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Archivio per la categoria ‘Antimperialismo’

Una Piattaforma per la RASH ITALIA

26 febbraio 2011 3 commenti

LA RIUNIONE E’ STATA SPOSTATA PER MOTIVI LOGISTICI
per informazioni: rash-roma@insiberia.net

Plenum nazionale a Modena, sabato 12 marzo, in preparazione del Raduno di aprile 2011.
Idee, lotte, percorsi -individuali e collettivi- di ribellione cittadina a confronto.

La riunione si svolgerà nei locali del S.A.O. GUERNICA di Modena ed avrà inizio alle ore 19. A seguire, ore 23, concerto Oi! I Promotori rivolgono il loro invito di partecipazione a tutte le Avanguardie artistiche, politiche, musicali della scena, ai Cani Sciolti sparsi lungo tutto lo Stivale, ai Nemici dello “stato di cose presenti”. Per un confronto serrato ed aperto sulla necessità di estendere e rafforzare l’esperienza della RASH in ogni angolo del nostro paese.

RASH è Autorganizzazione, Antagonismo, Stile, Controcultura, Contropotere.
Troviamo insieme le Forme per coordinare al meglio quanto di buono e meritevole viene portato avanti, a livello locale, da gruppi e/o singoli. Le battaglie del futuro prossimo ci impongono Unità, insieme e con un maggiore coordinamento potremo dare più forza all’opera di radicamento territoriale, alla propaganda, all’Azione di ciascuno nel proprio territorio.

Nella riunione verranno affrontati diversi punti:
- Temi, proposte organiche e letture di documenti sulla RASH.
- Questione meeting nazionali e internazionali periodici.
- Individuazione di campagne tematiche sulle quali agire come Coordinamento, attraverso una mobilitazione unitaria.
- Calendarizzazione eventi musicali, culturali, politici.
- Vari ed eventuali.

SI RINGRAZIA IL S.A.O. GUERNICA PER L’OSPITALITA’

LE RADICI E LE ALI

20 febbraio 2011 1 commento

La commovente, intensa, esemplare vita di Zaccaria Verucci, soldato della classe operaia. Le poche righe che seguono spiegano molto più di 100 manuali di storia… parlano al cuore e alla mente una lingua che non ammette defezioni o rinunce.

<<Chi si pone per obiettivo quello di accendere i cuori degli altri con la sua fiamma interiore, costui getta una sfida al mondo dell’incomprensione, della negazione, al mondo ostile. Solo la lotta, infatti, ha un senso nella vita.>>
- Ernst Thalmann

Mi chiamo Zaccaria Verucci, sono nato il 29 agosto 1929 a Norcia, in provincia di Perugia.

Nel 1924 un fratello di mia madre fu ucciso a 16 anni in seguito ad un diverbio con un fascista ed alle percosse che subì successivamente. Il suo nome era Zaccaria; per questo motivo mio padre e mia madre vollero ricordarlo dandomi lo stesso nome quando nacqui.

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DA CAVOUR A MARCHIONNE 150 ANNI DI NODI IRRISOLTI

17 febbraio 2011 Nessun commento

Poche settimane ancora ed entreremo nel vivo delle commemorazioni per il 150° dell’unità d’Italia già da qualche giorno, tuttavia, la classe politica di governo si sta scannando sull’opportunità di ridare lustro a questo oscuro e liso feticcio.
Sinceramente risulta difficile comprendere cosa ci sia da festeggiare, il paese è allo sbando, la politica ridotta a un guerra, all’ultimo sangue, tra clan per il mantenimento delle proprie posizioni di potere, altro che Risorgimento qui ci sarebbe da fare festa per il ritorno dell’ancien regime! Ancora più arduo risulta da capire che cosa abbia da lamentarsi quella parte di classe dirigente nordista –quella Lega tanto “per bene”- che fa finta di pagare le tasse e sgobbare duro per sé e per gli altri.
In fondo, la storia di questo paese, nell’ultimo secolo e mezzo, ha preso esattamente la piega auspicata dagli illustri politicanti anticipatori del “celodurismo” leghista: se il nord è ricco e produttivo e il sud povero e parassitario lo si deve proprio alla classe di governo, tutta nordista, che, all’indomani dell’unità, ha governato con pugno di ferro la nazione considerando il mezzogiorno alla stregua di una colonia africana da colonizzare e i suoi abitanti come una razza inferiore di briganti e subumani. Chi conosce la storia sa bene come gli impianti produttivi e industriali della Campania, per fare un esempio, siano stati sacrificati sull’altare del liberismo e di una supposta, maggiore competitività nel mercato europeo e mondiale, eh già, il mito della globalizzazione esercitava il suo fascino perverso sulle menti dei nostri governanti perfino un secolo fa’. Si tratti di un fine statista vintage come Cavour o di un moderno maneggione pop come Marchionne, che oggi fa lo stesso con la FIAT e, per giunta, si prende tanto di pacche sulle spalle dai politici di destra e sinistra, in questo paese, il liberismo ha prodotto solo sfaceli e drammi sociali.
Ma oggi il liberismo è il Verbo, l’unica via percorribile e nessun partito sembra avere il fegato di contrastarne in campo aperto le nefaste mattanze sociali. I distinguo trasversali agli schieramenti della politica di Palazzo, riguardo al tema festeggiamenti del 150°, sembrano, rispetto alla situazione che stiamo vivendo e subendo come popolo, qualcosa di trascurabile.

Resta l’amarezza e la rabbia nel sapere in anticipo che, dato l’anniversario a cifra tonda, quest’anno più che mai, alcune figure chiave della nostra storia passata verranno utilizzate strumentalmente e senza pietà, per la memoria loro e quella altrui, in veste di “padri nobili” di questa nostra bella repubblica caduta in mano a puttane e papponi professionisti della politica.
Non potranno nemmeno reagire i vari Mazzini, Pisacane e Garibaldi d’Italia ormai ridotti a statue arrugginite, santini innocui buoni solo per le noiose cerimonie di Stato. A noi, allora, piace invece ricordare che Garibaldi è stato un pirata e un nemico delle polizie di mezzo mondo, Mazzini un sovversivo che ha passato buona parte della sua vita in prigione o nella clandestinità, Pisacane un disertore per amore, perseguitato per mezza Europa dal governo napoletano.

Si chiamasse Anarchia, Repubblica o Socialismo, questi personaggi hanno lottato, scarificando la loro intera esistenza, per un’idea di Giustizia Sociale. Sono uomini come questi i nostri Antieroi preferiti, padri di una Patria che non sarà mai la vostra. Non c’è peggior insulto alla loro memoria dello schifo di chi ci governa.

Io più non aggiungo che una parola: se non riesco disprezzo profondamente l’uomo ignobile e volgare che mi condannerà: se riesco apprezzerò assai poco i suoi applausi. Ogni mia ricompensa io la troverò nel fondo della mia coscienza e nell’animo di questi cari e generosi amici, che mi hanno recato il loro concorso e diviso i battiti del mio cuore e le mie speranze: che se il nostro sacrificio non apporta alcun bene all’Italia, sarà almeno una gloria per essa l’aver prodotto dei figli che vollero immolarsi al suo avvenire.

- Carlo Pisacane

IN MEMORIA DI ROBERTO “PATATA” MASSI

15 febbraio 2011 Nessun commento

patata2011

I MORTI SONO ANCORA VIVI E CI ORDINANO DI COMBATTERE!

E’ MORTO UN PARTIGIANO, NE NASCONO ALTRI 100!

10 febbraio 2011 Nessun commento

ciao_zac
E’ figlia della Resistenza l’Unità d’Italia, la riconquista è costata il sacrificio di migliaia di vite, migliaia di giovani si sono immolati per una idea di unità di “paese e di popolo”. C’erano in quelle speranze: la linfa e la forza che sono diventate il motore della ricostruzione e della rinascita dell’Italia. E per questo che, oggi, dobbiamo insieme fare un grande sforzo per continuare ad essere uomini e donne liberi in un paese democratico unito, un bene irrinunciabile per il presente ed il futuro della nostra Italia.

L’unità antifascista è stata protagonista dalla stagione della Resistenza sino alla conquista della Costituzione, della Repubblica e della democrazia.

L’esempio, il patrimonio storico ereditato e la testimonianza devono essere, ancora oggi per tutti i democratici, per le nuove generazioni, un stimolo costante e concreto, proprio adesso che servono coraggio, saggezza e onestà, per traghettare l’Italia verso un futuro “di unità e di comprensione dei popoli”, rifuggendo da ogni divisione, da ogni egoismo degli agi.

In questo momento difficile servono fiducia e solidarietà per una rinnovata unità, anche per salvaguardare e attuare la Costituzione.

E’ naturale che nell’Associazione, oggi, si riduce la presenza dei “partigiani” e degli uomini e delle donne della Resistenza. Contemporaneamente crescono gli antifascisti che non hanno vissuto direttamente la Resistenza. E’una grande responsabilità continuare a testimoniare il sacrificio e la storia – quando coloro che hanno vissuto sulla propria pelle la tragedia della guerra, – per motivi anagrafici – non ci saranno più, resterà sulle “vostre spalle” la responsabilità di tener fede ai valori e al pensiero degli uomini che hanno fatto l’Italia. Cercate di conservarne viva la memoria, fiero sia il ricordo …perché continueranno, proveranno ancora ad infangare gli eroi della resistenza, il pensiero e l’azione dei partigiani! …proveranno a cambiare le nostre leggi! …proveranno a cambiare la storia! Quando non ci saremo più – noi testimoni dei fatti – avrete la responsabilità di difendere la nostra memoria e le nostre azioni… vi auguro di continuare a farcela, come è già successo nei momenti più dolorosi e difficili … anche se, per una serie di ragioni – che oggi tutti chiamano storia – a qualcuno di noi, giovani degli anni quaranta, “resistere e testimoniare” ci è toccato difenderli con il sangue e con il sacrificio di migliaia di morti! …se racconteranno altre storie, se tenteranno di manipolare i fatti… non permettetelo ora sarete voi i “testimoni” di una storia e di una speranza che – i vostri padri e i vostri nonni – hanno chiamato Italia.

Sarete testimoni della Resistenza, testimoni dell’Associazione Nazionale Partigiani, l’orgoglio e la libertà portateli col cuore, nelle famiglie, nel mondo dell’associazionismo antifascista, nel mondo del lavoro, del sindacato e di tutte le Associazioni Democratiche italiane! A me Zaccaria Verucci, partigiano, questa grande forza e questo immenso credo, me le hanno dati i miei compagni caduti in guerra, nelle azioni dei gruppi partigiani o durante gli anni che abbiamo passato insieme dopo la guerra. Per tenerne viva la memoria, spero che un posto per loro, possa continuare ad essere ancora anche nel vostro cuore!

- Zaccaria Verucci


Vai alla galleria foto “Ciao Zac!”

TOLKIEN L’ANTINAZISTA

8 febbraio 2011 1 commento

Tolkien_internet

Tolkien era stato tra quei filologi che avevano liberato dalle scorie del tempo lo spirito eroico nordico come genuino elemento poetico espresso dall’antica letteratura scandinava e anglosassone. Ma aveva anche visto quella riscoperta venire accolta da forze determinate a fondare un nuovo germanesimo, pronte a metterla al servizio di un ideale abominevole. L’idiosincrasia di Tolkien per i nazisti non nasceva infatti soltanto dalla sua evidente avversione nei confronti del razzismo, del militarismo e del totalitarismo, ma aveva anche un movente più intimo, espresso a chiare lettere in uno scritto privato dei primi anni Quaranta:

«Comunque in questa guerra io ho un bruciante risentimento privato, che mi renderebbe a 49 anni un soldato migliore di quanto non fossi a 22, contro quel dannato piccolo ignorante di Adolf Hitler [...]. Sta rovinando, pervertendo, distruggendo, e rendendo per sempre maledetto quel nobile spirito nordico, supremo contributo all’Europa, che io ho sempre amato, e cercato di presentare in una giusta luce.»

Il professore di Oxford non perdonò mai ai nazisti di essersi impossessati di ciò che più amava – la filologia germanica, l’epos nordico – e averlo trasformato in mito tecnicizzato a uso e consumo del suprematismo tedesco. Il Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm rappresenta la critica radicale a uno dei pilastri culturali di quel neopaganesimo “eroico” emerso nella storia contemporanea e capace di segnarla indelebilmente. Una critica messa in campo con le armi del mestiere: la poesia e l’esercizio della filologia. Tuttavia fu solo attraverso la prosa e l’arte subcreativa – per usare un termine a lui caro – che Tolkien riuscì a spingersi oltre la dicotomia etica a cui era approdato.
Tolkien infatti era anche un grande narratore e rispose alla sfida dell’epoca più oscura partorendo un inedito eroe letterario. Un essere apparentemente innocuo e mite, con piedi grossi e villosi che non avrebbero mai potuto calzare stivali di cuoio per marciare a passo di parata verso gli orrori del XX secolo. In principio il piccoletto si sarebbe scavato la tana in un angolo nascosto della Terra di Mezzo. Via via, un po’ per volere e un po’ per forza, ne avrebbe guadagnato il centro, finendo per reggere su di sé i destini del mondo. Finché un giorno, dopo mille peripezie, avrebbe potuto dire: “Sono tornato”.
E’ tempo che anche il suo creatore venga restituito a se stesso.

Dalla prefazione della nuova edizione del testo di J.R.R. Tolkien “Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm” (Bompiani) a cura di Wu Ming 4.

CIAO COMPAGNO ZACCARIA !

7 febbraio 2011 Nessun commento

zaccaria

E’ un nuovo ’89 ma stavolta i liberisti stanno a 90°!

30 gennaio 2011 Nessun commento

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La penisola del Maghreb è in fiamme, Tunisi e Algeri bruciano, risponde Tirana, cade anche il principale avamposto degli israelo-statunitensi in medio oriente, l’Egitto. Oggi però, i freedom fighter$ delle stelle e strisce di David non sorridono… Ormai più di vent’anni fa, era il 1989, libertà e democrazia rappresentavano il leit motiv, un mantra, con cui TV e giornali ci bombardavano quotidianamente. Costituivano il bene supremo, l’alto motivo etico, negato, che spingeva i popoli dell’est Europa a ribellarsi contro i ”sanguinari” regimi comunisti, l’opinione pubblica occidentale plaudiva, chiesa e USA gongolavano, la “democrazia”, quella del dollaro, degli affaristi, della speculazione mondiale, trionfava.
Oggi, invece, il popolo che chiede democrazia e giustizia sociale abbattendo, uno dopo l’altro, i dittatori fantoccio dello zio Sam fa paura, non gioisce più nessuno. Tv e giornali, imbeccati dal dipartimento degli affari esteri statunitense, paventano inesistenti minacce islamiche e fantomatici scontri di civiltà. I governi liberali della democraticissima europa non sanno che pesci prendere, gli USA, invece, se la fanno a dosso.
I popoli insorgono contro un Sistema sociale e politico che, in vent’anni di domino mondiale incontrastato, ha prodotto solo fame, disoccupazione, esclusione sociale, arricchendo i (già) ricchi e impoverendo i (già) poveri… altro che paradiso in terra!
Il Liberismo ha fallito. I Popoli insorgono per la Giustizia Sociale e, un giorno o l’altro, la fiaccola della Rivolta finirà per bruciare anche la ”fortezza Europa”…
Quando il Popolo si ribella, che dire, onore al Popolo!

ASSALTO AL CIELO

26 ottobre 2010 Nessun commento

ottobre-rosso-2010