Controllo Sociale

Telecamere, schedatura, repressione legata al controllo dell'individuo.

Giuseppe Pinelli - Nessuna riconciliazione.

riceviamo e pubblichiamo

"Diamoci la mano, figli della Nazione italiana! Diamoci la mano, fascisti e comunisti, cattolici e socialisti, uomini di tutte le opinioni. Diamoci la mano, e marciamo fianco a fianco per strappare il diritto di essere dei cittadini di un paese civile quale è il nostro".
(Palmiro Togliatti, 1936)

Coerente con la propria italica tradizione stalinista, l'attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha commemorato oggi il "giorno della memoria", celebrando le vittime degli "anni di piombo" e del"terrorismo". Senza distinzioni. Attrazione principale dell'evento spettacolare, per la prima volta sui nostri teleschermi, la presenza simultanea fra il pubblico delle vedove Calabresi e Pinelli. I media ce le hanno mostrate insieme, mentre si abbracciavano e si baciavano (più convinta la prima, un po' imbarazzata la seconda). La moglie dello sbirro assassino assieme alla moglie dell'anarchico assassinato, unite ieri nel dolore e nel lutto, oggi negli inviti presidenziali. La riconciliazione nazionale ha fatto un altro passo in avanti. Dopo che ci è stato spiegato fino allo sfinimento che fra partigiani e repubblichini non vi sono differenze, e che anche fra sfruttatori e sfruttati non vi sono differenze, oggi veniamo avvisati che pure fra servi dello Stato e nemici dello Stato non vi sono differenze. Ma davvero? Scusate la malacreanza, ma un rigurgito ci sta salendo in gola. Se non lo sputiamo fuori immediatamente, corriamo il rischio di finire soffocati.
Innanzitutto l'ipocrisia di Napolitano, con le sue lacrime di coccodrillo, ha di che lasciare esterrefatti. Ma Pinelli, secondo la giustizia italiana, non era deceduto prima per "morte accidentale", poi per "malore attivo"? Non si era sentito male mentre veniva interrogato e, volendo prendere un po' d'aria ed essendo un po' sbadato, era scivolato giù dalla finestra? Ma allora, perché definirlo "vittima del terrorismo"? Ha avuto un incidente, tutto qui. Questa perlomeno è la versione fornita dallo Stato di cui Giorgio Napolitano è Presidente.
A meno che... a meno che il signor Napolitano sia perfettamente consapevole che Pinelli non scivolò affatto giù dalla finestra, ma venne scaraventato fuori da chi lo stava interrogando. E chi lo stava interrogando? Il commissario Calabresi, per l'appunto, con i suoi tirapiedi. Ora, qui bisogna decidersi. O Pinelli è rimasto vittima di un tragico ma banale incidente, oppure è stato ammazzato. Nel primo caso, lasua vedova può anche starsene a casa a piangere il marito. Nel secondo, con quale faccia tosta la si invita a una simile commemorazione? Se Pinelli è una vittima del terrorismo, non sono stati di certo i comunisti delle Brigate Rosse ad ucciderlo e neppure i fascisti dei Nuclei Armati Rivoluzionari. Terrorista è lo Stato, quello Stato oggi rappresentato nella sua più alta carica da Giorgio Napolitano. Sono stati questi terroristi ad uccidere il ferroviere anarchico: i poliziotti della Questuradi Milano Luigi Calabresi, Vito Panessa, Pietro Mucilli, Giuseppe Caracuta,Carlo Mainardi, ed i carabinieri Savino Lo Grano e Attilio Sarti. Senza dimenticare il questore Marcello Guida, il capo dell'Ufficio Politico Antonino Allegra (questore di Trieste nel 1985, all'epoca dell'esecuzione in strada dell'autonomo Pietro Greco, detto Pedro), il suo vice Beniamino Zagari, ed il commissario Antonio Pagnozzi. Probabilmente non si saprà mai chi fra questi terroristi abbia sferrato il colpo mortale a Pinelli, ma non importa: sono tutti responsabili della sua morte.
Quanto a Luigi Calabresi, soprannominato "commissario Finestra" già prima della morte di Pinelli per la sua mania di interrogare i sospetti facendoli sedere sul bordo del balcone del suo ufficio, il minimo che si possa dire è che ha avuto quello che si meritava. Che sua moglie e la sua prole lo piangano, è ovvio, è umano, è comprensibile. Ma che si mettano pubblicamente sullo stesso livello vittima e carnefice è disgustoso, è aberrante, è infame. Le loro vedove potranno anche essere unite nel dolore, ma loro erano divisi dalle scelte di vita: amante della libertà l'anarchico, servo dello Stato lo sbirro. Per quanti sforzi faccia il vecchio stalinista seduto al Quirinale, non vi è riconciliazione possibile. E mai vi sarà.
Dietro il revisionismo oggi imperante si intravede l'intenzione di disinnescare preventivamente la rabbia che potrebbe esplodere da un momento all'altro nei confronti di un mondo sempre più intollerabile. Come se le stragi sul lavoro, la povertà dilagante, le retate razziste, le guerre continue, le devastazioni ambientali... dovessero essere accolte con toni concilianti, potendo suscitare tutt'al più un rassegnato ed ordinato disappunto. Ma la lingua batte dove il dente duole. Le barricate erette in Argentina e ad Oaxaca, come i fuochi accesi in Francia e in Grecia, sono un incubo per i nostri signori e padroni. È per questo che oggi si affrettano a dispensare in dosi massicce il bromuro della riconciliazione e la camomilla dell'ecumenismo. Spetta a noi fare in modo che quelle barricate e quei fuochi non rimangano solo un nostro sogno.

Dom, 10/05/2009 – 23:35

Non hai il telefonino? Forse sei un terrorista

fonte ZEUS News - 24-04-2009

Non hai il telefonino? Forse sei un terrorista

Chi possiede un telefonino è rintracciabile in ogni momento e in ogni luogo. Chi non ce l'ha evidentemente nasconde qualcosa

La comodità che deriva dall'avere un cellulare è innegabile: si può raggiungere tutti e da tutti essere raggiunti in qualunque momento. Il prezzo di questa flessibilità? Lasciare che qualcuno conosca tutti i nostri spostamenti.

Ogni telefonino è sempre rintracciabile: non solo - per i modelli più evoluti - grazie al Gps integrato, ma per tutti tramite le celle che costituiscono la rete di telefonia mobile.

Grazie alle leggi sulla data retention (specialmente quelle approvate nel Regno Unito, che seguono la direttiva europea entrata in vigore lo scorso 15 marzo) la polizia può facilmente avere accesso a questi dati se ritiene di averne bisogno nel corso delle indagini: i gestori sono tenuti a conservarli (insieme a quelli relativi alle comunicazioni) per 12 mesi.

Questa situazione, poco piacevole per chiunque ami difendere la propria privacy, scatena un ulteriore meccanismo perverso: se tutti coloro che hanno il cellulare sono rintracciabili - potrebbero ragionare le autorità - e se praticamente tutti hanno un cellulare pur sapendo ciò, quei pochi che ne sono privi evidentemente nascondo qualcosa di sospetto.

Che questo ragionamento non sia frutto di fantasia è provato da almeno due casi, uno accaduto in Germania e l'altro in Francia.

Nel primo caso, quattro persone sono state arrestata con l'accusa di far parte di gruppi terroristici: per due di questi - Andrej Homl e Matthias B., insegnanti universitari - l'iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta perché durante le loro lezioni avrebbero usato "frasi e parole chiave usate dai gruppi militanti" e perché non avrebbero portato con sé il cellulare a un incontro considerato cospiratorio.

Il caso francese è ancora - a suo modo - più buffo: nove persone sono state arrestate perché accusate di "associazione a delinquere connessa a iniziative di stampo terroristico". Gli indizi? Vivevano in una fattoria in campagna, a Tarnac, e gestivano una drogheria, senza possedere alcun cellulare.

"Hanno adottato i metodi della clandestinità. Non usano mai il telefonino. Hanno reazioni amichevoli con persone che potrebbero avvertirli della presenza di stranieri" ha spiegato il Ministro dell'Interno parlando dell'arresto.

Se questo è l'indirizzo preso dalle forze dell'ordine dell'Unione Europea - che già in Inghilterra come in Irlanda viaggia verso il controllo totale delle comunicazioni - converrà tenersi stretti i cellulari: una banale dimenticanza potrebbe costare una notte in guardina.

Ven, 24/04/2009 – 15:13

Roma - Telecamere davanti alle scuole

fonte: repubblica.it

Quindici telecamere fisse e due motorizzate fuori dalle scuole e nelle piazze. In III Municipio progetto per la sicurezza per Nomentano e San Lorenzo.

Le scuole del III Municipio, che comprende i quartieri Nomentano e San Lorenzo, oltre all´area del Verano e a quella dell´università, sono la scuola media Falcone e Borsellino, gli asili nido Grillo Joe e Pinocchio, le materne Saffi e Falcone e Borsellino. E ancora: la Fratelli Bandiera, la Winkelmann. Sotto controllo saranno messi anche i giardini di piazza Bologna e piazza dell´Immacolata.

Un Grande Fratello che sarà attivo 365 giorni l´anno con sistemi di ripresa e registrazione che funzioneranno 24 ore su 24 fuori dalle scuole e nelle piazze. È stato presentato ieri da Dario Marcucci, presidente del III Municipio, e da Daniele Fichera, assessore alla sicurezza della regione Lazio. La regione ha infatti finanziato il progetto con 200 mila euro. L´obiettivo? «Non soltanto rintracciare chi si è reso colpevole di reato» spiega il presidente Marcucci. «Ma anche e soprattutto prevenire.

E comprendere». Il progetto, infatti, prevede la creazione di centri di sicurezza integrata che siano in grado «di offrire servizi che colleghino cittadini e istituzioni» continua Marcucci. «A questo centro vengono segnalate dai cittadini tutto ciò che viene percepito o come illecito o come probabile fonte di problemi».

Durante la presentazione del progetto sono stati anche comparati i dati resi pubblici dalle prefetture di alcune capitali europee. Londra, Parigi, Berlino e Roma, che messe a confronto hanno evidenziato come la situazione della nostra città sia, dal punto di vista dei reati violenti come rapine, stupri, lesioni gravi, di gran lunga la migliore.

Se, per esempio, l´incidenza dei reati a Londra è di 680 ogni mille abitanti, a Roma il rapporto è di 68 reati ogni mille abitanti. «Questo perché» argomenta il presidente Marcucci, «noi abbiamo una risorsa in più: le associazioni di volontariato. Il fatto che tantissime persone si prendono cura degli altri. E anche qualcos´altro che vorremmo studiare e individuare proprio grazie a queste telecamere, a questi controlli, a questa connessione tra i cittadini e le istituzioni che sarà appunto resa possibile dai centri».

«San Lorenzo è un quartiere interamente ricoperto di scritte. Vogliono imitare le tag dei writer che però hanno molto di artistico: qui di artistico non c´è niente, sono scarabocchi che deturpano il quartiere. Cercheremo con questi controlli di prevenire anche gli inutili danneggiamenti del patrimonio pubblico».

Gio, 09/04/2009 – 00:38

Roma - Sorveglianza centralizzata by Unione Industriali e Telecom

 
fonte: repubblica
Telecamere ovunque, a partire dalle zone periferiche ad alto rischio. E un grande network iper-tecnologico che le colleghi tutte ad una centrale operativa unica, in Comune o in questura. È il progetto "Roma città sicura" che l’Unione Industriali ha presentato al sindaco Gianni Alemanno.
"Si è detto entusiasta, non la finiva più di chiederci dettagli", racconta Aurelio Regina, che dell’Unione è presidente. "Non si può andare avanti con i militari a mitra spianato - dice Regina - e delle ronde non voglio neanche parlare. L’unica soluzione per la sicurezza è la tecnologia".

Mar, 10/03/2009 – 23:30

Torino - Scarpe e telecamere

28 febbraio. Al corteo contro il pacchetto sicurezza indetto dalla Rete Migranti hanno preso parte circa un migliaio di persone. Gli antirazzisti dell’Assemblea Antirazzista di Torino si sono dati appuntamento in piazza della Repubblica, dietro il Palafuksas, nell’area che ogni domenica ospita il mercato abusivo degli immigrati.
Da lì, dietro allo striscione “contro il razzismo, azione diretta”, hanno fatto il giro della grande piazza, raccogliendo numerosi immigrati, prima di raggiungere corso Giulio Cesare, dove era fissata la partenza.
Il corteo si è diretto in centro attraversando piazza della Repubblica. All’angolo con corso Regina c’era Carossa, esponente di punta del Carroccio torinese, che si riparava dietro ad un folto nugolo di agenti in tenuta antisommossa. Dallo spezzone dell’Assemblea Antirazzista sono partiti slogan e cori finché il leghista non si è allontanato. Carossa non è nuovo a questi show, fatti per dimostrare ai media l’intolleranza dei suoi oppositori. Peccato che abbia poco da dimostrare: l’intolleranza al razzismo ha forti radici sotto la Mole.

Lun, 02/03/2009 – 14:44

Firenze - Facciamo coriandoli con le vostre denunce.

Ieri sabato 21 febbraio alcuni compagni sono saliti sulla terrazza-bar del grande magazzino La Rinascente (di fronte alla procura della repubblica di Firenze) e hanno srotolato un lungo striscione con scritto LA LEGALITA' E' UN'ARMA DEI PADRONI, lanciando sotto brandelli di avvisi di garanzia. Dopo un breve volantinaggio e megafonaggio con i compagni sotto se ne sono andati.

Di seguito il volantino distribuito e i Ven, 27/02/2009 – 23:23

Milano - Presidio contro la sorveglianza speciale si trasforma in blocco del traffico e corteo

fonte agitazione.noblogs.org

Presidio contro la sorveglianza speciale si trasforma in blocco del traffico e corteo. Cariche della polizia. Qualche ferito, tanta rabbia, molti sorrisi.

Stamattina si è tenuta nel tribunale di milano un'udienza che doveva decidere se applicare la sorveglianza speciale ad un amico,fratello,compagno,studente. Le motivazioni che la questura adduce(la sorveglianza speciale è una misura restrittiva che la questura richiede per persone che considera "socialmente pericolose")sono la sua partecipazione a cortei studenteschi spontanei, blocchi dei flussi e delle stazioni e altri momenti di conflitto che hanno movimentato le piazze di tutta Italia nei mesi scorsi.

Sab, 21/02/2009 – 01:41

Perquisizioni a due redattori di Terra Selvaggia

Alle prime ore dell'alba il 18 febbraio è stata effettuata una prima perquisizione da parte della digos di Torino per ordine del sostituto procuratore Marcello Tatangelo nei confronti di Silvia Guerini e Costantino Ragusa, compagna/o anarchica/o del Silvestre. Effettuata in provincia di Milano, dove Costantino sottoposto a misura di sorveglianza speciale, sta lavorando, successivamente la perquisizione si è estesa alla loro abitazione a Traversella (Torino).

Ven, 20/02/2009 – 00:23
Mer, 04/06/2008 – 14:16
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