Il fabbro anarchico

È da poco uscita la ristampa dell’autobiografia dell’anarchico Umberto Tom­ma­sini, curata da Clau­dio Venza, edita negli anni Ottanta dalle edi­zioni Anti­stato e poi sca­ri­ca­bile dal sito del gior­nale anar­chico del tri­ve­neto Ger­mi­nal. È un gran libro, uno di quelli che sono in grado di “for­mare”, dando il senso vivo dell’orgoglio di essere anar­chici, sin­goli indi­vi­dui


Antagonismo migrante

Con l’autunno è rico­min­ciata la mobi­li­ta­zione dei migranti, par­tendo da dove ci aveva lasciati, alla fine del mese di giu­gno. Una situa­zione di “iner­zia isti­tu­zio­nale” che, comun­que la si voglia pen­sare, solo la lotta ha dimo­strato di poter far “sci­vo­lare”. La scorsa pri­ma­vera si era chiusa con impor­tanti pas­saggi verso una giu­sti­zia tanto ricer­cata per


Le opere inutili non bastano mai

Dopo il Civis un altro mostro a Bolo­gna: si chiama Peo­ple Mover ed è una mono­ro­taia soprae­le­vata che dovrebbe col­le­gare la sta­zione cen­trale all’aeroporto. A Bolo­gna esi­ste già il Ser­vi­zio Fer­ro­via­rio Metro­po­li­tano che con­sen­ti­rebbe un col­le­ga­mento rapi­dis­simo (6 minuti) fra aero­porto e sta­zione con un inve­sti­mento di denaro pub­blico di molto infe­riore, la sta­zione “Aero­porto”


Violenza sulle donne: Quante ancora?

Ormai sono più di cento. Tutte donne. Tutte ammaz­zate. Gli assas­sini, uomini. Uccise per­ché donne. Gli uomini che stu­prano, mole­stano, ammaz­zano sono di ogni colore, razza, reli­gione, etnia, ceto sociale, classe. La vio­lenza sulle donne non bada ai docu­menti né al red­dito. In Ita­lia le donne ven­gono uccise per­ché tali. Ric­che, povere, disoc­cu­pate, immi­grate, brutte,


Già prima dell’autunno, a Bologna

Durante le prime set­ti­mane di set­tem­bre a due com­pa­gni bolo­gnesi è stato noti­fi­cato il foglio di via obbli­ga­to­rio da Bolo­gna, cor­re­lato da diverse denunce per i fatti più ridi­coli volte a raf­for­zare la vali­dità della misura pre­ven­tiva. Que­sto prov­ve­di­mento è carat­te­riz­zato da un’ampia discre­zio­na­lità, essendo appli­cato diret­ta­mente dal que­store senza il pas­sag­gio davanti a un


La posta in gioco

E’ molto pro­ba­bile che que­sto scio­pero non sarà “gene­rale” anche se ci si aspetta che diversi milioni di per­sone scen­dano in piazza. La situa­zione è ancora con­fusa. Molti lavo­ra­tori (ma anche i disoc­cu­pati, i gio­vani, ecc..) non hanno espe­rienza di autoor­ga­niz­za­zione e si fidano sem­pre meno dei sin­da­cati uffi­ciali. Il qua­dro vede, poi, CISL e


Europa nera fra Oslo e Bologna

Il ter­ro­ri­sta cri­stiano di Oslo e Utoya, poco prima di com­piere le stragi che hanno scon­volto la Nor­ve­gia, ha scritto un mail al bolo­gnese Alberto Fer­retti, 50 anni, impren­di­tore infor­ma­tico, poli­tico di destra ed ex poli­ziotto. Ne dà noti­zia il “Resto del Car­lino”. Figlio del fon­da­tore a Fer­rara dell’M.S.I. e di A.N., Alberto Fer­retti da


Dal Cile: studenti in lotta contro la scuola (e la società) di classe

Da mesi gli stu­denti cileni sono in scio­pero e sono scesi diverse volte in strada. Esi­gono un sistema sco­la­stico e uni­ver­si­ta­rio più giu­sto (cioè meno clas­si­sta) e con le pro­te­ste hanno matu­rato via via una cri­tica com­ples­siva al sistema capi­ta­li­sta. In un paese ricco come il Cile infatti (con il Pro­dotto Interno Lordo mag­giore di


Inferno? Cie di via Mattei, Bologna

La lotta delle migranti è la lotta di tutte/i Chi parla di sicu­rezza ormai troppo spesso parla anche di clan­de­stini e immi­gra­zione. Una delle imma­gini più usate è quello dello stu­pra­tore quasi sem­pre stra­niero e della donna bianca, la donna degli ita­liani, da difen­dere. Si mesco­lano così ste­reo­tipi ses­si­sti e raz­zi­sti. Una delle con­se­guenze isti­tu­zio­na­liz­zate


Fumo di Londra

La rivolta di Lon­dra e delle altre città inglesi hanno acceso l’estate. Non l’hanno illu­mi­nata, hanno detto in molti – anche fra i “sini­stri” nostrani – per­ché sarebbe man­cata una chiara coscienza poli­tica, per­ché quelle notti di sac­cheggi sono state troppo cao­ti­che e casuali. Quei fatti però vanno presi così come sono, non come si