Salvatore Leggiero, la Holding Amore e Psiche e il Muro di San Frediano

Una società immobiliare, dall’ineffabile nome Amore e Psiche Holding, ha innalzato un lungo muro per privare gli abitanti di San Frediano dell’accesso a metà dell’unico giardino del quartiere, il Nidiaci. Che per novant’anni era stato, nei fatti, un bene comune.

E visto che c’erano, quelli di Amore e Psiche hanno pure privatizzato i giochi dei bambini all’esterno, che della ludoteca all’interno si erano già impossessati qualche mese prima. Forse i manager della società useranno lo scivolo per allenarsi per qualche sport estremo. Ora, a San Frediano non si spara, anche se qualche vecchietto borbotta che si dovrebbe, e quindi il muro, a differenza di quelli di Berlino o di Gaza, è una solida palizzata di legno.

E siccome l’Oltrarno è ancora vivo, c’è subito chi diffonde la voce, una bambina si arrampica sui cancelli e fa le foto, c’è chi chiama in Comune e chi avvisa i giornali.

Pensate a un quartiere certo bellissimo, ma in cui i bambini crescono in stradine trafficate e marciapiedi a volte così stretti che ci sta, letteralmente, un gatto alla volta, l’altro deve restare per strada:

C’è una sola piazza polverosa, con qualche panchina e albero, che è Piazza Tasso, con la sua variegata umanità.

Però qua e là ci sono giardini segreti, nascosti all’interno dei palazzi signorili.

Nel 1923, uno di questi signori, che si chiamava Umberto Nidiaci, aprì il proprio giardino ai bambini del quartiere, e concesse anche l’uso del palazzo di sua proprietà.

Per novant’anni, quindi, i sanfredianini sono cresciuti nel giardino e ludoteca Nidiaci; che poi stanno attaccati alle spalle della Chiesa del Carmine, proprio accanto ai tre palazzi che il signor Leonetto Mugelli ha tirato su; la stessa Chiesa del Carmine davanti a cui la Firenze Parcheggi freme per scavare la grande buca per attirare movida.

Giardino e palazzo Nidiaci non erano aperti a tutti: quando io ho conosciuto il Nidiaci, c’era una Ludoteca con bravissimi operatori, e ci potevano entrare solo i bambini e i loro accompagnatori, e magari in certe occasioni anche gli anziani.

In questo luogo ampio, verde e riparato, c’era chi si arrampicava su per gli alberi, e chi imparava a suonare il violino, con le lezioni gratuite che impartiva una violista statunitense.

E mentre i bambini si facevano i fatti loro, gli accompagnatori chiacchieravano o potevano fermarsi un momento a leggere un libro con la scusa che il posto era assolutamente sicuro.

Negli anni Cinquanta, i proprietari donarono metà del giardino al Comune, e nel 2008, decisero di donare definitivamente tutto: tanto, era 85 anni che si trattava a tutti gli effetti di un bene comune, vincolato dal Piano Regolatore.

Ma prima che si potesse perfezionare la donazione, successe qualcosa che nessuno ha mai capito bene.  La proprietà finì all’asta, dove fu comprata per un prezzo che dicono irrisorio da qualcosa che si chiama S.a.p.a. Amore & Psiche Holding di Salvatore Leggiero e C.

Nulla sembrava cambiare, finché quest’autunno la proprietà non ha cominciato a fare lavori nei locali sopra la Ludoteca. Apposta o no, si è sfondato il tetto, la Ludoteca è diventata inagibile, il Comune ha chiuso tutto.

Tanto, i soldi per queste cose non ci sono. Non so se la cifra sia esatta, ma qualcuno informato mi ha detto che il Comune – che ha speso somme notevoli per sistemare le parti del centro storico dove scintillano le vetrine delle boutique – ha appena diecimila euro in tutto per la totalità dei lavori straordinari sul verde pubblico a Firenze.

E così, da fuori, abbiamo visto Palazzo Nidiaci diventare un cubo tutto ricoperto di impalcature, i camion caricare e scaricare; e poi, appunto, abbiamo saputo del Muro.

Erano arrivati gli uomini in grigio di Amore e Psiche.

Su cui diremo qualcosa di più nella prossima puntata.

tratto da Kelebek Blog

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