Aeroporti: la schizofrenia del Pd toscano

La stampa locale ama spesso presentarli come strenui concorrenti, portatori di idee ed istanze alquanto diverse in merito a quello che il Partito Democratico dovrebbe essere. La quotidiana realtà dei fatti ci consegna però un quadro alquanto diverso, con il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ed il governatore della Toscana, Enrico Rossi, fraternamente solidali nel difendere gli interessi dei potenti di turno. Dopo lo scandalo del sottoattraversamento fiorentino, vicenda sulla quale le loro amministrazioni erano incaricate di controllare e vagliare le attività svolte dalle aziende che eseguivano i lavori, i due leader del Pd toscano si sono nuovamente, come sempre quando le scelte operate e le dichiarazioni rilasciate diventano discriminanti, trovati dalla stessa parte della barricata.

L’ennesima riprova di quanto andiamo dicendo si è avuta ieri, quando l’emanazione da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, dell’atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, ha scatenato le vibranti reazioni di Matteo Renzi ed Enrico Rossi, ai quali si è aggiunto anche Marco Filippeschi, sindaco di Pisa. La ragione è presto detta: al fine, infatti, di ridurre l’eccessiva frammentazione presente, Passera ha individuato nel suo atto di indirizzo dieci aeroporti la cui importanza è stata definita strategica e sui quali si concentreranno quindi i futuri investimenti. Come ampiamente prevedibile, non rientra in questo stretto novero l’Amerigo Vespucci di Firenze, mentre maggiore stupore causa certamente l’esclusione del Galileo Galilei di Pisa. La decisione del governo inchioda in realtà le odierne e passate amministrazioni toscane di fronte alle proprie responsabilità. Infatti, se come scrivono i tre dirigenti del Pd, l’integrazione tra i due scali regionali procedesse realmente in modo spedito, non vi sarebbe alcuna ragione per non considerare congiuntamente i due aeroporti come un unico centro di rilevanza strategica a livello europeo, capace così anche di rientrare nei dieci scali sui quali si concentreranno maggiormente gli investimenti. La realtà è però ben diversa. La tanto decantata sinergia tra Firenze e Pisa non è mai decollata. Anzi, negli ultimi anni ci sono state numerose tendenze che lasciano supporre che la strada seguita sia stata diametralmente opposta. Tra le tante basterà ricordare la soppressione di numerose corse ferroviarie tra Santa Maria Novella e l’aeroporto pisano ed il famigerato progetto di pista parallela convergente dello scalo fiorentino.

Insomma, come il caso Tav aveva dimostrato solamente pochi giorni fa, quando Rossi e Renzi si trovano di fronte al fallimento delle proprie azioni politiche non amano prenderne atto e chiedere umilmente scusa ai governati. Preferiscono invece accusare di incompetenza e di errori nelle valutazioni gli altri. Questo è il modus operandi del Partito Democratico e dei suoi dirigenti.

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