma hanno compiuto due azioni dimostrative per attirare l’attenzione pubblica sul dramma delle morti sul lavoro.

La prima al Colosseo, nel cuore di Roma, dove è stato esposto uno striscione assieme a delle croci bianche con degli elmetti da operaio sopra i quali sono stati scritti i nomi di alcune delle tragedie più grandi che hanno colpito il popolo lavoratore negli ultimi anni (come ad esempio Enel Civitavecchia, Porto di Genova o Thyssenkrupp Torino 6 dicembre 2007, di cui ieri ricorreva il secondo anniversario). La seconda azione è stata al parco Ildefonso Shuster, a San Paolo, davanti al monumento ai caduti di Nassirya: sono state messe altre croci e lasciati ancora dei caschetti e un altro striscione, con l’intento di far riflettere su quante energie e quanta attenzione venga data a dei “ragazzi” pagati dallo Stato per impegnarsi nelle guerre imperialiste in giro per il mondo, a difendere gli interessi di quei soliti pochi che detengono i mezzi di produzione, che ricoprono (che se ne rendano conto o no) il ruolo di mercenari, utilizzati per sottomettere altri popoli; mentre ai lavoratori, agli operai, ai braccianti morti sul posto di lavoro non viene data nemmeno una briciola di attenzione in confronto.

1328: milletrecentoventotto morti ogni anno. E’ la media dei caduti sul lavoro tra il 2003 e il 2005: poco meno di 4,5 morti al giorno. Nel 2006, 1280 ‘morti bianche’. Per il 2007 il contatore si è fermato ben oltre i mille morti. Il dato finale per il 2009, che avremo fra qualche mese, non sarà diverso dagli anni precedenti.
Questo succede in Italia, uno dei paesi più ricchi al mondo. A considerare solo la faccia emersa della tragedia, i dati ufficiali.

In Italia ogni giorno muoiono più di 3 persone sul posto di lavoro.

Si legge talvolta qualche trafiletto su qualche giornale, e purtroppo ci si abitua facilmente a questa triste statistica.
Ma questa non è solo una statistica. Questa è realtà tangibile, questo è un urlo disperato che viene dalla voce dei lavoratori:

OGNI GIORNO IN ITALIA MUOIONO PIU’ DI 3 PERSONE SUL POSTO DI LAVORO!

Per i media questi numeri non fanno notizia, per noi sì.
Stia quindi bene attento chi ogni giorno infanga il nome della classe lavoratrice, si guardi a lungo allo specchio colui che ignora questi dati.
I lavoratori sono sfiniti dalla guerra costante che vivono sulla loro pelle giorno per giorno sul posto di lavoro, sono sfiancati dal costante pericolo che corrono per guadagnarsi da vivere.
Che questi dati allarmanti fungano da monito a chi ogni giorno specula sulla pelle dei proletari.

Basta bugie, basta inganni. La vera guerra è qui,
a casa nostra,
ora.

GLI ANGELI NON SIETE VOI SOLDATI DELLO STATO,
MA CHI OGNI GIORNO MUORE PER IL PROLETARIATO.


Vai alla galleria foto “Azione Dimostrativa sulle Morti Bianche”

Prossime Iniziative:

20 novembre 2009 Nessun commento

qui_belfast

Qui Belfast è una raccolta di articoli, pubblicati nel corso di vent’anni, con cui Silvia Calamati, oggi collaboratrice di RAI News 24, cerca di aprire ancora una volta una breccia nel muro di omertà e connivenze costruito attorno al conflitto nord-irlandese: una censura il cui prezzo più alto è stato pagato da migliaia di cittadini innocenti. Girando in lungo e in largo le sei contee nord-irlandesi la giornalista ha raccolto le voci di gente comune, ma anche di personalità di spicco del mondo politico e culturale e religioso. Ha inoltre seguito il difficile processo politico che ha portato, dagli inizi degli anni Ottanta, alla firma dello storico “Accordo del venerdì santo” dell’aprile 1998. Nonostante tale accordo non si è ancora giunti a una “pace con giustizia” in Irlanda del Nord. Oggi il tentativo di far affievolire in tempi brevissimi una memoria storica di un conflitto in cui Londra ha avuto pesantissime responsabilità si scontra con il pressante bisogno di portare alla luce la verità su quel che è accaduto, così come richiesto dai familiari delle vittime, dai più prestigiosi organismi internazionali per i diritti umani e da giornalisti indipendenti (come Brian Feeney, del quotidiano The Irish News di Belfast, o Roy Greenslade, del londinese The Guardian), i cui articoli sono riportati in questo libro.


spartaro

Berluscoiti
Quando, nel 1994, Silvio Berlusconi annunciò alla nazione la sua volontà di «scendere in campo» per strappare l’Italia a un non meglio precisato complotto partitocratico, il fondatore del potente gruppo Mediaset, nonché padrone indiscusso della televisione, ottenne un immediato consenso presentando se stesso come uomo lontano dal «chiacchiericcio della politica» ma sempre pronto a «rimboccarsi le maniche» per regalare al Paese la stessa (seppur poco trasparente) fortuna che aveva arriso alle sue innumerevoli aziende e alla sua squadra di calcio. Erano, questi, i tempi di «un milione di posti di lavoro» promessi agli elettori, conquistati dal «contratto con gli italiani» che il futuro Presidente del Consiglio avrebbe sottoscritto negli studi televisivi nel nome della «politica del fare». Da quel momento in poi, Silvio Berlusconi ha presieduto ben tre Governi ma, mentre l’Italia è sprofondata nella più grave crisi economica dell’ultimo mezzo secolo, regalando a tutto il mondo – grazie alle figure del suo leader – l’immagine di un popolo di pagliacci e veline, anche la tanto sbandierata praticità del Cavaliere ha finito per mostrare il suo vero volto. È stato così che Silvio Berlusconi, più che per «la politica del fare», è divenuto noto per «la politica del farsele», inaugurando una nuova stagione di scandali sessuali capaci di travolgere giornalisti, ministri e showgirl in una girandola di episodi esilaranti e disgustosi al tempo stesso. Gli stessi episodi che, con la consueta cattiveria, la matita di Alessio Spataro mette nero su bianco spiando i «berlus-coiti» del re di Arcore. Un premier «affamato», sì. Ma non solo di potere!

La Ministronza
Il fumetto satirico dedicato a Giorgia “Mecojoni” Meloni, la Ministronza del governo Berlusca, che fa indignare tutti i parrucconi della politica italiana e ridere tutti i lettori di satira!
Esilarante e dissacrante, nato da un blog, da uno dei migliori fumettisti satirici della nuova generazione.

“Vignette di scarso valore e intrise del più banale maschilismo da caserma” (Gianfranco Fini)
“E’ indecente e volgarissimo” (Stefania Prestigiacomo)
“L’ennesimo picco di volgarità che ha come bersaglio una donna” (Mara Carfagna)
“Fosse stata la Bindi, sarebbe successo il finimondo” (Il Secolo d’Italia)
“Volgare maschilismo che offende tutte le donne” (Rosi Bindi)
“Aspettiamo un fiume di dichiarazioni in difesa soprattutto della donna e della rappresentante delle istituzioni da parte di tutti coloro che in altre occasioni hanno gridato allo scandalo per affermazioni di gran lunga meno offensive” (Maurizio Gasparri)

L’AUTORE:
Alessio Spataro (Catania, 1977) è uno dei protagonisti della scena satirica italiana. Le sue vignette compaiono regolarmente sulle pagine di «Internazionale», «Carta», «il Manifesto» e «Liberazione».
Sito: www.pazzia.org.

ASSALTO AL CIELO

1 novembre 2009 Nessun commento

rivoluzione_09

Sabato 7 novembre 2009:

ore 17,00 – Sally Brown, via degli Etruschi 3a:
Dibattito con la partecipazione di Carlo Fredduzzi (giornalista esperto di storia sovietica). A seguire aperitivo russo
ore 22,00 – Spazio Sociale 26, via dei Volsci 26:
Festeggiamenti.

Sul finire di ottobre di quasi un secolo fa pattuglie d’avanguardia di soldati e operai, a Mosca e Pietrogrado, davano l’assalto ai cadenti fortilizi del vecchio ordine, postzarista e neodemocratico, liberando verso l’alto le energie giovani e creative della parte più avanzata della società. Armato di fede e volontà l’esercito di popolo (comunisti, anarchici, socialisti) cambiavano per sempre il corso della storia, infondendo coraggio e determinazione alla lotta degli oppressi e dei lavoratori in ogni parte del mondo.

Senza voler tessere lodi acritiche di un uomo o di un partito, senza fini agiografici fuori tempo massimo, ma con pervicace spirito critico e autocritico che si misuri coi limiti storici dell’utopia, intendiamo affrontare ciò che resta in una società che sembra essere la negazione ontologica dell’ardimento e della volontà, di quel meraviglioso spirito rivoluzionario.

RASH Roma e Patria Socialista