Cile - Comunicato delle Organizaciones Revolucionarias Internacionalistas e Insurreccionalistas al mondo

Il 4 giugno 2008, previo accordo unanime tra le organizzazioni che sottoscrivono il presente documento, consideriamo concluso il Secondo Incontro Informale Internazionale dell'Anarchismo Rivoluzionario Insurrezionale, svoltosi in qualche luogo della regione metropolitana del Cile.

La seguente dichiarazione fa parte del documento finale elaborato per rendere pubblici il dibattito e le conclusioni espresse tra i partecipanti a questo incontro. Pertanto pubblichiamo in maniera clandestina parole cariche di violenza antistatale e sogni rafforzati da ricostruzione anarchica della società umana.

Da questo luogo dichiariamo:

i. Riconosciamo l'esistenza e l'attuale continuità della Guerra Sociale che si manifesta nelle diverse dimensioni in cui si districano la forza e l'intelletto umano, su differenti piani e livelli d'intensità. Questa guerra non l'abbiamo inventata noi e nemmeno dichiarata, ma è stata proclamata di fatto (da secoli) dai padroni e dai difensori di sistemi politici ed economici che opprimono con la forza, il timore o la "ragione" una gran parte della popolazione.

ii. Riconosciamo pubblicamente gli sforzi e gli slanci di anonimi fratelli e sorelle delle generazioni passate e presenti che hanno dedicato e dedicano la loro esistenza alla lotta libertaria. Le loro idee e azioni fanno parte dell'arsenale che accompagna i nostri passi. Un saluto fraterno a tutte/i voi.

iii. Ci dichiariamo combattenti libertari e insurrezionali. Non serviamo una ideologia autoritaria di sinistra né altre trappole nella lettura dei "classici". Il mondo che essi hanno sofferto è differente da quello odierno per molti aspetti, sebbene non in tutti. La nostra idea è in costruzione permanente, sempre libera e feroce.

iv. Rivendichiamo e rendiamo effettivo il diritto a pensare e lottare per la costruzione di società veramente libere, guidate dal supremo rispetto verso la natura e la stimolazione permanente dei comportamenti individuali e sociali che tendono a potenziare la dignità ed il bene comune di uomini e donne che abitano il pianeta. Rivendichiamo il diritto a coltivare e moltiplicare in condizioni di uguaglianza pratiche di solidarietà su tutti gli aspetti dell'esistente. Il mutuo appoggio tra gli individui e le collettività indipendenti, liberamente costituite, il diritto ad intervenire direttamente contro la catastrofe che ogni secondo dissangua il pianeta, il diritto dell'essere umano a pensare ed agire per un mondo giusto e libero, il diritto a vivere senza capi né padroni, senza polizia, senza autorità, con autodisciplina e libertà.

v. Identifichiamo come nemici diretti coloro che amministrano e difendono questo sistema schiavista di potere che basa il suo funzionamento sull'esistenza di organizzazioni autoritarie e piramidali. Capeggiano l'elenco: le strutture statali, imprenditoriali, ecclesiastiche, così come i falsi critici.

vi. Rivendichiamo il diritto ad esercitare la capacità collettive ed individuali distruttrici di tutto ciò che ci converte in schiavi.

vii. Ribadiamo il nostro impegno per continuare su questo cammino di combattimento libertario.

viii. Rivendichiamo le azioni che ognuna delle presenti organizzazioni ha effettuato in diverse regioni. Abbiamo realizzato esplosioni contro caserme di polizia, banche, imprese e chiese. Abbiamo contribuito a sollevare e radicalizzare degli scioperi selvaggi. Abbiamo lanciato pietre e molotov contro le forze di polizia. Sì, riconosciamo la responsabilità piena e cosciente in tali azioni. Se ci vogliono considerare "colpevoli", lo siamo. Ci dichiariamo colpevoli di sabotare il funzionamento di questa società schiavista ed affamante. Ci dichiariamo colpevoli di conoscerne il funzionamento per attaccarla. Ci dichiariamo colpevoli di detenzione illegale di pensieri autonomi e combattivi per la libertà. Ma sappiano che la "colpa" della quale ci facciamo carico ogni giorno è sapere che mentre la gran parte della popolazione soffre e muore sotto l'azione dei signori del mondo, questi stessi vivono nell'opulenza di una fantasia dalla quale li stiamo svegliando.

ix. Chiarimento. Le autorità di questo paese hanno detto che noi attentiamo contro la proprietà, che è nostro interesse non provocare morti. Rispondiamo che effettivamente la proprietà è un nostro obiettivo: la proprietà è un furto, distruggerla concettualmente e operativamente è un nostro dovere. Ma ricordiamo che la proprietà è creata e difesa da individui, con leggi e corpi armati al suo servizio, pertanto l'eliminazione di questi parassiti diviene inevitabile nella guerra sociale.

Controlliamo tutti i settori in cui realizziamo le nostre azioni dirette. Abbiamo avvisato per telefono in modo che sgombrassero i luoghi pubblichi che stavamo attentando. La polizia e i media mentono quando asseriscono il contrario. L'attentato esplosivo contro i locali dell'Università dell'Opus Dei, effettuato dalla Federación Insurreccionalista la notte del 23 aprile, è stato anticipato 15 minuti prima della detonazione da telefonate al commissariato di polizia di Los Dominicos, alla centrale di polizia del 133 e alla radio Cooperativa. Il tutto considerando, come i compagne/i hanno sostenuto, che l'obiettivo non era quello di giustiziare qualche fascista figlio dei padroni di questo paese, in caso contrario sarebbe stato colpito un altro punto dell'edificio, situazione che avrebbe rappresentato solo un granello di violenza che i padri di questi studenti ed essi stessi provocano tra tutti noi sfruttate/i.

La stessa Federación Insurreccionalista rivendica l'attentato incendiario contro la controllata chiesa dell'Opus Dei , in via Lastarria, a Santiago. Quest'attentato è avvenuto alle 2.30 di martedì 3 giugno. La polizia e i media non ne hanno parlato. Ma gli attacchi non cesseranno.

x. Denunciamo la creazione di una struttura statale segreta che cerca di criminalizzare le organizzazioni rivoluzionarie che si azzardano a rispondere alla violenza istituzionalizzata. Questo nuovo "ufficio" concentra gli sforzi dello Stato contro le estese forze libertarie, riunendo dipartimenti di due istituzioni capeggiate da assassini e torturatori fabbricati dalla dittatura di Pinochet (Arturo Herrera e José Bernales, capo delle investigazioni e dei carabineros, rispettivamente) ed i servizi civili repressivi del governo diretti, dal 1990, da sinistri personaggi sinistra ebbri di potere. Dei carabineros: Dirección de Inteligencia Policial (DIPOLCAR), Grupo de Operaciones Especiales (GOPE), Departamento de Investigación de Organizaciones Criminales (OS-9); delle investigazioni: Brigada de Investigaciones Policiales Especiales (BIPE), Brigada de Inteligencia Policial (BIP), Brigada Contra el Crimen Organizado (BRICO); del governo: Agencia Nacional de Inteligencia (ANI) e le nuove Procure, specie quelle della Zona Oriente. Inedito. Si riuniscono in luoghi segreti, per indagare i dati e le comunicazioni su tutta la popolazione e per pianificare la furia repressiva che evoca quella sofferta ai tempi della dittatura militare. Cercano di controllare tutto. L'obiettivo è lo stesso del vecchio ed odiato latifondista: che sul terreno goda solo il padrone, che gli inquilini non diano fastidio.

Di fronte a tali fatti noi abbiamo formulato alcuni quesiti:

Perché non destinano questo personale per indagare sulle morti provocate dalla pallottole della polizia o come conseguenza diretta ed indiretta di questo sistema capitalista? Che succede con la speculazione dei commercianti, degli immobiliaristi, l'usura finanziaria, l'aggressione quotidiana del transantiago, l'educazione repressiva ed indegna, l'esistenza di copri armati che possono sparare e colpire con qualsiasi pretesto, l'oppressione verso i popoli originari, l'esistenza della popolazione sfruttata ed impoverita? Sono seguiti questi crimini? Sono segnalati i nomi dei responsabili?

Risposta: non lo fanno. Ed è così perché questi criminali e le loro malefatte sono parte integrante del mondo che ci obbligano a soffrire.

xi. Esprimiamo tutta la nostra gioia per la morte, avvenuta in Panama, dello sbirro José Bernales. Questo personaggio non era altro che un essere spregevole, torturatore ed assassino di sfruttate/i e emarginate/i. Il governo cileno, socialista, ha pianto per la sua morte, ha avuto la sfacciataggine di chiamarlo "generale del popolo". Ma egli sarà solo ricordato come Assassino Generale del Popolo, come dimostra il suo lungo curriculum di torturatore e i recenti assassinii di Rodrigo Cisternas, Matías Catrileo e Johnny Cariqueo. Balliamo sul corpo a pezzi di chi ha guidato i servizi di "forze speciali" e di "intelligence" di polizia, dirigendo l'occupazione di parte del territorio mapuche e cercando di mettere a tacere qualsiasi voce libertaria del continente. Ma, cos'è successo? Sembra che sia precipitato dall'elicottero mentre dormiva, così come annunciavano le molteplici minacce contro di lui, abituato a ciucciare i calzini dei signori del potere.

In questo momento di festeggiamenti per la sua morte diciamo al suo successore, il delinquente Eduardo Gordon Valcárcel, che non si addormenti, che in qualsiasi momento può morire distrutto come il suo predecessore, e non precisamente su un elicottero.

xii. Invitiamo i giovani coscienti a disprezzare le istituzioni e le istanze di consenso sociale. Sono una farsa, sappiatelo. Disprezzate e combattete i comportamenti servili di fronte al capitale, allo stato e alle sue mafie organizzate, storici nemici della rivoluzione sociale, come lo sono i partiti politici (specie quello comunista e le organizzazioni che si definiscono di sinistra), che solo vogliono perpetuarsi nel potere o accedere ad esso per amministrarlo (com'è il caso del partito comunista cileno).

Costruite dentro e fuori questo spazio al quale contribuiamo solo colpendo il nemico, non date retta ai critici puri che immobilizzano la vostra energia e le capacità riflessive. Il controllo che questo sistema esercita ha la sua base nella paura installata dentro di noi, paura per i propri pensieri, desideri ed azioni. Rompetelo. L'anarchia può essere reale. Ciò che importa è che il suo punto di partenza siete voi.

xiii. Lanciamo un appello per moltiplicare, potenziare ed estendere gli attacchi ai centri di potere e controllo sociale. Ribadiamo la proposta collettiva di portare lo scenario delle azioni nei quartieri in cui vive e si riproduce il nemico. I settori benestanti di questa società devono essere distrutti dal fuoco e dalle esplosioni, e questo possiamo farlo solo noi perseguitate/i, escluse/i, disprezzate/i, sospettate/i da sempre.

xiv. Siamo consapevoli che ognuna di queste parole sarà analizzata dai servizi di polizia di un notevole numero di Stati, specie dai loro uffici di "intelligence" e dai giudici che sprecano i loro giorni cercando di rinchiudere l'aria. Non ci preoccupa. Probabilmente aumenteranno in maniera infinita il ricorso a meccanismi di controllo sociale classici ed altri sostenuti dall'innovazione tecnologia. Altri finanziamenti per pagare i codardi ed i traditori che si convertono in infami, che nella loro essenza valgono meno delle pallottole che un qualche giorno li giustizieranno. Altri pedinamenti, videocamere, intercettazioni telefoniche e sulla rete. Sappiano, comunque, che noi forze rivoluzionarie siamo riusciti ad infiltrarci nei loro operativi, per cui continueremo a sabotare le indagini contro di noi. Già lo stiamo facendo.

xv. Volete sapere i nomi dei componenti delle organizzazioni locali che redigono questo documento? I nomi delle sorelle e dei fratelli che sono venute/i da altre regioni di questo pianeta all'Incontro? Come risposta collettiva abbozziamo un grande sorriso e diciamo loro in faccia che è impossibile che ci identifichino. Potranno visionare le immagini delle loro videocamere, le intercettazioni telefoniche su tutta la popolazione, il traffico di tutte le e.mail, il registro dei controlli doganali alle frontiere, le impronte su ogni bomba che scoppi sotto il loro naso, indagare tutto ciò che vogliono, ma la nostra causa libertaria non ha nomi né numeri da annotare sui loro controlli sulla popolazione.

Siamo esseri umani che si stanno liberando dalle catene. corpi pieni d'energia rivoluzionaria che i loro occhi non possono vedere, accecati dai fantasmi dei morti che pesano sulle loro coscienze, idea che non potranno mai arrestare o far tacere. Siamo presenti dove tu guardi. Siamo il giardinaio che sorveglia i tuoi spostamenti a casa, il portiere che ignori mentre vai al lavoro, il commesso del negozio che frequenti, il lavavetri che si slancia sulla tua auto mentre sei al semaforo, il professore che educa i tuoi figli, la persona che trovi affianco mentre fai la fila in banca, il giocatore della tua squadra, l'anonimo che perfora le tue frontiere vigilate, l'essere che guardi con disprezzo e fastidio. Presenti e vigili. Seminando l'idea che corrode il tuo cervello ed il tuo sistema poliziesco. Portando un mondo nuovo nei nostri cuori e nelle nostre mani le bombe che distruggeranno il tuo universo di catene e sfruttamento.

xvi. Presto ci sarà il nostro prossimo incontro. Le nostre azioni dirette, quando meno se lo aspetta il nemico..

Banda Antipatriota Severino di Gioivanni

Columna Buenaventura Durruti

Columna Luiggi Lucchenni

Columnas Armadas y Desalmadas Jean Marc Rouillan

Federación Insurreccionalista

Federación Insurreccionalista / Comando Ciudad de Panamá - Brigada Barrio de Calidonia.

Federación Revuelta

Federación Revuelta - Comando Antonio Ramón Ramón

Federación Revuelta 14F - Brigada Gaetano Bresci

Fuerzas Autonómicas y Destructivas León Czolgosz

Grupos de Ataque Antiautoritario

Miguel Arcángel Roscigna

Tamayo Gavilan

* * *

Comunicado de Organizaciones Revolucionarias Internacionalistas e Insurreccionalistas
al Mundo.

En la madrugada del 4 de junio de 2008, por total unanimidad las organizaciones abajo firmantes damos por finalizado el Segundo Encuentro Informal Internacionalista de Anarquismo Revolucionario Insurreccionalista, realizado en algún lugar de la región metropolitana, Chile.

La presente Declaración corresponde a parte del documento final que ha sido redactado para hacer públicas las conversaciones y conclusiones emanadas de las jornadas llevadas adelante por los voceros enviados a este encuentro. De esta forma, publicamos de manera clandestina palabras cargadas de violencia antiestatal y sueños fortalecidos de reconstrucción anarquista de la sociedad humana.

Desde este lugar, declaramos:

i. Reconocemos la existencia y continuidad actual de la Guerra Social que se manifiesta en las diversas dimensiones donde se desenvuelven fuerza e intelecto humanos, en diferentes planos y niveles de intensidad. Esta guerra no la inventamos ni declaramos nosotros, sino ha sido proclamada de hecho (hace siglos) por los dueños y defensores de sistemas políticos y económicos que oprimen por la fuerza, el temor o la “razón” a una vasta mayoría de la población.

ii. Reconocemos públicamente los esfuerzos y entregas de anónimos/as hermanos/as de generaciones anteriores y presentes que han dedicado y dedican su existencia a la lucha libertaria. Sus ideas y acciones forman parte del arsenal que cultivan nuestros pasos. Un saludo fraterno para todos/as ellos/as.

iii. Nos declaramos combatientes libertarios/as insurrectos/as. No servimos a una ideología autoritaria de izquierda ni a otra entrampada en la lectura de los llamados “clásicos”. El mundo que ellos padecieron hoy es diferente en muchos aspectos, aunque en otros no. Nuestra idea se encuentra en permanente construcción, siempre libre y brava.

iv. Reclamamos y hacemos efectivo el derecho a pensar y luchar por la construcción de sociedades verdaderamente libres, guiadas por el respeto supremo hacia la naturaleza y la permanente estimulación de los comportamientos individuales y sociales que tienden a potenciar la dignidad y el bien común de mujeres y hombres que habitan sobre el planeta. Reclamamos el derecho a cultivar y multiplicar en condiciones de igualdad las prácticas de solidaridad en todos los aspectos de la existencia. El apoyo mutuo entre individuos y colectividades independientes y libremente constituidas, el derecho a intervenir activamente contra la catástrofe que a cada segundo desangra el orbe, el derecho del ser humano a pensar y concretar mundos justos y libres, el derecho a vivir sin jefes o patrones, sin policías, sin autoridades, con autodisciplina, en libertad.

v. Identificamos como enemigos directos a quienes administran y defienden este esclavista sistema de poder que articula su funcionamiento sobre la existencia de organizaciones autoritarias y piramidales. Encabezan el listado las estructuras estatales, empresariales y eclesiásticas, así como sus falsos críticos.

vi. Reclamamos el derecho a ejercer las capacidades colectivas e individuales destructoras de todo lo que nos convierte en esclavos.

vii. Revalidamos nuestro compromiso de continuar por esta senda de combate libertario.

viii. Reivindicamos las acciones que cada una de las presentes organizaciones ha realizado en diferentes regiones. Bombardeamos cuarteles policiales, bancos, empresas e iglesias; contribuimos a levantar y radicalizar huelgas salvajes; apedreamos y lanzamos cocteles molotovs a las fuerzas policiales. Si, reconocemos la autoría plena y consciente de estas acciones. Si nos quieren llamar “culpables”, lo somos. Nos declaramos culpables de sabotear el funcionamiento de esta sociedad esclavista y de hambre. Nos declaramos culpables de conocer su funcionamiento para atacarlo. Nos declaramos culpables de porte ilegal de pensamientos autónomos y combativos de libertad. Pero entiendan que la “culpa” con la que cargamos a diario es saber que mientras el grueso de la población sufre y muere bajo el accionar de los dueños de este mundo, ellos viven en la opulencia de una fantasía de la que sin duda los estamos despertando.

ix. Aclaramos. Las autoridades de este país han dicho que solo atentamos contra la propiedad, que nuestro interés es no causar muertes. Respondemos que efectivamente la propiedad es nuestro objetivo: la propiedad es el robo, destruirla conceptual y operativamente una obligación. Pero, les recordamos que la propiedad es creada y defendida por individuos, a través de leyes y cuerpos armados a su servicio, por lo que el aniquilamiento de estos parásitos se vuelve una consecuencia inevitable en la guerra social..

Controlamos todo los sectores donde realizamos un operativo de acción directa. Nos hemos comunicado vía telefónica para que desalojen lugares públicos que atentaremos. Los policías y prensa mienten cuando dicen lo contrario. El atentado explosivo contra dependencias de la Universidad del Opus Dei, realizado por la Federación Insurreccionalista la noche del pasado 23 de abril, fue advertido 15 minutos antes de la detonación en un llamado telefónico a la comisaría policial de Los Dominicos, a la central policial del 133 y a radio Cooperativa. Pero nada hicieron ni dijeron. Prefirieron callar. Y esto considerando que, como los/as compañeros/as exponen y los/as demás apoyamos totalmente, no habría importado ajusticiar a algún fascista hijo de los dueños de este país, pero que si este hubiese sido el objetivo otro punto del edificio reventaba, situación que solo representaba una pizca de la violencia que los padres de estos estudiantes, y ellos mismos, provocan entre los filas de todos/as nosotros/as los/as explotados/as.

Asimismo, la Federación Insurreccionalista reivindica el atentado incendiario contra la vigilada iglesia del Opus Dei ubicada en calle Lastarria de la comuna de Santiago. Este atentado ocurrió a las 02:30 del pasado martes 3 de junio. La policía y prensa lo ocultaron. Pero los ataques no cesarán.

x. Denunciamos la creación de una secreta estructura estatal que intenta silenciar criminalizando a las organizaciones revolucionarias que se atreven a responder a la violencia institucionalizada. Esta nueva “oficina” concentra los esfuerzos estatales contra las extendidas fuerzas libertarias, reuniendo a departamentos de dos instituciones lideradas por asesinos y torturadores fabricados por la dictadura de pinochet (Arturo Herrera y José Bernales, jefes de investigaciones y carabineros respectivamente) y los servicios civiles represivos del gobierno dirigidos desde 1990 por siniestros personajes de izquierda ebrios de poder. De carabineros: Dirección de Inteligencia Policial (DIPOLCAR), Grupo de Operaciones Especiales (GOPE), Departamento de Investigación de Organizaciones Criminales (OS-9); de Investigaciones: Brigada de Investigaciones Policiales Especiales (BIPE), Brigada de Inteligencia Policial (BIP), Brigada Contra el Crimen Organizado (BRICO); del gobierno: Agencia Nacional de Inteligencia (ANI) y las nuevas Fiscalías, principalmente la de la Zona Oriente. Inédito. Se reúnen en lugares secretos, a investigar los datos y comunicaciones de toda la población y a planificar la furia represiva que evoca la sufrida en tiempos de la dictadura militar. Intentan vigilarlo todo. El objetivo es el mismo que el del viejo y odiado terrateniente: que en el Fundo solo ruja el patrón y los inquilinos no molesten.

Frente a estos hechos formulamos algunas breves interrogantes:

¿Porqué no destinan tanto personal y recursos a investigar las muertes de los asesinados por balas policiales o como consecuencia directa e indirecta de este sistema capitalista?. ¿Qué sucede con la especulación de los comerciantes, la estafa inmobiliaria, la usura financiera, la agresión cotidiana del transantiago, la educación represiva e indigna, la existencia de cuerpos armados que pueden disparar o golpear bajo cualquier excusa, la opresión a los pueblos originarios, la existencia de población explotada y empobrecida?. ¿Se cuestionan estos crímenes?, ¿se señalan los nombres de los responsables?.

Respuesta: no lo hacen. Y esto es así por que estos criminales y sus fechorías son parte fundamental del mundo que nos obligan a padecer.

xi. Manifestamos nuestra total alegría por la muerte en Ciudad de Panamá del paco José Bernales. Este personaje no era más que un ser despreciable, un torturador y asesino de explotados/as y marginados/as. El gobierno chileno del partido socialista lloró por su muerte, tuvo la desfachatez de llamarle “general del pueblo“, pero solo será recordado como el Asesino General del Pueblo, como demuestra su largo prontuario torturador y los recientes asesinatos de Rodrigo Cisternas, Matías Catrileo y Johnny Cariqueo. Bailamos sobre el cuerpo destrozado de quien liderara los servicios de “fuerzas especiales” e “inteligencia” policiales, dirigiendo la ocupación de parte del territorio mapuche e intentando aniquilar toda voz libertaria del continente. Bailamos sobre su tumba. Pero, ¿qué le sucedió?, ¡parece que se quedó dormido!, como rezaba alguna de sus múltiples amenazas, jocosas como su vida dedicada a lamer el calzado de sus amos del poder.

En este momento nos sumamos a los festejos por su muerte y le decimos a su sucesor, el delincuente Eduardo Gordon Valcárcel que no se duerma, que en cualquier momento puede morir destrozado como su antecesor, y no precisamente en un helicóptero.

xii. Invitamos a los/as jóvenes conscientes a despreciar las instituciones e instancias de consenso social. Son una farsa. Lo sabes. Desprecia y combate los comportamientos serviles frente al capital, el estado y sus mafias organizadas, históricamente enemigas de la revolución social, como son los partidos políticos (principalmente el partido comunista y las organizaciones autodenominadas de izquierda), que solo quieren perpetuarse en el poder o acceder a él para simplemente administrarlo (como el caso del p.c. chileno).

Construye dentro o fuera de este espacio al que solo contribuimos golpeando al enemigo, no hagas caso a los meros críticos que inmovilizan tu energía y capacidad reflexiva. El control que ejerce este sistema tiene su base en el miedo que instalan dentro de ti, miedo a tus pensamientos, a tus deseos, a tu accionar. Rómpelo. La anarquía puede ser real. Lo importante es que tiene su punto de partida en ti.

xiii. Hacemos un público llamado a multiplicar, potenciar y extender los ataques a los centros de poder y control social. Reiteramos la propuesta colectiva de llevar el escenario de las acciones a los barrios donde vive y se reproduce el enemigo. Los sectores acomodados de estas sociedades deben ser destruidos por el fuego y las explosiones, y esto solo lo podemos hacer los/as perseguidos/as, los/as excluidos/as, los/as despreciados/as, los/as sospechosos/as de siempre.

xiv. Conscientes estamos de que cada una de estas letras será analizada por los aparatos policiales de un sinnúmero de Estados, principalmente sus respectivas oficinas de “inteligencia” y los jueces que consumen sus días intentando encerrar hasta el aire. No nos preocupa. Probablemente multiplicarán de manera infinita la utilización de mecanismos de control social clásicos y otros apoyados en la innovación tecnológica. Más presupuesto para pagar a cobardes y traidores que se convierten en soplones, que en su esencia valen menos que las balas que en algún momento los ajusticiarán. Más seguimientos, cámaras, escuchas telefónicas e intervención de las comunicaciones en la internet. En cambio, sepan que las fuerzas revolucionarias hemos logrado infiltrar sus reductos operativos, por lo que continuaremos saboteando sus investigaciones hacia nuestras acciones. Lo estamos haciendo.

xv. ¿Quieren saber los nombres de quienes conforman las organizaciones locales que redactan este Comunicado?, o ¿los nombres de los/as hermanos/as que han venido de otras regiones de este planeta al encuentro que hemos realizado?. Como respuesta colectiva esbozamos una sonrisa amplia y les decimos en su cara que es imposible que nos identifiquen. Podrán revisar las imágenes de sus cámaras de vigilancia, las grabaciones telefónicas que hacen a toda la población, el tráfico de correos electrónicos de todos los servidores, los registros aduaneros de los pasos fronterizos, las huellas de cada bomba que explota en sus narices, e indagar en todo lo que se les ocurra, pero nuestra causa libertaria no lleva los nombres ni números que anotan sus registros de la población.

Somos seres humanos liberándose de sus cadenas, cuerpos llenos de energía revolucionaria que sus ojos no pueden ver, fantasmas de los muertos que pesan sobre sus conciencias, una idea que jamás podrán encarcelar ni acallar. Presentes adonde mires. En el/la jardinero/a que vigila tus movimientos en casa, en el/la portero/a que ignoras al ir al trabajo, en el/la dependiente de la tienda que visitas, en el/la limpiavidrios que se abalanza sobre tu automóvil cuando te detiene el semáforo, en el/la profesor/a que educa a tus hijos, en la persona que se encuentra al lado tuyo cuando te paras en la fila del banco, en el/la deportista que juega por tu equipo, en los/as anónimos/as que agujerean tus vigiladas fronteras, en ese ser que miras con desprecio y fastidio. Presentes y vigilantes. Portando la idea que corroe tu cerebro y tu sistema policial. Portando un mundo nuevo en nuestros corazones y en nuestras manos las bombas que destruirán tu universo de cadenas y explotación..

xvi. Nuestro próximo encuentro será pronto. Las nuevas acciones directas, cuando menos lo espere el enemigo..

Banda Antipatriota Severino di Gioivanni

Columna Buenaventura Durruti

Columna Luiggi Lucchenni

Columnas Armadas y Desalmadas Jean Marc Rouillan

Federación Insurreccionalista

Federación Insurreccionalista / Comando Ciudad de Panamá - Brigada Barrio de Calidonia.

Federación Revuelta

Federación Revuelta - Comando Antonio Ramón Ramón

Federación Revuelta 14F - Brigada Gaetano Bresci

Fuerzas Autonómicas y Destructivas León Czolgosz

Grupos de Ataque Antiautoritario

Miguel Arcángel Roscigna

Tamayo Gavilan

Mer, 11/06/2008 – 12:43
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