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Archivio per la categoria ‘Memoria Storica’

Cinque Anarchici del Sud

20 settembre 2010 Nessun commento

Segnaliamo un’interessante iniziativa dei compagni anarchici su una storia poco conosciuta del nostro passato recente:

Il 26 settembre 1970 cinque anarchici calabresi morivano in un incidente stradale sull’autostrada del sole, tra Napoli e Roma, all’altezza di Ferentino. Andavano a Roma per consegnare un dossier di controinformazione alla redazione del settimanale anarchico Umanità Nova. L’incidente destò molti interrogativi già all’epoca data la stranezza della dinamica, la sparizione dei documenti trasportati dai compagni e tantissime altre incongruenze e coincidenze. Nel corso degli anni i dubbi si sono rafforzati: periodicamente qualche pentito e qualche dossier trovato negli archivi dei servizi segreti confermano i sospetti sul fatto che si sia trattato di una strage mascherata da incidente stradale. 40 anni e ancora torniamo a ricordare questa storia che si è sempre tentato di far dimenticare. E’ nostra intenzione denunciare pubblicamente l’omicidio dei compagni e ricostruire la loro vicenda, indissolubilmente legata agli avvenimenti dei quali furono testimoni e protagonisti: dal 1969 con gli attentati culminati con Piazza Fontana, inizio della stagione delle stragi, alla rivolta di Reggio Calabria. Il 26 settembre 2010 a Frosinone cercheremo di raccontare la storia di Angelo, Annelise, Franco, Gianni e Luigi e di un viaggio mai terminato in cui avevano riposto aspettative e speranze.

Alle 17:00 Proiezione di un documentario sull’attentato alla Freccia del Sud a Gioia Tauro che causò 6 morti e 139 feriti e sull’omicidio dei compagni.

Alle 18:00 Dibattito.
Presiede: Marco Tranquilli (del Gruppo Cafiero – FAI Roma)
Interverranno: Tonino Perna e Antonella Scordo (parenti dei compagni assassinati)
Roberto Gargamelli (uno degli accusati della Strage di Stato)
Franco Schirone (Autore del libro “La gioventù anarchica”)
Fabio Cuzzola (Autore del libro “5 anarchici del sud”)
Daniele Di Giovanni (ricorderà l’avvocato Edoardo Di Giovanni: una “colonna portante” della Controinformazione)
Conclude: Francesco Fricche (del Gruppo Cafiero – FAI Roma)

Alle 19:30 Contaminazioni teatrali
“Evviva Maria” di Ulderico Pesce, recita Lara Chiellino
“70 volte Sud” di Massimo Barilla, recita Salvatore Arena

Alle 21:00 Concerto dei Tetes de Bois

Appuntamento il 26 settembre a partire dalle ore 17:00 alla Cantina Mediterraneo, Via A. Fabi 341 Frosinone

Gruppo Anarchico “C. Cafiero“ – Fai Roma
Via Vettor Fausto 3 – Roma
fairoma@federazioneanarchica.org

Anarchiche e anarchici del Lazio

Balbo t’è pas’è l’Atlantic mo miga la Perma

19 settembre 2010 1 commento

arditi_teschio
Parma 12 settembre, commemorazione della battaglia d’Oltretorrente: RASH Roma e Magazzini Popolari Casalbertone presenti!

In seguito all’inasprirsi delle violenze fasciste contro le organizzazioni e le sedi del movimento operaio e democratico, l’Alleanza del Lavoro (organo di un ampio fronte sindacale) proclamò per il 1º agosto 1922 uno sciopero generale nazionale in “difesa delle libertà politiche e sindacali”. Contro la mobilitazione dei lavoratori si scatenò la violenza delle squadre fasciste lungo tutta la penisola.

L’Alleanza del Lavoro sospese lo sciopero il 3 agosto, ma le aggressioni aumentarono e solo in poche città fu organizzata la resistenza alle azioni delle camicie nere. Le spedizioni punitive ebbero così un totale successo con la distruzioni di circoli, cooperative, sindacati, giornali ed amministrazioni popolari.

A Parma, sola eccezione, gli sviluppi dello sciopero furono ben diversi: la città divenne teatro di una resistenza armata alle squadre fasciste che, dopo cinque giorni di combattimenti, risultò vittoriosa. I lavoratori avevano risposto compatti allo sciopero e, forti delle tradizioni locali del sindacalismo rivoluzionario, mostrarono ancora una volta grande capacità di mobilitazione e di combattività. Nei giorni di agosto furono mobilitati dal Partito Fascista per la spedizione su Parma circa 10.000 uomini, giunti dai paesi del Parmense e dalle province limitrofe; a comandarle venne inviato Italo Balbo, già protagonista di analoghe spedizioni militari a Ravenna e a Forlì. La popolazione dei borghi dell’Oltretorrente e dei rioni Naviglio e Saffi rispose all’aggressione innalzando barricate, scavando trincee ed organizzandosi in una difesa estrema delle proprie case e sedi politiche. Mentre a livello nazionale lo sciopero si esauriva e il fronte democratico veniva sconfitto, a Parma la resistenza si faceva sempre più tenace. Gli scontri coinvolsero attivamente tutta la popolazione e venne superata ogni polemica politica tra le diverse tendenze: arditi del popolo, sindacalisti corridoniani, confederali, anarchici, comunisti, popolari, repubblicani e socialisti combatterono le camicie nere, coordinati dagli Arditi del Popolo, squadre paramilitari fondate dal socialista Guido Picelli. Gli scioperanti dell’Oltretorrente, armati di vecchi e scalcinati fucili modello 91 o altre armi rudimentali, combattendo da dietro mobili , carri e improvvisate trincee scavate in strada seppero opporre un’incredibile resistenza ai fascisti. Essi, dopo numerosi tentativi di superare le barricate, fecero azioni di rappresaglia compiendo numerose devastazioni nelle zone centrali della città, specie al circolo dei ferrovieri, negli uffici di numerosi professionisti democratici e nelle sedi del giornale “Il Piccolo”, dell’Unione del Lavoro e del Partito Popolare. Mentre infuriavano i combattimenti si iniziarono le trattative per la fine dei combattimenti tra il comando di Balbo, le autorità militari e la Prefettura. La notte tra il 5 e il 6 agosto le squadre fasciste smobilitarono e lasciarono velocemente la città senza essere riuscite a penetrare nelle zone controllate dagli antifascisti. Il 6 agosto il generale Lodomez, comandante militare della piazza, assunse i pieni poteri e proclamò lo stato di assedio. Nella mattinata i soldati, festosamente accolti dalla popolazione, entrarono nei rioni dell’Oltretorrente e del Naviglio e, in poco tempo, la situazione tornò alla normalità. Complessivamente durante gli episodi delle Barricate le perdite degli squadristi fascisti ammontarono a 39 morti e 150 feriti , mentre gli scioperanti d’Oltretorrente ebbero 5 morti e un numero ignoto (ma sicuramente basso) di feriti.


Vai alla galleria foto “Commemorazione Resistenza dell’Oltretorrente – Parma”

l’11 settembre che nessuno ricorda

10 settembre 2010 Nessun commento

Ciao Renato

29 agosto 2010 Nessun commento

renato_striscione

Categorie:Antifascismo, Memoria Storica Tag:

30 ANNI DALLA STRAGE DI BOLOGNA

3 agosto 2010 Nessun commento

29 Luglio 1900 – 29 Luglio 2010 :
GLI EROI DEL POPOLO SONO IMMORTALI

28 luglio 2010 Nessun commento

bresci

A GAETANO BRESCI

CHE RACCOGLIENDO NEL SUO CUORE
LE LACRIME E L’ODIO

DELLE MADRI, DELLE SPOSE, DEI FIGLI
DEI MASSACRATI DAL REGIO PIOMBO
NELLE STRAGI DI SICILIA E DI MILANO

INSEGNO’ AI CODARDI
COME SI PUNISCONO GLI ASSASSINI DEL POPOLO

20 Luglio – CARLO VIVE!

20 luglio 2010 Nessun commento

carlo_giuliani

Nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Genoa Social Forum contro il vertice dei G8, il corteo proveniente dallo stadio Carlini, viene più volte caricato dai carabinieri e polizia mentre si trova in via Tolemaide, in un percorso autorizzato, ad oltre trecento metri dal limite convenuto. Durante le cariche, giudicate da moltissimi testimoni di una violenza inaudita quanto ingiustificata, oltre ai gas lacrimogeni e ai getti d’acqua urticante, vengono sparati anche numerosi colpi di arma da fuoco.
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67 ANNI DAL BOMBARDAMENTO DI SAN LORENZO

19 luglio 2010 Nessun commento

bombardamenti_san_lorenzo_2010

19 LUGLIO 1943 – 19 LUGLIO 2010
Una data indimenticabile per San Lorenzo, senz’altro la più importante nella storia del quartiere.

In questa data la capitale fu attaccata dalle formazioni di bombardieri alleati. Da San Lorenzo parte il bombardamento della città: è il primo quartiere ad essere bombardato ed è quello più duramente colpito.
Una parte degli ultimi stick sganciati investe in progressione il Viale dello scalo San Lorenzo e il viale del Verano che ne costituisce il proseguimento, le due strade che costeggiano sulla destra l’area ferroviaria. Quella prima raffica tocca anche largo Talamo, via dei Liguri, via degli Enotri, via dei Piceni. Almeno otto palazzi sono centrati, su queste strade; un altro è colpito all’inizio di via Porta Labicana.
La zona coperta da polveri e fumi s’allarga sempre di più, ad ogni ondata, e inevitabilmente i grappoli di bombe finiscono fino a tre, quattro, cinquecento metri di distanza dallo scalo. Viene investito in pieno il quartiere San Lorenzo, vengono centrati il piazzale del Verano e l’adiacente piazzale San Lorenzo.
Le maggiori devastazioni sono concentrate nel triangolo formato dal piazzale Sisto V, piazzale San Lorenzo, piazza Porta Maggiore.

L’unica breve relazione ufficiale italiana sul bombardamento parla di 3.000 bombe sganciate, tra quelle di grosso, medio e piccolo calibro, di oltre 2.000 morti e 2.000 feriti.
In realtà si è accertato successivamente che i morti non furono meno di 3.000 in quel bombardamento ed i feriti tra gli 11.000 e i 12.000.

2006 – 2010 VALERIO VIVE

3 luglio 2010 Nessun commento

Ringraziamo tutti i partecipanti e gli organizzatori dell’iniziativa in memoria di Valerio Marchi; pubblichiamo una sua intervista e alcune fotografie dell’evento.

Un intervista del 2004 a Valerio Marchi – sociologo e prezioso storico dei movimenti giovanili scomparso nel 2006 – sui cambiamenti in atto all’interno del mondo del calcio e degli Ultrà in Italia. Una riflessione sulle trasformazioni avvenute nel mondo del calcio sia economiche, legate ai processi di globalizzazione, ma anche politiche e culturali. Cambiamenti che il movimento Ultras ha attraversato da protagonista (nel bene e nel male), rimodulando prima se stesso e poi il modo di essere tifosi nel ventunesimo secolo, in uno scenario segnato da contraddizioni e interrogativi tuttora attualissimi.


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