Controllo Sociale
Telecamere, schedatura, repressione legata al controllo dell'individuo.
I consigli di Cossiga alla Polizia "Prima una vittima, poi mano dura"
fonte repubblica
Lettera aperta dell'ex presidente della Repubblica alle forze dell'ordine
"Sbagliate le cariche adesso, bisogna aspettare che sparino a qualcuno"
ROMA - Aveva iniziato consigliando l'uso di infiltrati nei cortei ed evocando le maniere forti da parte delle forza dell'ordine. Oggi Francesco Cossiga torna a dispensare suggerimenti, non richiesti, al capo della polizia Antonio Manganelli. E sono di nuovo parole destinate ad alimentare polemiche. "Serve una vittima e poi si potranno usare le maniere forti", dice. Considerazioni tutt'altro che condivise dal presidente della Camera, Gianfranco Fini: "Ci sono minoranze rumorose che poi ricorrono alle cinghie. Sono molto rumorose ma rimangono molto minoranze". Intanto il suo collega di partito e sindaco di Roma, Gianni Alemanno, critica il ministro dell'Istruzione: "La Gelmini si è mossa male".
Pisa - Alcune Riflessioni a briglia sciolta sulla questione del rapporto con i media | Il circo è arrivato in città
Mentre il totalitarismo avanza, pare sfuggire un impercettibile dettaglio: la totale inesistenza di un vero movimento antagonista, rivoluzionario.
Invece di tentarne la costruzione, si assiste al triste spettacolo di un’opposizione spettacolare.
I cosiddetti movimenti "new global", più che il rovesciamento dell’esistente teorizzano, e per quanto possono mettono in pratica, la partecipazione alla gestione delle nocività presenti e future.
A chi invita a “non odiare i media, ma a diventare media [!]" è inutile sottolineare il loro ruolo certamente repressivo.
Milano - Come esportare spazzatura giornalistica - Il progetto degli autonomi
Dopo T'Orino Cronaca Qua Qua ecco che si presenta Mil'Ano Cronica
Sul sito internet "informa-azione.info" il progetto degli autonomi: "Creare momenti di conflitto"
IL DELIRIO DEI NO GLOBAL: "BLOCCATE TUTTO"
Dopo i cavi d'acciaio in via Torino, due giorni fa è toccato a un cavalcavia "chiuso" da una catena Un piano di nove punti per mettere soqquadro la città, paralizzandola con picchetti, cortei e strade bloccate. Perché : "Milano è una città mercantile basata sul flusso continuo di merci, e bloccare i canali significa interrompere la normalità". Nei giorni di agitazioni studentesche contro la riforma della scuola voluta dal ministro dell'Istruzione Gelmini l'inquietante progetto degli autonomi (infiltrati tra i manifestanti) è racchiuso in un sito internet frequentato dagli habitué dei centro sociali www.informa-azione.info.
Contro il carcere scolastico
Prolegomeni ad una critica pratica del carcere scolastico
scolastica e sociale - vengano per lo più rivestite di una serie di lagnanze e razionalizzazioni ormai consunte dal troppo uso: "i ragazzi non si impegnano", "la scuola non funziona", "le famiglie non
collaborano", "le nuove generazioni sono inebetite dalla televisione", etc. Tutte affermazioni che capita spesso di sentir pronunciare, ma che nella loro superficialità non si avvicinano nemmeno al nocciolo della questione.
Esso ha come scopo quello di educare i bambini e i giovani al lavoro, all'obbedienza, alla rassegnazione; trasformarli in produttori-consumatori efficienti e competitivi; insomma, produrre in serie degli automi perfettamente asserviti, dei cittadini.
(tutto incentrato sul concetto
che sul piano sociale complessivo, risulta tendenzialmente svuotata di ogni contenuto e competenza reale e diviene intercambiabile (2), la quantità di nozioniIl loro contenuto, da questo punto di vista, diventa allora tendenzialmente indifferente. La maggior parte degli impieghi, per rimanere all'esempio del mondo del lavoro, richiedono oggi soltanto competenze di base minime (saper leggere, scrivere, far di conto e poco più), mentre le poche abilità necessarie alla concreta attività produttiva sono in gran parte acquisite in un processo formativo, interno al luogo di lavoro, che viene a sovrapporsi e a confondersi con l'attività produttiva stessa. con cui gli studenti vengono quotidianamente bombardati, è sempre meno qualcosa che sia spendibile e utilizzabile al di fuori della scuola stessa, e sempre più fine al solo processo di disciplinamento degli individui.
La conoscenza del processo produttivo e dei suoi segreti, ad esempio, consente al lavoratore di colpire nel modo più efficace gli interessi materiali della controparte, limitando al minimo le perdite (sabotaggio, blocco della produzione, forme di sciopero non istituzionalizzate etc.). Un'insieme di "saper fare", che permetta di non essere totalmente asserviti al mercato rispetto alla soddisfazione dei propri bisogni, permette inoltre, a chi ne sia in possesso, di sottrarsi quantomeno ai ricatti più odiosi del capitale riguardo alle condizioni di lavoro e di "vita". Per questo il capitale cerca di appropriarsi realmente,
incorporandoli nel proprio apparato macchinico e nella propria organizzazione produttiva, questi saperi. In effetti, il capitale non crea nulla: si limita a riciclare e sottomettere alle proprie esigenze di valorizzazione - cambiandolo di segno - tutto ciò che gli pre-esiste (3).
Non vi è dunque alcun sapere che vada difeso dal parassitismo del capitale, per il semplice fatto che le condizioni storiche di tale parassitismo sono venute meno.
determinando in tal modo una sorta di glaciazione sociale, che esclude per ora solamente quei settori che si occupano direttamente del controllo e dell'amministrazione dei corpi (biotecnologie, medicina, informatica etc.).
Quanto agli altri settori, si possono ormai riscontrare soltanto variazioni di dettaglio, applicate a merci sempre più insapori, inutili e nocive (5).
Su di un piano più strettamente pragmatico, si tratta di incoraggiare, ovunque sia possibile, il rifiuto, il sabotaggio e l'insubordinazione - nella scuola come in ogni altro ambito della vita sociale. Offrire loro una sponda teorica e una prospettiva, affinché non rimangano confinati all'episodio isolato e non degenerino in forme di ribellismo cieco.
Organizzare forme di sperimentazione, in cui l'apprendimento non sia più separato dall'esperienza (comune) e dai desideri degli individui. Sempre mantenendo ben salda la consapevolezza che il superamento dell'orrore scolastico rimane in ogni caso inscindibile dal superamento dell'orrore capitalistico.
Sogniamo un mondo dove la conoscenza sia innanzitutto uno strumento della gioia di vivere e del libero gioco delle passioni.
Avviso agli Studenti - Attenti ai pompieri, non lasciate che spengano il vostro incendio
“…la creatività liberata nella costruzione di tutti i momenti e avvenimenti della vita è la sola poesia che potremo conoscere, la poesia fatta da tutti, l’inizio della festa rivoluzionaria”.
La cronaca che il movimento ha fatto della grande manifestazione contro la Gelmini del 30 ottobre a Genova (cfr http://liguria.indymedia.org/node/2074) ha messo abilmente in luce gli aspetti “brillanti” di quella giornata, ma ha tralasciato una situazione meno esaltante, su cui è opportuno riflettere in chiave futura.
Benetton disobbediente...
La Campagna Contro Benetton, la non-campagna che alcuni anarchici hanno portato avanti per alcuni anni e che, come sempre trattandosi di refrattari al sistema, è finita in diverse aule di giustizia, viene tirata in ballo -suo malgrado- da un libro, da poco in circolazione.
Il libro in questione è: "United Business of Benetton - Sviluppo insostenibile dal Veneto alla Patagonia", Pericle Camuffo, Stampa Alternativa, agosto 2008.
Già dalla dedica a tutti i "disobbedienti" si capisce subito qual è l'orizzonte culturale dell'autore e poi la lettura è tutta tesa a dimostrare l'unica via possibile se si vuole lottare contro delle multinazionali. In effetti, il ruolo centrale è occupato dall'associazione Ya Basta, quella che ha finanziato una radio per i mapuche.
Gerenzano - Invito alla delazione contro schiamazzi e "clandestini"
Il Comune di Gerenzano (varese) invita tutti gli zombie alla delazione contro chi si ostina a vivere...
Numeri di telefono per segnalare "schiamazzi, vandalismi e clandestini"
“Viabilità, schiamazzi, disturbo della quiete, vandalismi e tutto ciò che non richiede un intervento immediato, come per esempio informazioni circa la presenza di clandestini sul territorio”. È parte del testo del volantino distribuito dal Comune di Gerenzano per far conoscere ai cittadini i due numeri di telefono messi a disposizione per le segnalazioni urgenti o meno urgenti. “Non fraintendiamo – spiega il vicesindaco Pierangela Vanzulli della Lega Nord – non siamo razzisti e non è una caccia alle streghe. Semplicemente sono dei numeri per poter permettere ai cittadini di segnalare dove non viene rispettata la legge. Non si tratta solo di clandestini, ma anche di problemi riguardo all’abitabilità di una casa”.
Bologna - Se li conosci li eviti
da emiliaromagna.indymedia.org il nuovo album Panini...
GIORNALISTI INFAMI - DIGOS BOIA
METTETECI LA VOSTRA FACCIA!
SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA
Memorizza chi trama trama nell'ombra dietro telecamere e scrivanie
SBIRRI: SE LI RICONOSCI LI EVITI!
*Utile in particolare a Bologna e dintorni
Scarica l'allegato in .pdf

Commenti recenti
5 anni 17 settimane fa
5 anni 31 settimane fa
6 anni 6 settimane fa
6 anni 13 settimane fa
7 anni 31 settimane fa
8 anni 15 settimane fa
8 anni 37 settimane fa
9 anni 11 settimane fa
9 anni 16 settimane fa
9 anni 20 settimane fa